Le Iene, top e flop: Paolo Ruffini fa coming out, cosa è successo

Martedì 23 gennaio tanti nuovi servizi: dall'intervista di Giulio Golia sulla legge del fine vita al caso sul taglio dei fondi per curare disturbi alimentari

Rosanna Ilaria Donato

Rosanna Ilaria Donato

Web Content Editor

Laureata in Linguaggi dei Media, mi dedico al mondo dell’intrattenimento da 10 anni. Ho lavorato come web content editor freelance per diverse testate.

Durante la nuova puntata de Le Iene, in onda martedì 23 gennaio su Italia1 e condotto da Veronica Gentili e Max Angioni, vengono lanciati numerosi servizi, ma vediamo insieme i top e i flop di questa sera, a partire dall’intervista di Giulio Golia sulla legge del fine vita, passando poi per il caso sul taglio dei fondi utili per curare i disturbi alimentari, fino ai pezzi meno entusiasmanti. Come sempre, la conduttrice non delude le aspettative, mentre ci chiediamo ancora perché Angioni stia al suo fianco sul palco.

Top

Il primo top lo diamo al servizio di Giulio Golia riguardo la legge del fine vita che al momento non tiene conto di un quarto criterio fondamentale: attualmente infatti non è previsto il suicidio assistito per i malati terminali di cancro o per chi ha una malattia degenerativa, ma solo la gente dipendente da macchinari e pochi altri. Vedendo l’intervista, ci rendiamo conto di quanto queste persone soffrano per la propria condizione di salute che spesso le costringe a letto. Perché negare la possibilità di decidere? È un servizio, quello di Golia, che certamente fa riflettere, oltre a permetterci di capire quale sia al momento la situazione.

Il secondo top lo diamo al servizio di Nina Palmieri sul caso del Palazzetto dello sport di Lauria. Anni addietro nei pressi dell’edificio è morta una giovane donna a causa della negligenza dell’architetto e delle persone che si erano occupate della realizzazione della struttura: in quella circostanza si era staccata una porzione del tetto dell’edificio, colpendo il luogo dove si stava allenando Giovanna. L’intervista cerca di approfondire l’argomento, ricordandoci non solo i risvolti delle indagini, ma anche che al posto della vittima potevamo esserci noi.

Il terzo top lo diamo al servizio di Alice Martinelli, incentrato sullo sciopero delle mamme per lottare al fianco della famiglia di Lorenzo, un bambino di 6 anni affetto da una malattia degenerativa. Il bimbo ha bisogno di assistenza continua, ma le istituzioni ancora non l’hanno ancora affidato a un infermiere che possa aiutarlo a scuola. 180 famiglie quindi hanno deciso di scioperare per solidarietà, lasciando una scuola completamente vuota ma per un motivo giusto: Lorenzo deve avere gli stessi diritti degli altri bambini. Per il momento è la madre a dargli manforte, rinunciando a tutto: "Io sto a scuola con lui, sto ferma a meno che non gli serva aiuto". Nei prossimi giorni ASL, Comune e scuola dovrebbero riunirsi per prendere una decisione in merito. Speriamo solo che trovino una soluzione. In ogni caso vedere 180 famiglie unite per il bene altrui non è mica cosa da poco, ma soprattutto è commovente di questi tempi.

Il quarto top lo diamo a Veronica Ruggeri che presenta un servizio sul taglio dei fondi per quanto riguarda il settore dei disturbi alimentari. Diventiamo, grazie al lavoro curato dell’inviata, testimoni del dolore provato sia dalle persone che ne soffrono sia dalle loro famiglie. L’anoressia, la bulimia, tutti problemi che a lungo andare possono anche provocare la morte di giovani e bambini e che spesso, soprattutto negli ultimi anni, nascono dai social e dall’immagine di perfezione che si tende a mostrare al loro interno: tante le persone che raccontano la propria storia, ciascuna diversa ma potente quanto basta per farci riflettere su tale realtà. Trattandosi anche di una tematica attuale, tocca molto più di quanto potessimo aspettarci.

Flop

Il primo flop lo diamo al servizio di Matteo Viviani sul caso di Don Franco Reverberi, accusato di tortura e omicidio. L’intervista è interessante perché mostra membri della politica italiana e della Chiesa pronti a difendere uomini che meriterebbero di andare in carcere. Allo stesso tempo però non dice nulla di rilevante rispetto a quanto già emerso sui giornali e i siti online di recente.

Il secondo flop lo diamo a Filippo Roma: il suo servizio porta sì a chiarire la posizione del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano riguardo all’imitazione di Virginia Raffaele della direttrice d’orchestra Beatrice Venezi, ma allo stesso tempo non approfondisce l’argomento, il che fa sorgere una sola domanda: perché mandare il servizio online se tanto non viene detto nulla di interessante o comunque di nuovo?

Il terzo flop lo diamo a Sebastian Gazzarrini per il suo scherzo a Paolo Ruffini con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Sempre la stessa storia: lui viene legato e bendato, come accaduto nella scorsa puntata de Le Iene a Francesco Facchinetti, e poi gli inviati mandano messaggi con la sua voce a tutti i suoi contatti in rubrica. Questa volta però l’ultimo messaggio compromettente viene inoltrato a ogni numero (parliamo di 1300 persone), tra cui quello di Matteo Renzi, facendo credere a tutti che Ruffini sia omosessuale: "…mi manchi Carlo. Ti amo". Al di là del racconto, il flop lo diamo perché speravamo che il giornalista del programma prima o poi si inventasse qualcosa di nuovo invece di riproporre un’idea già portata sul piccolo schermo la scorsa settimana.

Il quarto flop lo diamo al caso più discusso della serata, quello dell’arbitro di Serie A che attacca il sistema degli arbitri e il var, in primis perché era palese che qualcosa nel modo di arbitrare non funzionasse – basta rivedere immagini che sono tuttora online – e poi perché potrebbe essere tutta una trovata studiata ad hoc, visto che il personaggio in questione non si vede in faccia.


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