Delitto di Garlasco, la garza contaminata accende lo scontro: la legale di Stasi contro il consulente di Sempio
L’avvocato Giada Bocellari si scaglia contro l’ex comandante del Ris di Parma Luciano Garofano: “Come fa a sapere con certezza che la garza non era sterile”

Oltre a catalizzare l’attenzione mediatica di tutto il Paese, la nuova inchiesta sul del delitto di Garlasco ha acceso definitivamente lo scontro tra le parti. L’avvocato di Alberto Stasi, Giada Bocellari, ha infatti attaccato l’ex comandante del Ris di Parma Luciano Garofano (oggi consulente di Andrea Sempio) in merito all’ormai famigerato DNA di Ignoto 3 emerso dal tampone orale di Chiara Poggi. Garofano si è difeso dalle accuse e ha negato qualsiasi errore, ma si è detto d’accordo sulla necessità di totale obiettività. Scopriamo cosa ha detto e tutti i dettagli.
Delitto di Garlasco, le parole dell’avvocato di Alberto Stasi sulla garza contaminata
Le indagini sul caso Garlasco stanno per subire una svolta con l’estensione dell’incidente probatorio e i nuovi accertamenti biologici disposti dal gip Daniela Garlaschelli. Al centro del dibattito, ancora una volta, c’è il DNA dell’ormai famigerato Ignoto 3 rinvenuto sul tampone utilizzato nel cavo orale di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto del 2007 nel pavese. Tra nuovi esami dattiloscopici sulla spazzatura, fascette para-adesive e fogli di acetato (oltre alla ‘scomparsa’ dell’impronta 33 dalle indagini) – come detto – si è ormai acceso lo scontro. Incalzata riguardo il DNA di Ignoto 3, l’avvocato di Alberto Stasi Giada Bocellari ha ribadito la contaminazione della famosa garza usata sulla vittima pungendo l’ex comandante del Ris di Parma Luciano Garofano, oggi consulente per la difesa di Andrea Sempio: "Lui stesso ha detto che non ha partecipato a quelle analisi, che lo hanno fatto i suoi collaboratori. Come fa a dire con questa certezza che la garza non era sterile?". Secondo Bocellari "sarebbe più onesto dire ‘effettivamente abbiamo sbagliato a sottovalutare questo tampone orale’".
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Entra nel canale WhatsAppLa risposta di Luciano Garofano
La replica di Luciano Garofano alle parole della legale di Alberto Stasi – come anticipato – non si è fatta attendere. "Nessuno del Ris c’era a quel prelievo" ha spiegato l’ex comandante: "Rileggendo la relazione del Ris, non a mia firma, quel prelievo con la garza faceva parte, insieme a un campione ematico e a uno di tessuto, di precampioni utilizzabili solo per confronto, come materiale di riferimento della vittima". Garofano ha dunque negato qualsiasi errore nel sottovalutare il tampone e appellandosi ai dati obiettivi riguardo la contaminazione: "L’esame fatto con gli autosomi che si utilizzano per l’identificazione personale, ha dato come risposta solo il profilo genetico di Chiara Poggi. Quello è un profilo misto, Y, completo per la parte Y ma non completo per una identificazione certa. Altro aspetto obiettivo: nei prelievi che il perito ha fatto su quella garza c’è la presenza di un aiutante del medico legale: una contaminazione già c’è. L’obiettività di una possibile contaminazione è stata tratta da questo dato obiettivo".