Marco Damilano viola la par condicio: Agcom impone il "mea culpa"

Il giornalista a ospitato nel suo programma il filosofo Bernard-Herni Lévy, che ha attaccato duramente il centrodestra, violando "i principi di imparzialità"

Marco Damilano
Fonte: Ufficio Stampa Rai

Il cavallo e la torre, la nuova striscia informativa condotta da Marco Damilano su Rai 3, ha fatto da poco il suo debutto, ma ha già suscitato non poche polemiche. In particolare riguardo alla puntata andata in onda il 19 settembre, in cui il conduttore ha ospitato Bernard-Herni Lévy. Il filosofo francese, rispondendo alle domande del giornalista, si è lasciato andare a pesanti critiche nei confronti del centrodestra: secondo Lévy, la vittoria di Meloni, Salvini e Berlusconi alle prossime elezioni rischierebbe di riportare il fascismo in Italia. Un’opinione che sarebbe stato libero di esprimere, se non vigesse il clima di par condicio.

L’intervista di Bernard-Herni Lévy ha violato la par condicio

Mancano infatti pochi giorni al voto, e stampa e televisione sono ancora tenuti a garantire la stessa visibilità e lo stesso spazio a rappresentanti di tutti i partiti. L’intervento di Bernard-Herni Lévy, invece, è apparso come una chiara presa di posizione, che ha immediatamente sollevato le critiche da parte dell’intero centrodestra, che ha addirittura chiesto le dimissioni dell’AD della Rai Carlo Fuortes (richiesta arrivata soprattutto dalla Lega). Sulla questione è intervenuta l’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni: i commissari hanno stabilito che è "Sussistente, con il voto contrario della commissaria Giomi, la violazione dei principi di correttezza e imparzialità sanciti dalle disposizioni in materia di par condicio".

Per ovviare alla questione, Damilano ha ospitato a Il cavallo e la torre, il giorno successivo, il professor Giovanni Orsina, politologo della LUISS di Roma, che ha confutato le tesi di Lévy secondo cui sarebbe possibile un ritorno del fascismo. Ma, secondo i leader della destra, non è bastato. E nemmeno secondo Agcom: "Ritenendo insufficiente per riequilibrare e sanare le violazioni riscontrate nella messa in onda della puntata del 20 settembre, ha ordinato alla Rai di trasmettere, in apertura della prima puntata utile del programma, un messaggio in cui il conduttore comunichi che nella trasmissione del 19 settembre non sono stati rispettati i principi di pluralismo, obiettività, completezza, correttezza, lealtà ed imparzialità dell’informazione".

I problemi con la par condicio, tuttavia, non riguardano esclusivamente l’ex direttore dell’Espresso: l’Agcom, infatti, ha decretato di avviare processi sanzionatori per la violazione delle regole di parità di accesso anche nei confronti di altre testate, in particolare contro il TgLa7 di Enrico Mentana e RaiNews di Paolo Petrecca.


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