Lo Stato delle Cose, lacrime da Giletti per la storia (da brividi) di Simona

Nella puntata del 4 novembre tra i temi trattati c'è anche la vicenda di una ragazza che ha perso l'amore della sua vita per una scarpa sporca: cosa è successo

Rosanna Ilaria Donato

Rosanna Ilaria Donato

Web Content Editor

Laureata in Linguaggi dei Media, mi dedico al mondo dell’intrattenimento da 10 anni. Ho lavorato come web content editor freelance per diverse testate.

Nella nuova puntata de Lo Stato delle Cose, condotta da Massimo Giletti su Rai 3 lunedì 4 novembre 2024, si parla della commovente storia di Simona, una ragazza di 16/17 anni che ha perso il fidanzato 19enne, Santo, a causa di alcuni colpi di pistola inferti da un giovane solo perché lui gli aveva sporcato le scarpe… Non mancano i commenti sui social, alcuni carichi di pathos, ma scopriamo insieme cosa è successo nella puntata del 4 novembre de Lo Stato delle Cose.

Lo Stato delle Cose, puntata del 4 novembre 2024: cosa è successo

Dopo aver raccontato a grandi linee il motivo per cui la giovane Simona è presente tramite un video collegamento da Pomigliano D’Arco (Na), Massimo Giletti dichiara: "Io vi ringrazio già adesso perché ci vuole coraggio ad andare in televisione, ma bisogna averlo questo coraggio se si vuole cambiare tale sistema". Poi il conduttore lancia un video in cui la giovane dice che continua a portare con sé la scarpa di Santo perché così può sentire ancora il suo profumo: "È impossibile che sia morto, è assurdo anche solo dirlo… Lui non c’entrava niente con pistole e armi, questa è Napoli. Quante persone ancora devono morire?", afferma nel filmato. In seguito la linea passa allo studio, dove Giletti svela che Simona si trova proprio al campo di calcio dove il suo fidanzato giocava nel ruolo di portiere. "Mi è rimasta solo la scarpa di quella sera", dice la ragazza prima della nuova domanda del conduttore: "Come hai trovato il coraggio di venire in televisione e non restare dietro un silenzio?". È l’inviata a interagire con Simona (e gli amici di Santo, uno dei quali ha tra le mani la maglia con cui il compagno difendeva la porta) da Napoli. Uno di loro, colui che ha la maglietta del 19enne in mano, Matteo, era lì quella notte e racconta ciò che ha visto: "Ricordo che lui si è avvicinato alla macchina e noi gli abbiamo urlato di lasciare stare. Nemmeno il tempo di dire ‘Non fa niente’ che abbiamo sentito gli spari. Lui ha fatto 7/8 passi sotto la scritta ‘Municipio’ e poi si è accasciato… Ho preso subito la macchina e siamo andati in ospedale. Io tremavo. Quando l’hanno messo sulla barella era già morto… Rimarrà per sempre nei nostri cuori".

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Simona, con la voce rotta ma senza versare una lacrima, confida il più grande ricordo che ha di Santo: "Lui ha sempre difeso i suoi compagni, ha sempre avuto questo carisma, questo senso di gruppo, di famiglia, di lealtà soprattutto verso le persone a cui voleva molto bene. È una persona che non si dimenticherà mai, perché ha fatto tanto e dato altrettanto a chiunque l’ha conosciuto. Rivivere quel momento è ancora peggio di averlo vissuto. In quell’istante non capisci cosa sta succedendo, ma i giorni successivi sono peggiori, perché cerchi di metabolizzare ma non riesci a darti una spiegazione. Ricordo le grida, il rumore degli spari, lui che si accascia, io che gli corro incontro… La prima cosa che ho fatto, dopo aver chiamato il 118, è stato chiamare mio padre. Gli ho detto: ‘Corri, hanno sparato a Santo!’ Non riuscivo a piangere… Ero molto lucida e mi chiedevo il motivo di questa reazione. Anche quando mi hanno dato la notizia della sua morte non ho pianto. Quel giorno sono uscita fuori dall’ospedale e pensavo fosse tutto uno scherzo, lo credo ancora… Penso che domani Santo mi scriverà che è tutto a posto e possiamo stare insieme un altro po’…" Scopriamo inoltre che quest’ultimo, tramite messaggio, le aveva scritto di volerla sposare: "Un giorno io e te ci sposeremo e avremo due gemellini". La giovane chiude l’intervento chiedendosi: "Perché proprio a noi? Non abbiamo mai fatto nulla di male, siamo sempre stata una comitiva coesa. Non vi nascondo che ho iniziato a parlare da sola, con lui, sperando che mi ascoltasse, vedesse…". Poi si passa a quello che in studio è considerato il vero problema – i genitori che educano male i propri figli – e sui social impazzano i commenti al riguardo.

Le reazioni sui social

Non mancano messaggi di vicinanza a Simona per il suo dolore sui social media, dove tutti si dicono in lacrime per la sua storia e ne elogiano la forza: "Questa ragazza Simona ha una forza incredibile…", "Simona sta piangendo dentro", "Una descrizione lucida e crudele della realtà giovanile in certi posti e sulla giustizia italiana", "Questa ragazza così lucida e intelligente mi sta facendo scendere tutte le lacrime che non scendono a lei", "Ma si può essere così disincantati sulla giustizia italiana a 16/17 anni? E che schifo. Poveri ragazzi", "Dolcissima questa ragazza, fatti forza", "Vorrei abbracciare Simona, darle tutta la forza del mondo",

Poi le critiche ai genitori che non sanno educare i propri figli: "Il criminale adesso viene chiamato ‘ragazzino’", "Dico qualcosa di impopolare ma chi non sa educare e non ammette di sbagliare nella vita non dovrebbe fare figli", "I figli a certa gente andrebbero tolti da piccoli", "Le nuove generazioni crescono nel mito di spazzatura come la serie Gomorra e simili, quelli i modelli da abolire".


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