Caso Garlasco, l’avvocato di Sempio spiazza in tv: richiesta choc sull’impronta 33. Il legale di Stasi replica così
Massimo Lovati ha criticato duramente la relazione sperimentale sull’impronta 33 e ha minacciato di chiedere l’estromissione della difesa di Stasi

Il caso Garlasco è in fase di stallo. I nuovi accertamenti biologici disposti dal gip non sono ancora iniziati e, almeno per il momento, non è possibile fissare la data della prossima udienza per l’incidente probatorio. L’attesa, tuttavia, non ha placato gli animi né fermato le parti. La difesa di Alberto Stasi – condannato a 16 anni di carcere per l’omicidio della sua ex ragazza Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto del 2007 – ha presentato una relazione su base sperimentale sulla famigerata impronta 33. L’iniziativa è stata duramente criticata dall’avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, intervenuto oggi a Morning News. Scopriamo cos’è successo e tutti i dettagli.
Delitto di Garlasco: l’avvocato di Sempio contro la difesa di Stasi sull’impronta 33
I nuovi accertamenti biologici sul delitto di Garlasco disposti dal gip Daniela Garlaschelli a "caccia" dell’ormai famigerato Ignoto 3 – come anticipato – non sono ancora iniziati. La genetista incaricata di portare avanti le indagini non sarebbe al momento operativa, ma quel che è certo è che non potrà contare sull’impronta 33, ufficialmente non più disponibile dopo le analisi del 2007. L’esclusione, tuttavia, non ha fermato la difesa di Alberto Stasi, che ha consegnato una relazione su base sperimentale sulla traccia biologica. Ricreando chimicamente l’impronta di "una mano con sangue e sudore", i legali di Alberto Stasi hanno presentato una consulenza di parte, che – va sottolineato – non sarà parte dell’incidente probatorio non essendo fisicamente più disponibile.
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Entra nel canale WhatsAppIntervenuto oggi a Morning News, l’avvocato Massimo Lovati ha criticato duramente l’iniziativa. "Mi sembra il piccolo alchimista da quel che ho sentito dire. Dei catini di sudore, di sangue ecc. Hanno fatto una simulazione ma sono cose che non stanno né in cielo né in terra, sembrano gli esperimenti chimici che facevamo al massimo in quarta ginnasio" ha spiegato il legale di Andrea Sempio a Dario Maltese. Stando a quanto riportato da La Provincia Pavese, Lovati avrebbe minacciato di prendere provvedimenti: "Mi sembra una follia dire che quell’impronta è insanguinata e piena di sudore basandosi solo una su una foto: sto pensando di chiedere l’estromissione della difesa di Stasi da questo procedimento".
Nel corso della trasmissione di Rete 4 è poi intervenuta anche Giada Bocellari, l’avvocato di Alberto Stasi, per raccontare la perizia: "Abbiamo fatto delle sperimentazioni a livello statistico, quindi non con una impronta ma con più impronte, in diverse situazioni. Queste tra l’altro sono prove sperimentali che tutti possono fare, anche la difesa di Sempio le può replicare, non abbiamo la pretesa di essere gli unici: sono prove ripetibili. E abbiamo realizzato esattamente quello che ha fatto il Ris sull’impronta 33: abbiamo spruzzato la ninidrina, abbiamo aspettato che reagisse e abbiamo grattato l’intonaco".