Carolina Marconi sull'oblio oncologico: "Passo avanti, ma siamo condannati a morte"

L'ex gieffina, guarita da un cancro al seno, ha condiviso un lungo sfogo dopo l'approvazione della legge alla Camera dei Deputati: ecco le sue parole.

Letizia Bonardi

Letizia Bonardi

Web Content Editor

Content Editor e aspirante giornalista, appassionata di arte e libri con un amore per la scrittura scoperto quasi per caso.

Carolina Marconi, ex volto del Grande Fratello Vip, ha raccontato tramite i social un percorso lungo e doloroso: quello che l’ha portata dalla diagnosi di tumore al seno alla guarigione. L’ex gieffina non ha mai nascosto tutte le sue paure, le angosce, le difficoltà che ha incontrato sulla sua strada o il dolore provato, e ha condiviso ogni piccolo passo con i suoi follower. Oggi è tornata a parlare della sua malattia, e più in generale di tutte le persone guarite dal cancro, dopo l’approvazione alla Camera dei Deputati della legge sul diritto all’oblio oncologico.

Carolina Marconi, lo sfogo sull’oblio oncologico

Si tratta di un disegno di legge che a Montecitorio è stata approvata all’unanimità, e che garantisce a chi è guarito da malattie oncologiche (oggi in Italia sono circa 900mila persone) di poter esercitare i propri diritti in condizioni di uguaglianza rispetto a tutti gli altri, in particolare con accesso ai servizi finanziari, assicurativi e bancari e alle procedure per l’adozione di minori. Carolina Marconi ha parlato dell’argomento in un post condiviso su Instagram, nel quale non nega che si sia fatto un bel passo avanti, ma precisa che secondo lei non è ancora stato fatto abbastanza. La legge prevede, infatti, che il diritto all’oblio oncologico subentri dopo 10 anni da quando le cure sono ufficialmente terminate e la persona è stata dichiarata guarita. Un lasso di tempo troppo lungo, secondo la ex gieffina. "Condannata a morte per 10 anni", ha scritto Carolina Marconi su Instagram. "Dopo 10 anni puoi sentirti finalmente uguale a tutti, dopo 10 anni puoi finalmente tornare ad avere dei diritti. Dopo 10 anni questa legge ti dichiara finalmente guarita". Tuttavia, non è abbastanza: "Ma 10 anni sono tanti…così ci levate gli anni più belli della vita, dove cerchi di costruirti una famiglia , una casa, adottare un bambino, cercarti un lavoro duraturo…sei praticamente costretto "solo" ad aspettare come se fossimo tutti immortali".

Carolina Marconi è un fiume in piena, e ha parlato delle difficoltà di chi ha affrontato malattie oncologiche di ritrovare il proprio spazio nel mondo. "Una persona che ha il tumore a 30 anni è fottuta, le viene tolto il diritto di continuare non solo a lottare per se stessa e i suoi cari, ma anche per inseguire i propri sogni pieni di speranze". Secondo l’ex gieffina, la legge approvata dalla Camera (ora passerà in Senato) non può tutelare tutti coloro che sono guariti: "Una legge che è stata approvata oggi in Camera dei Deputati va bene per una piccola fetta di persone più giovani, e le altre? Ci avevano promesso dignità, parità e uguaglianza! Dove sono questi valori? Se solo dopo 10 anni si riacquistano diritti fondamentali per chi guarisce da un cancro, diritto all’oblio significa non essere marchiati a vita ed invece per dieci anni restiamo comunque marchiati e discriminati". Marconi non nega, tuttavia, che si tratti di un passo importante, anche se non quello conclusivo: "Sicuramente abbiamo fatto un passo avanti ma non basta. Io continuerò a battermi affinché gli ex malati siamo tutelati a 360 gradi e non discriminati".


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