Delitto Garlasco in tv, il secondo cadavere e la richiesta choc: “Stasi deve uscire dal carcere”
Secondo gli esperti la garza usata sulla bocca di Chiara Poggi potrebbe essere stata contaminata anche da un altro corpo nella sala dell’autopsia: lo scontro

Si accende il dibattito intorno al delitto di Garlasco. La terzia udienza dopo l’estensione dell’incidente probatorio, infatti, ha fatto scattare lo scontro tra le parti. Da un lato le possibili contaminazioni della garza utilizzata per esaminare il cavo orale di Chiara Poggi ha scatenato la reazione dei legali di Alberto Stasi (condannato per l’omicidio della sua ex ragazza), dall’altra ha aperto una nuova fase delle indagini, fatta sia di zone d’ombra che di nuovi possibili scenari che portano al nome di Andrea Sempio e non. Sulla questione, per esempio, è intervenuto anche il direttore di Medicina Legale dell’ospedale Gaslini di Genova Alberto Bonsignore, che ha rilanciato l’ipotesi riguardo un secondo cadavere. Scopriamo cosa ha detto e tutti i dettagli.
Delitto di Garlasco, la contaminazione di un secondo cadavere
Le indagini sul caso Garlasco stanno per entrare nel vivo grazie al maxi incidente probatorio e al nuovo perito dattiloscopico che porterà avanti gli accertamenti biologici disposti dal gip Garlaschelli. Con la verifica delle modalità con cui il 16 agosto 2007 fu condotta l’autopsia sul corpo di Chiara Poggi, infatti, continuerà la ‘caccia’ all’ormai famigerato Ignoto 3, il cui DNA potrebbe avere contaminato la garza utilizzata per tamponare la bocca della vittima (a settembre si procederà con le indagini dattiloscopiche sulla spazzatura e anche sulle fascette para-adesive e i fogli di acetato, mentre l’impronta 33 non sarà disponibile).
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Entra nel canale WhatsAppAlberto Bonsignore, direttore di Medicina Legale dell’ospedale Gaslini di Genova, ha (ri)lanciato un’ulteriore ipotesi in merito. Intervenuto a Zona Bianca nella puntata di ieri mercoledì 23 luglio 2025 condotta da Giuseppe Brindisi, infatti, Bonsignore ha provato a fare chiarezza sulla questione della garza, ricordando come essa – a differenza di un tampone oro-faringeo – non sia sterile una volta "posizionata su un carrellino a disposizione dell’operatore". Il direttore di Medicina Legale dell’ospedale Gaslini di Genova ha di fatto aperto all’ipotesi lanciata dal legale della famiglia Poggi Marzio Di Capria, che sosteneva come la garza potesse essere stata contaminata da un altro cadavere. "È assolutamente possibile" ha ammesso Bonsignore, sottolineando come nel caso di "un’autopsia eseguita precedentemente o in contemporanea" due postazioni possano essere una di fianco all’altra e/o addirittura condividere il carrello autoptico in sala.
La richiesta della difesa di Alberto Stasi: "Deve uscire"
La terza udienza dell’incidente probatorio per il delitto di Garlasco, ovviamente, ha già scatenato le prime reazioni delle parti. Sia l’avvocato Giada Bocellari che l’avvocato Antonio De Rensis (i legali di Alberto Stasi) non accettano la ‘possibilità’ che ci siano contaminazioni senza vederci chiaro: "Non può passare il concetto che era tutto contaminato, perché allora deve essere revisionata la sentenza e Stasi deve uscire subito, perché è in carcere sulla base di asserite prove scientifiche" si è sfogato l’avvocato Bocellari, ribadendo: "Se sarà contaminazione dovrà emergere il nome, come al momento non si può dire che sia di un correo con certezza".