La vita da grandi, Matilda De Angelis protagonista della storia vera dei fratelli Tercon: Greta Scarano affronta l'autismo

Le difficoltà, le sfide e i traguardi nell'accudire una persona affetta da autismo nel film di debutto dell'attrice romana come regista

Roberto Ciucci

Roberto Ciucci

Giornalista

Appassionato di sport, avido consumatore di manga e film, cultore di tutto ciò che è stato girato da Quentin Tarantino e musicista nel tempo libero.

Il 17 luglio 2025 è approdato su Netflix il film La vita da grandi, diretto da Greta Scarano e basato sulla storia vera dei fratelli Damiano e Margherita Tercon. Resi noti dal talent show Italia’s Got Talent, i due sono da anni impegnati in una campagna di sensibilizzazione sull’autismo, di cui Damiano è affetto, col loro progetto "I Terconauti". Nel film i ruoli ispirati dai fratelli Tercon sono interpretati da Matilda De Angelis e Yuri Tuci, attore e performer teatrale con sindrome di Asperger. Più di un semplice film sull’autismo, La vita da grandi è un racconto autentico e lontano dalla retorica, che Scarano ha voluto usare per dare voce ai tantissimi che, purtroppo, non riescono ancora oggi a farsi sentire.

La trama di La vita da grandi

Irene (De Angelis) ha un impiego stabile che però la fa sentire inibita nella sua creatività. Un giorno le arriva una richiesta dalla madre: tornare a Rimini per occuparsi del fratello Omar (Tuci), affetto da autismo, mentre i genitori sono via per impegni ospedalieri. Irene torna quindi a casa e decide di sottoporre Omar a un "corso intensivo per diventare adulti" con l’obiettivo di stimolarne l’autonomia (fino a quel momento del tutto assente) e per scongiurare il rischio di doversene occupare quando i genitori fossero diventare anziani. Da quel momento per entrambi inizierà un percorso di crescita, fatto di momenti teneri, difficili e sinceri.

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Non solo un film sull’autismo

"Quando ho intercettato la storia di Damiano e Margherita ne sono rimasta folgorata", ha raccontato Greta Scarano, al suo debutto come regista. "Ho sentito che aveva un enorme potenziale emotivo e ho immediatamente pensato che l’avrei voluta raccontare. Vorrei che il pubblico comprendesse Irene, la sua crescita silenziosa, fatta di sacrifici invisibili E al tempo stesso che sentisse forte la voce di Omar: il suo desiderio di autodeterminazione, la sua unicità". Prima volta, in questo caso come attore, anche per Yuri Tuci, che per il film ha vinto il Nastro d’argento come migliore attore in un film commedia. "Abbiamo preso Yuri non perché sia un uomo autistico, ma perché è un attore formidabile. Sono stata ipnotizzata dal suo carisma mentre lo osservavo nel suo monologo teatrale Out is Me.

Ciò che viene "dopo di noi"

In La vita grandi è centrale un tema, quello del "dopo di noi", che spaventa molti genitori con figli affetti da autismo. Ovvero cosa accadrà in futuro per i propri cari, quando loro non ci saranno più. Irene si trova proprio a riflettere su cosa sarebbe la sua vita se i suoi genitori non potessero più accudire Omar. Al tempo stesso viene raccontato cosa vuol dire essere un fratello o una sorella di un individuo autistico, quindi essere schiacciati tra senso di responsabilità, amore e frustrazione. La pellicola riesce nel non difficile compito di trattare questi temi con naturalezza, senza drammatizzazioni forzate e con quella "franchezza tenera" che caratterizza il rapporto tra Damiano e Margherita. Vi ricordiamo che La vita da grandi è disponibile in streaming nel catalogo di Netflix dal 17 luglio.


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