Concerto Primo Maggio 2025, le pagelle: Giorgia divina (9), BigMama asfalta gli haters (9), Ermal Meta a disagio (4)

Durante il Concertone del Primo Maggio non mancano messaggi importanti (BigMama), esibizioni emozionanti (Giorgia e Arisa) e gesti inattesi (Lauro): pagelle

Rosanna Ilaria Donato

Rosanna Ilaria Donato

Web Content Editor

Laureata in Linguaggi dei Media, mi dedico al mondo dell’intrattenimento da 10 anni. Ho lavorato come web content editor freelance per diverse testate.

Concerto Primo Maggio 2025 pagelle
Fonte: IPA

Al via il Concerto del Primo Maggio, in onda su Rai 3 e condotto da BigMama, Noemi e Ermal Meta. Durante la diretta, non mancano messaggi importanti, esibizioni di indubbio valore e momenti emozionanti, quasi commoventi, grazie ad alcuni artisti, come Achille Lauro, molto profondo sia nella gestualità che con le parole, Arisa e la stessa BigMama, che fa un discorso necessario sugli hater in rete. Ecco le pagelle (personalissime), a partire dalla prima serata (20:30 circa), del Concertone del Primo Maggio.

Concerto del Primo Maggio 2025: le pagelle

L’usignolo Arisa, voto 9: dopo essersi detta "felice di essere in questa piazza che ha dato voce al lavoro, ai diritti delle persone", canta le canzoni più politiche del Concertone di Roma, tra cui Democrazia, con quella sua voce da usignolo capace di sorprendere ad ogni nota, ma a fare il grosso è il fatto che si sente che crede in ciò che dice, che è davvero vicina a tutti i lavoratori, che tiene che i suoi messaggi arrivino al pubblico e che non ha paura di esporsi in quella piazza di cui diventa regina per quei 5 minuti di esibizione. E, alla fine, al cuore non solo arriva, ma lo trafigge con parole e voce, commuovendo chi la ascolta.

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Giorgia incanta, voto 9: come sempre, l’artista non ha deluso le alte aspettative delle persone in piazza (e a casa), alle quali va pure incontro durante la performance per cantare in compagnia degli altri lavoratori Tu mi porti su, grande successo di qualche anno fa. Incanta con la sua estensione vocale impressionante, con i suoi virtuosismi canori che regalano al pubblico un momento magico e intenso, sicuramente tra i migliori della serata.

BigMama contro gli haters online, voto 9: l’artista non è nuova a lanciare messaggi di indubbia importanza, e anche al Concertone del Primo Maggio non manca di farlo. E lo fa seduta sulle scale del palco per sottolineare di essere stanca ("Stanca rasa") di tutte quelle persone, spesso "cinquantenni", che attaccano sui social senza conoscere la storia personale della gente, quando potrebbero benissimo passare oltre, se qualche commento non piace. "Sta diventando tutto esagerato, e io mi chiedo dov’è la motivazione? Se non vi piaccio io, cambiate canale, se non vi piace il mio corpo, fate in modo che il vostro non diventi mai come il mio, se non vi piace quello che dico, bloccatemi. Fateci vivere". Poi aggiunge: "Come fate a buttare tutto questo odio su una ragazzina? Il mio corpo mi ha dato tanto e mi ha tolto tanto, eppure io lo perdono. Non ho mai chiesto a nessuno di essere come me. Quello che vi dico, a voi persone intelligenti in senso emotivo, è di guardare bene questi commenti negativi, aprire il loro profilo e pensare ‘meno male che io non sono così’". Insomma, spesso si è parlato del fenomeno sempre più diffuso dei commenti negativi gratuiti sui social e non solo, ma BigMama lo fa con un’energia tale da non risultare pesante, bensì convincente e per nulla superficiale nell’affrontare l’argomento. Un discorso che sa di nuovo e fresco, anche se nuovo non è.

Lucio Corsi che voleva essere un duro e ci riesce, voto 8: torna sul palco con quell’aria da folletto data dal trucco sul volto e dal cappello verde per cantare prima Freccia bianca, avvicinandosi al pubblico in piazza durante la performance, poi Volevo essere un duro, momento in cui si siede e toglie il cappello ormai presente in ogni sua esibizione, ad eccezione dell’ultima canzone, Francis Delacroix, quando scende le scale per salutare le persone presenti, gesto che sottolinea la semplicità del suo essere e il suo affetto per il suo pubblico. Lucio Corsi riesce a far cantare a squarciagola, insieme a lui, tutta Piazza San Giovanni e vince: è diventato un duro, grazie i suoi brani poetici.

Brunori Sas pungente, voto 8: Dario Brunori sale sul palco ed è l’unico, ad eccezione di Elodie, a non cantare la canzone presentata a Sanremo perché ha scelto brani che affrontano temi sociali, e già questo ci sembra un ottimo motivo per promuoverlo a pieni voti: mette da parte pubblicità e successi come L’albero delle noci (forse solo La verità ormai la conoscono tutti) per mettere al primo posto altre tematiche, più adatte al Concertone, ma sempre universali e attuali. E dopo La ghigliottina, dice ironico: "è un periodo di grande democrazia, di grande pace, di grande apertura da parte del mondo", e poi aggiunge, sempre con un’ironia pungente, che "Siamo contro la pace, perché c’è troppa democrazia, troppa pace".

Serena Brancale energica, voto 7.5: la grinta di certo non le manca, e su quel palco, muovendosi tra uno strumento musicale e l’asta del microfono, mette in luce una presenza scenica impeccabile. Anche la voglia di sperimentare e osare non passano inosservate, anche se, proprio per questo stile originale e lontano dalla musica a cui molti sono abituati, potrebbe non essere apprezzata quanto meriterebbe. Questo però non significa che non sia brava, anzi, la ‘diversità’ di stile e il coraggio di portare qualcosa di nuovo vanno premiati.

Gabry Ponte fa cantare tutta l’Italia, voto 7.5: è tanta la voglia di intrattenere la piazza e i telespettatori con alcuni dei suoi più grandi successi, caricando per bene il pubblico con Tutta l’Italia e rendendolo partecipe della festa; lui che agita il corpo e muove le mani sulla consolle, il pubblico che lo segue ballando e cantando insieme al dj. Una festa che prosegue anche dopo la diretta: le immagini mostrate nella trasmissione successiva sono quelle di una piazza entusiasta, divertita e instancabile. Gabry Ponte si conferma un grande dj, capace di infuocare il palco.

Elodie femme fatale, voto 7: "Questa è la casa dei diritti. E questa festa ci ricorda sempre che i diritti sono di tutti o sono privilegi. Non dimentichiamolo mai. Buon Primo maggio", queste le parole di Elodie una volta salita sul palco. L‘artista conquista la piazza facendo scatenare tutti fin dalle prime note di Black Nirvana, passando poi per La coda del diavolo, Mi ami mi odi e infine per Bagno a mezzanotte. La forte presenza scenica di Elodie, sempre sensuale nel muoversi sul palco, fa il resto, insieme al suo sguardo da femme fatale. Prova ad accendere la piazza e ci riesce, anche grazie a un corpo di ballo tutto femminile che sta al suo passo.

Ghali ha problemi col microfono ma ne esce da Signore, voto 7: tutto sembra filare liscio nel corso della performance di Ghali, ma qualcosa va storto mentre sta terminando di cantare il brano Casa mia, presentato a Sanremo lo scorso anno. Il giovane, infatti, si rende conto che il microfono non funziona più (al suo posto viene inserita la base registrata per proseguire in playback), ma invece di dare di matto coinvolge il pubblico, chiedendogli con la gestualità delle braccia di intonare la canzone insieme a lui. Un buon modo per risolvere la situazione e allo stesso tempo continuare uno spettacolo volto a intrattenere un pubblico che diventa così parte integrante dell’esibizione.

Achille Lauro in ginocchio per Roma e il suo pubblico, voto 7: "Sempre e per sempre dalla parte di chi ha bisogno" sono le sue parole durante la performance. Non solo intrattiene scendendo le scale del palco per sentirsi più vicino alle persone lì presenti, ma canta insieme a loro sulle note di Amore disperato, restando zitto in alcuni momenti per dare voce ai suoi fan. Il momento più bello però arriva quando si inginocchia per qualche minuto di fronte ai presenti in segno di gratitudine, un gesto profondo e da lui molto sentito – lo si percepisce dal capo chinato e dall’atmosfera solenne del momento – che merita gli applausi del pubblico. "Abbracciami ancora, Roma, prima di addormentarci stasera" canta prima di inginocchiarsi.

Stash dei The Kolors parte male, voto 5: sembrava aver perso la sua innata vitalità quando è entrato in scena per cantare Tu con chi fai l’amore, brano presentato al Festival di Sanremo 2025. Sguardo un po’ spento, perso, espressione seria, nessun ingresso energico. Lo spettacolo, infatti, si ravviva in un secondo momento, riportando al suo pubblico quel giovane scatenato e sorridente di un tempo. E meno male, perché all’inizio della performance sembrava un’altra persona.

Ermal Meta a disagio, voto 4: tra i co-conduttori – insieme a BigMama e Noemi – è il meno disinvolto sul palco, oltre ad apparire un po’ insicuro e ‘ingessato’, dà l’impressione che lui stesso senta di non essere nel posto giusto e che il ruolo di conduttore non gli appartenga. Tra l’altro, rispetto alle sue compagne di avventura, è colui che si ‘sente’ e appare sul palco meno.


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