Alberto Matano, polemica con Veronica Bruzzone: “Quell’audio lo puoi buttare”, cala il gelo a La Vita in Diretta
Tensione a La Vita In Diretta tra Roberta Bruzzone e Alberto Matano, sul caso Paganelli. La criminologa ha criticato un audio trasmesso, ma Matano si è opposto

Scoppia la lite a La Vita In Diretta. Nella puntata trasmessa ieri, giovedì 15 maggio 2025, c’è stato uno scontro ‘infuocato’ tra Roberta Bruzzone e Alberto Matano. Il motivo? A quanto pare, il conduttore non avrebbe gradito alcune dichiarazioni fatte dalla criminologa (forse anche per le modalità in cui sono state fatte) sul caso di Pierina Paganelli, e per questo ha prontamente risposto.
La Vita In Diretta, tensione in studio tra Matano e Bruzzone: il motivo
Da giorni, ormai, si è ripreso a parlare dell’omicidio di Pierina Paganelli e, anche a La Vita In Diretta l’argomento ha trovato il suo spazio, nella giornata di ieri, giovedì 15 maggio 2025. Il conduttore, Alberto Matano, ha fatto ascoltare ai suoi ospiti, una telefonata risalente allo scorso febbraio tra Valeria Bartolucci, moglie di Louis Dassilva (attualmente imputato per l’omicidio), e Valerio Scarponi, inviato della trasmissione di Rai 1. Nel corso della conversazione, Bartolucci accusa apertamente Manuela Bianchi e suo fratello Loris, affermando, inoltre, di aver visto il corpo di Paganelli. Dopo l’ascolto dell’audio, Roberta Bruzzone, consulente della difesa, ha commentato (vivacemente) quanto ascoltato: "Guarda, quell’audio è la fotografia precisa di uno dei momenti di disperazione più profondi che, purtroppo, Valeria ha affrontato. È in una condizione alterata, si percepisce perfettamente. Quell’audio lo puoi prendere e buttare nella spazzatura e non fai un soldo di danno. È una roba veramente, totalmente inutile. È una donna divorata dall’angoscia che sta parlando in una condizione alterata. Né più né meno di questo."
Vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime news su TV, personaggi e gossip? Iscriviti al nostro canale WhatsApp
Entra nel canale WhatsAppMatano, però, ha prontamente risposto: "Però scusami, ma questo significa, però, allora che la procura ha ragione per ritenere Bartolucci inattendibile". Parole che hanno infastidito (e non poco) la criminologa, la quale ha replicato: "No, la Bartolucci è pienamente attendibile. Ha reso dichiarazioni in un periodo della sua vita in cui è stata perfettamente in grado di rispondere a tutte le domande e argomentare in maniera oltremodo precisa. Noi abbiamo tutta la documentazione. Quello è un periodo, una finestra temporale di scoramento, di angoscia, diciamo, veramente un momento difficile, forse tra i momenti più bui della sua vita, e si trovava in una grande fragilità. Mi dispiace che quella fragilità sia stata evidentemente posta nelle mani sbagliate. Scusate se mi permetto. Perché lei si è fidata di una persona, evidentemente, non ritenendo di ricevere questo tipo di trattamento. Abbi pazienza ma non posso dire diversamente."
Alberto Matano difende l’inviato de La Vita In Diretta
Il conduttore, non si è lasciato intimorire e ha continuato a controbattere, prendendo le difese di Valerio Scarponi, l’inviato del programma: "No, però noi facciamo il nostro lavoro" e Bruzzone ha replicato: "Per carità, lui fa delle scelte. Io ti dico, da consulente della signora Bartolucci, che lei si è fidata della persona sbagliata. Posso fare questa valutazione?". Matano, ha proseguito contestando quanto detto dalla criminologa fino a quel momento: "No, allora tu lo puoi dire se è vero, come state affermando voi, che la condizione era alterata. Però io devo dire che, da giornalista, qualora dovessi avere tra le mani una specie di confessione… abbiamo aspettato la chiusura delle indagini, prima che poi questo documento fosse divulgato, come sai, sarà poi alla portata di tutti."
Bruzzone, sulla scia delle sue convinzioni, ha poi continuato: "Quel documento non ha nessun rilievo ai fini di richiesta", mentre il giornalista ha cercato di calmare la situazione affermando: "Lo valuterà chiaramente il pubblico ministero se non ha rilievo. Noi, però, diligentemente abbiamo consegnato il documento. Perché, diciamo, è un dovere civico fare quello che è stato fatto".