Giovanna Pedretti, bufera su Lucarelli e Biagiarelli per la morte della ristoratrice: "Nessuna gogna"
L'opinionista e lo chef sono stati accusati dal web di essere in parte responsabili della scomparsa della titolare della pizzeria di Sant’Angelo Lodigiano, ma loro non ci stanno.
Selvaggia Lucarelli e Lorenzo Biagiarelli ‘accusati’ dal web di odio social ai danni di Giovanna Pedretti, la titolare della pizzeria Le Vignole a Sant’Angelo Lodigiano, trovata morta ieri, domenica 14 gennaio 2024, nel fiume Lambro. La ristoratrice era salita alle cronache pochi giorni prima per la risposta a una recensione omofoba e abilista di alcuni clienti.
Tanti i messaggi di apprezzamento verso Pedretti e il suo commento al feedback dei suoi avventori ("A fronte di queste bassezze umane e di pessimo gusto, credo che il nostro locale non faccia per lei. Le chiediamo gentilmente di non tornare da noi"), ma anche numerose critiche dopo che Lorenzo Biagiarelli aveva notato nel post della 59enne alcune incongruenze che facevano pensare a un falso.
Ora l’opinionista e lo chef si trovano a fare i conti con l‘ondata di commenti sul web in cui vengono ritenuti responsabili della morte di Pedretti, su cui ancora si indaga per capire se si sia trattato di suicidio o meno. Intanto Biagiarelli si difende: "Mi dispiace che pensiate che la ricerca della verità possa avere queste conseguenze", mentre Lucarelli replica: "Si sta parlando di gogna ma di fatto non c’era manco stata questa gogna di cui si sta parlando sui social".
Lorenzo Biagiarelli, il web insorge dopo la morte di Pedretti: "Respingo le accuse di odio social"
È stato Lorenzo Biagiarelli il primo a notare che il post Facebook, contenente la recensione e la risposta di Giovanna Pedretti, sembrasse un falso, per il font usato, tipo di scrittura, etc. Dopo i dubbi dello chef, la titolare della pizzeria di Sant’Angelo Lodigiano è stata raggiunta, oltre che dal Tg3, anche da numerose critiche, e domenica 14 gennaio è stata trovata morta nel fiume Lambro. Sul decesso si sta ancora investigando, e per ora la pista più plausibile pare essere quella del suicidio: un gesto che in tantissimi sul web legano alla forte pressione mediatica degli ultimi giorni, e che per molti è in parte responsabilità di Biagiarelli.
"Spero farai una riflessione su chi ti abbia autorizzato a chiamare quella donna, su quanto persone ‘normali’, pur se sbagliano, possano reggere il peso di uno shitstorm scatenato da persone che hanno i tuoi numeri e quelli della tua compagna. Di fronte a una vita spezzata, interrogatevi, interroghiamoci": questo è solo uno dei commenti sotto un post dello chef su Instagram, ma sono davvero in tanti a pensare che i suoi dubbi e l’ondata di critiche che questi hanno creato, siano responsabili, almeno in parte, del gesto estremo della 59enne.
Biagiarelli, sempre a mezzo social, non ci sta e prova respingere qualsiasi tipo di accusa:
Mi dispiace moltissimo della morte della signora Giovanna, e il mio pensiero va alla sua famiglia. Mi dispiace che pensiate che la ricerca della verità possa avere queste conseguenze. Ci tengo a respingere con forza le accuse di ‘odio social’ dal momento che la signora Giovanna, in questi due giorni, non ha ricevuto dalla stampa che lodi e attestazioni di stima, e solo qualche sparuto e faticoso tentativo di ristabilire la verità che, in ogni caso, non ha e non avrebbe mai avuto pari forza. Vi invito solo, se davvero pensate che la signora Giovanna si sia tolta la vita per un inesistente ‘odio social’, a riflettere sul concetto di verità.
E proprio sul concetto di verità in molti hanno da ridire: "Non é una critica, ma a che titolo tu contatti la proprietaria? Sei un giornalista? Sono confusa", scrive un utente sul profilo Instagram dello chef. Ma nella sua storia lui continua, sottolineando come ora sia lui a ricevere messaggi di odio dagli hater:
Se ogni persona che tenta di ristabilire la verità in una storia, grande o piccola che sia, dovesse temere questo epilogo a quel punto dovremmo chiudere tutto, giornali e social. I messaggi di odio che mi state scrivendo sono invece, quelli sì, di una tale violenza e quantità che effettivamente, anche a una persona non troppo fragile, potrebbero fare pensare a un gesto estremo. lo, nel frattempo, continuerò a cercare la verità nelle cose.
Selvaggia Lucarelli sulla morte di Pedretti e le accuse a Biagiarelli: "Nessuna gogna"
A respingere le accuse che vorrebbero in qualche modo attribuire una responsabilità per la morte di Giovanna Pedretti a Lorenzo Biagiarelli e al suo aver notato ‘stranezze’ nell’ormai famosa replica alla recensione, anche Selvaggia Lucarelli: "Per la cronaca, la gogna di cui qualcuno sta parlando, è stata: un servizio di un tg, un post sui social, una storia su Instagram. La signora non è stata ‘sommersa’ da insulti, ma non si riesce mai a raccontare la verità", scrive su X.
E sempre sul social, che fu Twitter, ancora:
Umanamente la notizia della morte della signora Giovanna Pedretti mi colpisce e mi rattrista profondamente, ma non comprendo minimamente chi addossa la colpa di questa morte a chi ha provocato a verificare una notizia che non era una notizia e che non avrebbe proprio dovuto finire sui giornali. Più volte mi sono trovata a verificare le incongruenze di interviste e storie diffuse dai giornali. Perché? Perché la verifica delle notizie è dovere deontologico di ogni giornalista e dovrebbe essere fatta a priori. Che in Italia spesso si sia costretto a farla a posteriori è una stortura ed è il vero elefante nella stanza di questa terribile vicenda. Cosa dovremmo fare esattamente quando ci troviamo di fronte a una notizia incongruente? Ignorarla? Non fare fact-checking perché altrimenti qualcuno potrebbe rimanerci male? I giornalisti vanno bene quando si possono usare come cassa di risonanza e se invece provano a verificare e a fare il proprio lavoro sono dei mostri? Il problema è chi vi confeziona notizie false per acchiappare i like, non chi verifica e cerca di ripristinare dignità a questa professione.