Gialappashow: Giulia Salemi si supera e Magalli diventa Presidente

A GialappaShow un mare di risate e sketch spassosi. E i due ospiti della serata hanno divertito il pubblico con ironia e un bel po' di coraggio: il racconto

Valentina Di Nino

Valentina Di Nino

Giornalista

Romana, laurea in Scienze Politiche, giornalista per caso. Ho scritto per quotidiani, settimanali, siti e agenzie, prevalentemente di cronaca e spettacoli.

Un’altra domenica di risate irriverenti regalate al pubblico di Tv8 dalla brillante compagnia di comici messa insieme dalla Gialappa’s Band con il programma Gialappashow. L’ex trio ormai duo ha messo insieme un cast di grandi talenti della comicità e creato una trasmissione che, come le precedenti, riesce benissimo a dissacrare tanti miti di cartone e tic collettivi del mondo contemporaneo: da noti personaggi dello spettacolo a figure ormai diffuse nel mondo dei social media, dagli storyteller alle web star, passando per le ‘minacce’, anch’esse esilaranti, legate all’espandersi dell’ Intelligenza Artificiale. Un circo di personaggi, battute, trovate, che sin dalla prima puntata si è tradotto in ascolti meritatamente notevoli.

Ma come ha riso il pubblico della quarta puntata di Gialappashow? Sicuramente in modo ottimo e abbondante.

Tra le parodie non sono mancate quella di Belve, anzi del più genuino Berve, con una Fagnani talmente agguerrita da far rinunciare all’impresa di parlarci anche Sigmund Freud che, sfinito da tanta grinta e dalla difficoltà a instaurare un dialogo, le consiglia senza giri di parole: "Rivolgiti a uno bravo!"

Esilarante anche Orietta Berti, che ha trovato la soluzione al sovraccarico di lavoro retribuito e non retribuito che ogni giorno schiaccia la vita di chi si deve occupare, come lei, di mandare avanti una carriera, una casa, una famiglia, fare le lasagne e tutto il resto. Basta rivolgersi a una ditta che affitta schiavi! Si avrà allora un malcapitato a disposizione per i lavori più necessari ma anche, come nel caso della strampalata Berti di Gialappashow, dei più inutili.

Da segnalare gli esilaranti ‘pezzi’ sui ‘mostri’ nati e cresciuti nella bolla dei social media, come gli ‘storyteller’, che si affaticano a cercare di rendere straordinario ciò che spesso è meno che ordinario con una serietà che rende il tutto ancora più ridicolo, o gli improbabili esperti di benessere e guru di filosofie di vita alternative. O, ancora, gli inquietanti narratori del filone crime o gli chef star, più sadici che creativi. Senza dimenticare i grandi nomi del web, a iniziare da una spassosa parodia di Chiara Ferragni che, in questa puntata, è alle prese con la dettagliata spiegazione a favore di milioni di follower, sul modo migliore di procedere alla difficile operazione di rompere un uovo, oggetto semisconosciuto.

Tutti momenti divertenti che hanno divertito anche la ‘presentatrice per una sera’ a fianco del Mago Forest, una delle influencer più seguite in Italia: Giulia Salemi.

La Salemi, messa alla prova dell’ironia e dell’autoironia, accettando di entrare negli studi di Gialappashow, ne è uscita vincitrice, dimostrando di saper ridere non solo delle battute dei comici, ma anche delle prese in giro su di lei, che non sono certo mancate.

Altro ospite della serata, in vena di divertire e divertirsi, è stato Giancarlo Magalli, protagonista di vari momenti della trasmissione tra cui spicca quello del "discorso alla nazione", "preparato" dopo che, nel corso dell’elezione del Presidente della Repubblica nel 2015, ben tre parlamentari buontemponi riempirono la loro scheda con il nome del presentatore romano. Al Quirinale Magalli non c’è arrivato, ma il suo discorso scherzoso ha potuto leggerlo nello studio di Gialappashow. Altro momento ad alto tasso di autoironia, quello in cui si è auto-preso in giro, inscenando un piccolo salotto tipico di certa tv, in cui ha scavato nel "caso umano" di Michele Foresta, in arte Mago Forest, ironizzando su un genere televisivo di cui è stato a lungo protagonista.

Per finire, con l’entrata dell’esilarante Flavio Insinna di Ubaldo Pantani, che gli si inginocchia davanti, considerandolo per la propria professione "come un papa".


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