Un posto al sole, Vladimir Randazzo: "Nunzio e Rossella? Insieme li vedrei bene. Lui però deve rilassarsi"

L’interprete del giovane chef della soap di Rai 3 si racconta in questa intervista a Libero Magazine, dall'esperienza sul set ai progetti di vita con la fidanzata.

Valentina Di Nino

Valentina Di Nino

Giornalista

Romana, laurea in Scienze Politiche, giornalista per caso. Ho scritto per quotidiani, settimanali, siti e agenzie, prevalentemente di cronaca e spettacoli.

E’ un periodo pienissimo questo, per Vladimir Randazzo. Raggiungiamo telefonicamente l’interprete di Nunzio Cammarota di Un Posto al Sole mentre è impegnato fino al collo con i lavori di ristrutturazione della nuova casa anche se, confessa l’attore nell’intervista a Libero Magazine, quello che gli dà pensieri e più da fare in questo momento è sicuramente il suo Nunzio. Il giovane chef è infatti impelagato in una storia d’amore complessa con Rossella Graziani che, nell’indecisione tra lui e il fidanzato ufficiale Riccardo, è arrivata addirittura a far saltare il suo matrimonio il giorno stesso delle nozze, sconvolgendo tutto Palazzo Palladini, senza contare i milioni di italiani che seguono tutte le sere le vicende della storica soap di Rai Tre. Il più sconvolto di tutti però, è di certo Nunzio, un ragazzo ombroso e impulsivo, così diverso dal suo interprete che, qui, si sente anche di dargli qualche consiglio, da buon amico.

Un Posto al Sole: intervista a Vladimir Randazzo, interprete di Nunzio Cammarota

Vladimir Randazzo, come sei arrivato al personaggio di Nunzio di Un Posto al Sole? Come è iniziato il tuo percorso artistico?

"Ho iniziato facendo il buffone a scuola, sin dalla materna. Mi divertivo tantissimo a stare al centro dell’attenzione, a giocare a "facciamo finta di essere…X", per poi passare alle elementari alle classiche recite scolastiche. Ho avuto un solo periodo di stop durante le medie, ma poi questo istinto è stato risvegliato al liceo. Ho fatto il classico e ho avuto un professore che ci faceva mettere in scena le tragedie greche. Io sono di Ragusa, e lui ha acceso in me questa fiamma che veniva anche rinfocolata quando andavo a vedere d’estate le tragedie a Siracusa. Io già mi ero iscritto a Medicina quando mi sono detto, ma perché no? Perché non può essere quella della recitazione la mia strada? Così ho deviato completamente il mio percorso, mi sono iscritto in Accademia, poi all’INDA di Siracusa dove ho studiato tre anni. Insomma, sono partito a studiare dalle origini. Poi ho lasciato la Sicilia e mi sono trasferito a Roma in cerca di opportunità, Un Posto al Sole è arrivato superando un provino".

Dall’INDA di Siracusa alla soap più amata della tv italiana hai fatto una specie di triplo salto mortale carpiato, come ti sei trovato proiettato in un contesto così diverso?

"In realtà ho attutito la caduta perché nel frattempo ho fatto altre cose che mi hanno avvicinato sempre di più alla tv e al cinema. L’inizio di questa nuova esperienza è stato sicuramente diverso, ma fa sempre parte di questo lavoro che per sua natura è molto vario. Sicuramente, arrivando a Un Posto al Sole mi sono ritrovato in una realtà produttiva incredibile, fatta da tante persone che lavorano insieme tutti i giorni tutto il giorno, alcuni da quasi trent’anni, curando ogni dettaglio. E’ una macchina "infernale" fatta di un’infinità di ingranaggi che poi permettono a noi attori di andare in video a raccontare le storie che il pubblico ama e segue."

La lunga serialità ha anche delle caratteristiche peculiari, per esempio il fatto che è un lavoro molto intensivo e anche il fatto di avere a che fare per anni con un unico personaggio, come ti sei trovato rispetto a questi aspetti?

E’ vero, qui è un lavoro intensivo che si sviluppa a volte anche tutti i giorni della settimana. Quindi rispetto alle mie esperienze precedenti, e a quelle della maggior parte degli attori, mi sono ritrovato in un contesto dove c’è continuità lavorativa e di frequentazione, una specie di posto fisso anzi, "un posto fisso al sole!". Per quanto riguarda il fatto di lavorare tanto a lungo su un personaggio, io la vedo come un’opportunità per un attore. Ti permette di analizzare un carattere talmente a fondo e conoscerlo talmente bene che riesci a individuarne e a marcarne benissimo i tratti e questa per me lavorativamente è una fortuna grande.

Ma un personaggio che diventa una seconda pelle non temi che ti si appiccichi troppo addosso? Non hai paura che, un domani, quando sarai impegnato in altro, le persone ti ricordino sempre come Nunzio di Un Posto al Sole?

Sì, può essere un rischio però in realtà, essere riconosciuto come Nunzio è più un motivo di orgoglio per me perché Un Posto al Sole non solo è un prodotto di qualità, ma anche molto amato e popolare e io ho un certo orgoglio nel farne parte. Certo, un domani non vorrei essere ricordato solo e soltanto come Nunzio però è anche vero che bisogna fare una sorta di patto, riflettere e soprattutto avere ben presente che questo mestiere è fatto di sorprese, di novità ma anche di tante attese. Quindi è giusto abbracciare quello che arriva, poi chissà un domani…

Ma tu che rapporto hai costruito con Nunzio in questi anni?

Ora dirò una cosa molto preoccupante, ma io quando studio le scene sono arrivato a dialogare con lui. Non voglio dire che sono arrivato ormai a parlare da solo, ma che io lo penso come una persona che esiste, perché poi in effetti la verità è che, per me, Nunzio esiste, come esiste per tante persone che seguono ogni giorno Un Posto al Sole. Diventa per forza di cose anche parte di te, perché arrivi a dargli anche qualche sfumatura e caratteristica che ti appartiene.

E quali sono le caratteristiche più tue, e quelle che senti più lontane di Nunzio?

L’impulsività che a volte lo fa esplodere non mi appartiene, io sono molto più calmo di com’è Nunzio, però ha dei tratti di ansia e di orgoglio che riconosco tanto anche a me. Non condividiamo affatto nemmeno il disagio nel frequentare persone diverse. Nunzio a volte non si trova bene, e non lo maschera per niente, quando è a contatto con gente che per qualche motivo non gli piace o semplicemente non fa parte della sua cerchia. In questo siamo agli antipodi perché io invece, dove mi metti sto, sono un po’ un prezzemolo, riesco a stare bene ovunque e parlo con tutti, e questo è un tratto della mia personalità che difendo molto.

Ma se fosse un tuo amico, che consigli daresti a Nunzio?

Sicuramente di stare più calmo, gli direi: rilassati amico mio! E anche: "tratta un po’ meglio Samuel poverino". In generale gli direi di prendere la vita un po’ più alla leggera, di prendersi meno sul serio. Anche se, diciamo che questo non è un periodo facile (vedi, ormai ne parlo come una persona vera! ): sta passando veramente un momentaccio, sta veramente a terra, quindi questo non è il momento di dirgli di prendere alla leggera le cose, però in generale penso gli farebbe bene un po’ più di distacco.

Come la vedi questa storia complicatissima con Rossella?

Anche in questo caso consiglierei a Nunzio di lasciare un po’ correre, perché le cose in amore si fanno in due…in questo caso addirittura in tre: abbiamo coinvolto e sconvolto sette famiglie diverse! Per il resto, chissà che cosa ci riserva il futuro. Ovviamente la situazione è molto complicata, come lo sarebbe nella realtà. E in questo momento gli posso solo dire di rispettare tanto gli spazi altrui.

C’è un terzo, Riccardo, ma la verità è che tutti tifano per Nunzio e Rossella, che ne pensi di questa coppia?

Da Nunzio posso dire che spero di non finire mai in ospedale dove lavora Riccardo! (ride). Penso che Nunzio e Rossella siano due persone talmente diverse che secondo me potrebbero veramente funzionare bene insieme.

Ma tu ti sei mai trovato nella vita in una situazione del genere? A spasimare per una donna amata anche da qualcun altro?

No, assolutamente, non potrei mai. Penso che i sensi di colpa mi ucciderebbero, soprattutto se si arriva a far saltare un matrimonio. Anche arrivando a mortificare un desiderio grande, di certo mi fermerei prima, assolutamente.

Ma la tua vita sentimentale come va? E’ complicata come quella di Nunzio?

Assolutamente no, anzi tutto il contrario! Con la mia compagna Federica, che è anche lei attrice e musicista, va tutto bene e ora abbiamo fatto anche questo passo della casa nuova. Anche occuparmi di questa ristrutturazione con lei, per quanto stressante, è veramente un molto bello, lo sto vivendo come un momento di confronto e costruzione per la nostra coppia.

Un sogno nel cassetto professionale?

Uno grande grande, mi piacerebbe, un giorno, lavorare con un grande autore straniero, all’estero.

Con chi? Dimmi un nome dei tuoi sogni, che magari ci legge e ti chiama…

Tarantino tutta la vita! E anche Nolan, ma potrei dirne anche altri.

Ma in questo momento hai già qualche altro progetto all’orizzonte, oltre a Un Posto al Sole?

No, per adesso mi concentro su Nunzio Cammarota che mi fa un bel da fare, perché va seguito questo ragazzo! (ride ndr).


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