Kevin Spacey condannato: pagherà 31 milioni per molestie sessuali

L’attore americano di House of Cards dovrà risarcire la produzione per aver importunato otto giovani uomini sul set della serie che gli valse un Golden Globe

Kevin Spacey
Fonte: Ufficio Stampa Netflix

Lo scorso novembre un tribunale di Los Angeles confermava che Kevin Spacey aveva violato il suo contratto con la società di produzione MRC II Distribution a causa di alcune molestie sessuali nei confronti di otto uomini del personale che lavorava sul set della serie per Netflix House of Cards. Ora la condanna è ufficiale: Spacey dovrà pagare alla società un risarcimento di 31 milioni di dollari, equivalenti a circa 30 milioni di euro. L’attore americano purtroppo non era nuovo a questo tipo di denunce, e ora la sua figura è macchiata indelebilmente.

Kevin Spacey: il caso e la condanna

Le prime accuse nei confronti di Kevin Spacey risalgono all’ottobre del 2017, quando l’attore Anthony Rapp parlò di alcune molestie subite nel 1986 (quando aveva solo 14 anni, Spacey 46) durante una festa in un appartamento a New York. Sulla scia del clamore suscitato, otto giovani uomini della produzione di House of Cards trovarono il coraggio di denunciare i comportamenti dell’attore anche durante le riprese della serie, dove erano stati importunati o molestati sessualmente. Il set venne definito un posto "tossico" e House of Cards venne temporaneamente sospesa, per poi tornare con la stagione finale – senza Spacey, allontanato definitivamente – tagliata da 13 episodi a 8.

Negli anni successivi si sono susseguite altre denunce nei confronti di Kevin Spacey per molestie sessuali. Le accuse del 2019 – le uniche oggetto di indagine penale – sono state ritirate, ma quelle risalenti alla realizzazione di House of Cards hanno portato a una stoccata economica importante, con la condanna a un risarcimento di 31 milioni di dollari. L’incubo, inoltre, sembra non essere finito: anche nel Regno Unito tre uomini hanno accusato Spacey di abusi; all’udienza dello scorso 14 luglio a Londra l’attore si è dichiarato non colpevole.


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