Caso Garlasco, l’autogol ‘televisivo’ di Sempio e la reazione della Procura
La versione fornita dall’amico del fratello di Chiara Poggi a Quarto Grado sta facendo discutere per alcune presunte incongruenze: le parole del procuratore

Continuano a fare discutere le parole di Andrea Sempio. Intervistato a Quarto Grado nel corso della puntata dello scorso venerdì, infatti, l’amico del fratello di Chiara Poggi indagato per il delitto di Garlasco ha fornito una versione dei fatti che presenterebbe alcune incongruenze. Come sottolineato dal Corriere della Sera, si parla di un malore di cui "non era stato dato conto nei verbali dell’epoca" e di passaggi a vuoto anche nella storia dell’ormai famigerato scontrino. Dopo la vicenda è intervenuto anche il procuratore di Pavia Fabio Napoleone. Scopriamo cos’è successo e tutti i dettagli.
Delitto di Garlasco: la versione di Andrea Sempio a Quarto Grado
Lo scorso venerdì Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero hanno condotto una nuova puntata di Quarto Grado, durante la quale sono state trasmesse anche le parole di Andrea Sempio, tornato a parlare della tragica notte del 13 agosto del 2007. Indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, l’amico di gioventù di Matteo Poggi (il fratello di Chiara) ha fornito però una ricostruzione degli eventi che sta facendo parecchio discutere. Il motivo? L’emergere di nuovi dettagli e di alcuni passaggi a vuoto. Come sottolineato dal Corriere della Sera, infatti, Sempio ha parlato in tv di un malore di cui "non era stato dato conto nei verbali dell’epoca"; nello specifico si tratterebbe di una "febbre" che da tempo tormentava il ragazzo allora 19enne e che aveva costretto il 118 a intervenire in caserma. Lo scorso maggio, tuttavia, i suoi legali (tra i quali l’avvocato Massimo Lovati) avevano negato qualsiasi malessere parlando di "falsità". Non si tratta inoltre dell’unico cambio di rotta nella versione dei fatti di Sempio, che è tornato a parlare anche dell’ormai famoso scontrino del parcheggio di Vigevano staccata la mattina dell’omicidio (suo principale alibi), rivelando che ci sarebbero state "pause non registrate dagli inquirenti" che addirittura lo avrebbero "mandato a casa per prenderlo".
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Entra nel canale WhatsAppInterviene la Procura di Pavia
Tra le pagine del Corriere della Sera emergerebbe inoltre un’indiscrezione pesante sulle indagini del delitto di Garlasco e in particolare modo sul dna del presunto ‘Ignoto 3’. "Il profilo non corrisponderebbe a nessuno tra chi ha eseguito atti, sopralluoghi, esami e potrebbe essere entrato in contatto con il corpo o con il tampone" svela il quotidiano, rafforzando una volta di più l’ipotesi di un ‘inquinatore’. Sulla vicenda, però, è intervenuta anche la Procura di Pavia. "Qualsiasi interpretazione proveniente da soggetti estranei all’Ufficio genera solo confusione, dando vita a discussioni fittizie in cui consulenti, esperti o opinionisti commentano su ipotetiche scelte della Procura basate su congetture" si è sfogato il procuratore Favio Napoleone, che ha deciso di rompere il silenzio sull’indagine per la terza volta in cinque mesi, promettendo: "I magistrati si esprimeranno ufficialmente solo al termine delle attività, adottando le decisioni necessarie".