Giletti, la verità sulla chiusura di Non è l'Arena. E Cairo non va dai giudici

Il giornalista che avrebbe preparato le puntate della trasmissione su Berlusconi e la mafia con Giletti racconta la sua versione. L'editore non va in udienza

Letizia Bonardi

Letizia Bonardi

Web Content Editor

Content Editor e aspirante giornalista, appassionata di arte e libri con un amore per la scrittura scoperto quasi per caso.

Il caso dell’improvvisa chiusura di Non è l’Arena da parte dei vertici di La7 sembra complicarsi sempre di più. Massimo Giletti è ancora al centro delle discussioni, e in questi giorni sono emersi nuovi dettagli sui motivi che avrebbero spinto Urbano Cairo a far fuori il suo programma. A parlare è Marco Lillo, giornalista de Il Fatto Quotidiano che il conduttore avrebbe contattato per realizzare le tanto chiacchierate puntate sulle stragi di mafia del ’93.

Caso Giletti, parla Marco Lillo

Dopo diversi mesi di silenzio, Marco Lillo ha deciso di raccontare la propria versione dei fatti, confermando le ipotesi secondo cui Non è l’Arena sarebbe stato chiuso per mettere a tacere le indagini su Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri e la loro collusione con la mafia. "In quei giorni Massimo Giletti stava preparando una o più puntate dedicate all’inchiesta di Firenze sulle stragi che vedeva allora indagato Silvio Berlusconi con il fido Marcello Dell’Utri e che, dopo la morte del primo, prosegue solo sul secondo", ha raccontato Lillo, riferendosi ai giorni precedenti la chiusura del programma. "Aveva gli articoli del Fatto dedicati all’indagine sulle stragi e su Berlusconi e Dell’Utri e voleva montare una o più puntate con il nostro aiuto e la nostra presenza in studio. L’idea (ex post forse un po’ folle) di Giletti era quella di mettere in scena le conversazioni e le notizie contenute nelle informative della Dia che poi abbiamo continuato a pubblicare". Il giornalista, tuttavia, non era completamente convinto del progetto: il servizio sarebbe andato in onda su La7, rete di proprietà di Urbano Cairo, collaboratore e amico di lunga data di Berlusconi.

Urbano Cairo convocato dalla Procura

Proprio per questo, la Procura di Firenze – che si sta occupando delle indagini su questo complesso caso – ha convocato anche Urbano Cairo in qualità di persona informata sui fatti. I pm vogliono infatti scavare a fondo nella questione, e capire così se Non è l’Arena sia stato chiuso da Cairo dopo aver avuto informazioni importanti sul caso che Giletti voleva raccontare nel proprio programma, e che avrebbe rischiato di coinvolgere l’intera La7. Per il momento, però, quel che è certo è che il patron della rete non si è presentato di fronte agli inquirenti. L’udienza era fissata per la giornata di oggi, ma l’editore ha fatto sapere di avere un impegno inderogabile e di non essere quindi disponibile per testimoniare.


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