Matteo Garrone reinterpreta Pinocchio: le curiosità

Il 1° gennaio torna su Rai 2 il capolavoro tratto dal romanzo di Carlo Collodi: scopriamo qualche aneddoto legato alla pellicola con Roberto Benigni.

Pinocchio
Fonte: Ufficio Stampa Rai

Due candidature ai Premi Oscar, ben 15 ai David di Donatello (con cinque vittorie) e 10 ai Nastri d’Argento (con 7 premi vinti): sono solo alcuni dei prestigiosi riconoscimenti ottenuti da Pinocchio, l’adattamento cinematografico della storia di Carlo Collodi firmato da Matteo Garrone. Uscito nelle sale nel 2019, il film torna in tv la sera di Capodanno, nel prime time di Rai 2. Ecco quindi alcune curiosità sulla pellicola.

Tutto quello che non sapete su Pinocchio di Matteo Garrone

Quello di Matteo Garrone non è soltanto l’ennesimo adattamento della storia di Pinocchio: dagli Anni ’40 ad oggi, sono innumerevoli i film, i cartoni animati, la serie tv, gli spettacoli teatrali che hanno come protagonista il burattino e Geppetto; ultimo in ordine di tempo quello dalle tinte dark diretto da Giullermo Del Toro. Ma questa pellicola si distingue dalle altre per l’assoluta fedeltà al libro di Collodi, che in molti altri lavori (compreso il celeberrimo film Disney) si è persa. Merito dell’enorme ammirazione del regista nei confronti dell’autore e del suo romanzo: per lui girare Pinocchio è stato come realizzare un sogno. Sarà forse per questo che il film vanta un’attenzione maniacale ai dettagli, e il ritorno sullo schermo di alcuni personaggi troppo spesso dimenticati (come la Lumaca, l’Omino di burro, il Maestro, il Tonno, la Civetta e moltissimi altri). Tra le curiosità legate a questa produzione, c’è infatti l’amore di Garrone per Pinocchio: il regista aveva solo sei anni quando ha disegnato il primo storyboard ispirato alla fiaba.

A proposito del suo legame con Collodi, Matteo Garrone ha più volte raccontato di essersi ispirato, per i suoi personaggi, ai disegni di Enrico Mazzanti, il primo illustratore di Pinocchio, che lavorava a stretto contatto con l’autore. Da qui, per esempio, la scelta di Gigi Proietti per interpretare Mangiafuoco: l’attore è incredibilmente somigliante al disegno originale, e il regista non ha potuto rinunciare ad averlo nel cast. Tra i sogni che il regista ha potuto realizzare girando questo film, c’è anche quello di dirigere Roberto Benigni, da sempre tra i suoi punti di riferimento del cinema italiano, che nel 2002 aveva già vestito i panni del burattino: "Per me la sua presenza stata molto importante perché, oltre a essere un grandissimo artista, è che ha le sue radici in quel mondo contadino e toscano", ha raccontato a Sky Tg24. Pinocchio, infatti, è girato interamente in Italia, e in gran parte in Toscana, oltre che nel Lazio e in Puglia: un punto di forza, questo, che ha regalato al film un’ambientazione straordinaria. Forse non tutti sanno, inoltre, che Massimo Ceccherini, che ha interpretato magistralmente la Volpe, ha anche collaborato alla sceneggiatura della pellicola.


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