Marco Damilano messo alla porta dalla Lega: la sua colpa (gravissima)

Il giornalista potrebbe essere messo a tacere dal partito di Matteo Salvini, che lo accusa di aver messo in cattiva luce il partito per il caso dei fondi russi

Letizia Bonardi

Letizia Bonardi

Web Content Editor

Content Editor e aspirante giornalista, appassionata di arte e libri con un amore per la scrittura scoperto quasi per caso.

Sono giorni complicati dalle parti di Viale Mazzini: i vertici della Rai sono al lavoro per mettere a punto i palinsesti per la prossima stagione, e molti programmi sono ancora scoperti. Tra i nomi in bilico per la stagione a venire c’è anche quello di Marco Damilano, attualmente al timone de Il Cavallo e la Torre su Rai 3: il rinnovo del suo contratto è a rischio (oltre che per le sue posizioni apertamente di sinistra) a causa della Lega di Matteo Salvini. Ma cosa sta succedendo? Ricostruiamo la vicenda.

Il caso Metropol e le nuove rivelazioni

Il partito di Matteo Salvini è stato al centro delle polemiche a causa del cosiddetto caso Metropol, un’inchiesta su un presunto giro di denaro dalla Russia alle tasche della Lega (si parla di ben 65 milioni di dollari). Qualche settimana fa l’inchiesta è stata archiviata: il gip di Milano Stefania Donadeo ha ritirato le accuse di corruzione internazionale nei confronti dei diretti interessati, senza però smentire che ci sia stato un accordo tra il partito e la Russia. Il finanziamento non era però stato raggiunto e, dunque, il caso è stato archiviato. Oggi il partito è tornato sull’argomento per lanciare una pesante accusa nei confronti di Marco Damilano, all’epoca dei fatti direttore de L’Espresso, giornale che aveva raccontato l’intera vicenda. Tutto è nato da un articolo pubblicato su La Verità da Giacomo Amadori, il quale ha fatto alcune rivelazioni in merito al caso Metropol. Secondo il giornalista, l’avvocato Gianluca Meranda – uno dei tre italiani indagati – era in diretto contatto con un giornalista de L’Espresso, Giovanni Tizian. Quest’ultimo, avrebbe pubblicato lo scoop con il solo scopo di coinvolgere il Carroccio e mettere in cattiva luce l’allora Ministro dell’Interno Salvini.

Le accuse a Marco Damilano

In seguito alla pubblicazione dell’articolo su La Verità, la Lega ha rilasciato una nota nella quale attacca L’Espresso e il suo direttore. "La Lega ha dato mandato ai propri legali di presentare un esposto in Procura e di procedere in tutte le sedi per ripristinare la verità e tutelare le proprie ragioni, dopo la sconcertante inchiesta pubblicata oggi dal quotidiano diretto da Maurizio Belpietro", si legge nella nota. "La vicenda dell’hotel Metropol di Mosca è stata una macchinazione costruita a tavolino per colpire il partito e il leader Matteo Salvini alla vigilia delle ultime elezioni Europee. Altro che scoop: un faccendiere scriveva, parlava, registrava, cercava in tutti i modi di tirare in ballo la Lega e poi passava tutto all’amico giornalista che confezionava gli articoli per la felicità della sinistra e dei suoi giornali". E conclude: "Il direttore che aveva consentito la pubblicazione delle trame contro Salvini è stato poi promosso in Rai dalla sinistra. Ci aspettiamo parole inequivocabili anche da parte sua".


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