Caso Raoul Bova, gli sms di Martina Ceretti e la pista dell’estorsione: parla il Pr Federico Monzino

L’amico della giovane modella ammette di avere contattato Corona ma nega il suo coinvolgimento nell’inchiesta: “Sono solo una persona informata sui fatti”

Pietro Guerrini

Pietro Guerrini

Content editor

Laurea in Lettere, smania di viaggi e passione per i cartoni (della pizza e della Pixar).

Sembrava destinato a essere un semplice gossip estivo, invece il "caso" Raoul Bova si è spostato in tribunale dopo l’apertura dell’inchiesta della Procura di Roma sulla tentata estorsione ai danni dell’attore romano. Stando alle prime ricostruzioni, infatti, qualcuno avrebbe ricattato Bova per non consegnare le sue chat con Martina Ceretti a Fabrizio Corona. Il terzo nome uscito è quello di Federico Monzino, Pr milanese e amico della giovane modella. Intervenuto su Il Messaggero, tuttavia, Monzino ha negato qualsiasi coinvolgimento nell’indagine. Scopriamo cosa ha detto e tutti i dettagli.

Caso Raoul Bova: le parole del Pr Federico Monzino su Corona e Ceretti

Il ‘tradimento’ di Raoul Bova ha messo la parola fine alla sua relazione con Rocío Muñoz Morales e occupato le prime pagine del mondo della cronaca rosa negli ultimi giorni, ma ora la vicenda ha preso una piega del tutto diversa. La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sulla tentata estorsione ai danni dell’attore romano, che sarebbe stato minacciato da un anonimo lo scorso 11 luglio per non diffondere le sue chat con Martina Ceretti ("Ho preso tutto dal suo cellulare mentre stava male. Se mi vieni incontro blocchiamo tutto. Se vuoi farmi un regalo per averti salvato, sta a te… Non è il caso che venga fuori uno scandalo sui giornali, no?"). L’uomo in questione sarebbe il Pr milanese Federico Monzino.

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"Io e Martina abbiamo contattato Corona insieme perché lei voleva diventare famosa" ha ammesso Monzino a Il Messaggero, negando però il suo coinvolgimento nell’inchiesta: "Non sono indagato, sono semplicemente una persona informata sui fatti, come lo sono Corona e la Ceretti". "E come successo a loro la polizia ha analizzato il mio telefono questa cosa (proporre a Corona di mandare in onda nel suo programma le chat tra l’amica e l’attore, ndr) l’abbiamo fatta insieme io e Martina, in quanto lei voleva diventare famosa, ma ovviamente non poteva scrivergli direttamente lei" ha raccontato il Pr milanese e amico della giovane modella Martina Ceretti, ribadendo più volte di essere solo "informato sui fatti".

Monzino ha poi negato la versione fornita da Fabrizio Corona sulla vicenda ("Come mi ha riferito la polizia Federico e Martina hanno contattato Bova per chiedergli i soldi in cambio della mancata pubblicazione del materiale" aveva dichiarato l’ex re dei paparazzi) e ha chiarito di non sapere chi abbia tentato l’estorsione ai danni di Raoul Bova: "Davvero non ne ho idea, a differenza di Corona non faccio accuse a caso. Potrebbe essere stato chiunque, io non so se Martina o Corona le abbiano girate ad altre persone"


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