Mara Venier, la sua verità (finalmente) su Ghali, Dargen e la nota pro Israele: "Ho pianto molto"

La conduttrice risponde alle accuse esplode dopo la lettura della nota dell’Ad Sergio a Domenica In. Poi spiega la sua versione su Ghali e Dargen D’Amico

Dopo tre giorni da incubo, Mara Venier (finalmente) prende la parola e risponde alle accuse. Lo fa nel corso di un’intervista concessa ad Aldo Cazzullo per l’edizione online del Corriere, che ospita la risposta della conduttrice veneta alle accuse piovutele addosso dopo la nota (contestatissima) di Roberto Sergio pro Israele letta in diretta nel corso dell’ultima puntata di Domenica In. In quell’occasione, la regina della domenica televisiva ha dato spazio all’accorato messaggio dell’amministratore delegato Rai in cui si ricordava l’aggressione subita da Israele il 7 ottobre, ma non le vittime civili di Gaza, aggiungendo: "Siamo tutti d’accordo". Un comportamento che l’ha immediatamente scaraventata al centro delle polemiche, sia sui social che nell’agone politico, dove diversi partiti dell’opposizione l’hanno definita un "megafono" di Telemeloni.

La verità di Mara Venier su Sergio, Israele e Palestina

Solitamente amata e apprezzata in maniera trasversale, Mara Venier è finita nel tritacarne mediatico dopo la lettura di quel comunicato contestato, da molti ritenuto "un inchino" fin troppo evidente alla politica filo-governativa. Proprio per questo prova ora a spiegare le sue ragioni: "Io sono una conduttrice Rai – dice a Cazzullo – Se l’amministratore delegato della Rai mi chiede di leggere un comunicato, io lo faccio. Quanto al contenuto, forse qualcuno non è d’accordo con la condanna del massacro del 7 ottobre? Certo, è doveroso ricordare anche le vittime innocenti di Gaza". A tal proposto, Cazzullo la stuzzica chiedendole qual è la sua posizione in merito al conflitto israelo-palestinese. "Io piango per le mamme di Gaza che hanno perso i loro figli bambini – risponde Mara – come piango per le donne ebree stuprate e prese in ostaggio. Piango per tutte le vittime civili. E se c’è qualcuno che al tema delle violenze sulle donne è sempre stata sensibile e ha sempre dato spazio, sono io. Vorrei che gli ostaggi fossero liberati. E vorrei che si fermassero i bombardamenti sui civili e si trovasse una soluzione politica. Mi riconosco nelle parole di Papa Francesco, nei suoi appelli alla pace".

Dargen D’Amico censurato: perché

Oltre alla lettura della nota di Sergio, altri due comportamenti della Venier hanno fatto discutere durante la puntata post-Sanremo di Domenica In. In primis, la decisione di interrompere Dargen D’Amico mentre quest’ultimo – in diretta – stava parlando di migranti. "Soffro molto, perché mai in vita mia ho censurato qualcuno, né sono mai stata accusata di censura. Ho fermato Dargen perché eravamo in ritardo, molti artisti dovevano ancora cantare, e quattro di loro non sono riusciti a farlo, infatti torneranno da me domenica. Si figuri se ho paura ad affrontare il tema dei migranti. L’ho fatto molte volte. Ora ho invitato Dargen D’Amico in trasmissione domenica prossima, spero che venga". Le polemiche sono nate anche attorno al fuorionda in cui la Venier è stata beccata a fare una ramanzina ai giornalisti, rei di aver fatto domande imbarazzanti su politica e temi divisivi (come appunto quello dei migranti) e di aver trattato in maniera superficiale l’appello alla pace lanciato da Ghali dal palco dell’Ariston: "Il disagio mio era per il tempo, non per le domande. È ovvio che una domanda sull’immigrazione richiede una riflessione ampia, una risposta complessa, che non si risolve in trenta secondi. I giornalisti sono sempre stati i benvenuti nelle mie trasmissioni, e sono sempre stati liberi di fare le domande che ritenevano più opportune. Così è accaduto anche domenica scorsa: hanno chiesto a Ghali di Gaza, a Dargen D’Amico dei migranti. C’era una trasmissione da portare a termine, trenta cantanti da ascoltare. Ripeto: mi dispiace aver interrotto Dargen, lo aspetto domenica da me".


Guida TV

Potrebbe interessarti anche