Massimo Giletti, nuovo giallo: “È stato censurato”. Che succede

L'introduzione del libro "Attacco allo Stato" scritta dal noto presentatore di Non è l’Arena sarebbe stata tagliata. Ecco i dettagli (e la risposta di Cairo)

Debora Manzoli

Debora Manzoli

Scrittrice ed editor

Scrittrice, copywriter, editor e pubblicista mantovana, laureata in Lettere, Cinema e Tv. Ha due libri all’attivo e ama la scrittura alla follia.

Dopo le tante indiscrezioni sul caso di Non è l’Arena, interrotto anticipatamente, Massimo Giletti è di nuovo protagonista di una particolare vicenda. La sua introduzione scritta per un importante libro sulle stragi del 1993, edito Solferino, sarebbe scomparsa prima della stampa, esattamente come il suo nome sulla copertina. Vediamo cosa è accaduto.

Scomparsa l’introduzione di Giletti nel libro di Pinotti

L’autore e giornalista Ferruccio Pinotti ha da poco pubblicato un importante libro intitolato "Attacco allo Stato, i misteri delle stragi del 1993 e il codice di Matteo Messina Denaro". Un libro per il quale il noto presentatore Massimo Giletti aveva scritto un’introduzione. Nulla di strano se solo, come rivelato dal settimanale Gente e ripreso poi da diversi esperti di gossip, l’introduzione non fosse stata eliminata dal libro appena prima della stampa, esattamente come il nome di Giletti sulla copertina.

Il conduttore era stato scelto per la scrittura dell’introduzione proprio perché il libro tratta temi che lui ha spesso affrontato anche durante Non è l’Arena, e che avrebbe quindi saputo argomentare con cognizione anticipando il volume di Pinotti. All’interno della versione finale del saggio, però, il contributo di Giletti è sparito. L’articolo di Gente dimostra proprio, attraverso le immagini, la copertina del libro prima e dopo, ovvero con il nome di Giletti autore dell’introduzione che nella versione definitiva sarebbe scomparso. Ma di chi è stata questa scelta?

La replica dell’editore Urbano Cairo

Dato che il saggio di Pinotti è stato pubblicato da Solferino, casa editrice che appartiene appunto a Urbano Cairo, l’editore è stato il primo ad essere tirato in ballo per la vicenda. Cairo ha però smentito immediatamente questa ipotesi dichiarando di non c’entrare nulla con tale decisione, la quale pare sia stata presa direttamente dall’autore del saggio, Ferruccio Pinotti. È stato infatti lo stesso Cairo ad Affaritaliani a dichiarare: "Mi hanno informato del caso poco fa. I miei collaboratori mi hanno detto che è stato l’autore ad aver voluto prima l’intervento di Giletti e in seguito, sempre di sua sponte, di soprassedere". L’editore di La7 ha anche sottolineato che le collaborazioni tra Giletti e la RCS, uno dei principali gruppi editoriali italiani di cui Cairo fa parte, stanno continuando tranquillamente, per sottolineare come non vi sia alcuna intenzione da parte sua di ostacolare Massimo Giletti.

Dalla chiusura anticipata di Non è l’Arena alla censura

Massimo Giletti era già stato protagonista di recente di un altro caso che aveva fatto molto discutere: la sospensione del suo programma televisivo di La7 Non è l’Arena. Decisone che Giletti pare non aver preso troppo bene, dichiarando di avere le spalle larghe ma di essere preoccupato per tutte le persone che lavoravano con lui, rimaste senza occupazione dopo 6 anni. E ora, a rincarare la dose, anche questo nuovo caso in cui contorni non sono ancora da chiarire. Saranno finite la sorprese per Giletti? Chi vivrà, vedrà.


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