Shooting the Mafia: tutto sul documentario su Letizia Battaglia

Una pellicola che racconta la straordinaria vita della fotografa palermitana, in un ritratto intimo e privato della reporter di mafia (e non solo)

Letizia Battaglia
Fonte: IPA

Grazie alla miniserie Solo per passione, in onda il 22 e il 23 maggio in prima serata su Rai 1, si sta parlando moltissimo di Letizia Battaglia, fotografa palermitana famosa per aver documentato gli anni più violenti e sanguinosi della mafia siciliana, scomparsa il 13 aprile 2022. Ma, ancora prima che la fiction con protagonista Isabella Ragonese (che veste i suoi panni) sbarcasse in prima serata, la straordinaria sua storia è stata raccontata in un documentario, Shooting the Mafia, che non si può assolutamente perdere. La pellicola è disponibile nel catalogo On Demand di Sky o in streaming su Now Tv.

Letizia Battaglia, uno spirito libero

Uscito nel 2019 e diretto dalla regista italo-britannica Kim Longinotto, il documentario ripercorre la incredibile carriera di Letizia Battaglia, in un ritratto intimo e personale della prima donna italiana ad essere assunta come fotoreporter per il giornale palermitano L’Ora. Shooting the Mafia racconta una vita fuori dagli schermi, la storia di una donna che non ha mai accettato di sottostare a ciò che la società le voleva imporre, e che si è affermata, oltre che per il suo enorme talento nella fotografia, anche come una figura fondamentale della lotta per l’emancipazione femminile. Donna dall’animo ribelle, Letizia Battaglia si è sposata giovanissima, a soli 16 anni, per cercare la libertà (che, però, non ha trovato in un matrimonio patriarcale); ha tradito e lasciato il marito, che ha anche tentato di spararle, e con il divorzio ha suscitato non pochi scandali in città . "La sua storia la sapeva tutta Palermo", si racconta nel documentario. Ma è proprio dopo questa esperienza traumatica, che l’ha portata ad un crollo nervoso e ad un ricovero in psichiatria, che Battaglia ha capito di voler dedicare la sua vita alla sua vera passione, la fotografia, a cui si avvicina soltanto a 40 anni.

È stato l’incontro con il fotografo Santi Caleca ad averla convinta ad inseguire il suo sogno e a darle la forza per lasciare il marito, con cui si sentiva in trappola. Così, Letizia Battaglia si è fatta strada nel mondo della fotografia, diventando una delle reporter più influenti in Italia e nel mondo, soprattutto grazie ai suoi scatti di mafia. Tra gli Anni ’70 e ’90, infatti, la sua macchina fotografica ha immortalato i volti dei più pericolosi boss di Cosa Nostra, i loro arresti, ma anche le vittime delle loro stragi. Come dimenticare i suoi reportage sugli attentati a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Piersanti Mattarella, e molti altri che hanno segnato, purtroppo, la storia dei nostro Paese.

Shooting the Mafia racconta tutto questo, in un ritratto insieme privato e professionale di Letizia Battaglia. Una donna dallo spirito libero, che ha fatto del suo lavoro un vero e proprio atto di ribellione e di emancipazione, che nella fotografia vedeva molto più che una semplice professione, e che non si limitava a definirsi una reporter di mafia. "Sono sempre stata una donna in lotta, senza saperlo", racconta Battaglia nel documentario. E non avrebbe potuto descriversi meglio.


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