Le Iene vs Tg1, ‘guerra’ di scoop sul delitto di Garlasco: il super testimone e la prova che ribalta le indagini
Lotta al rilancio tra TG1 e Le Iene sull'omicidio di Garlasco: tra impronte, testimoni e vecchi messaggi, la Procura riapre il caso dopo 18 anni.

Il caso Garlasco è tornato d’attualità. Dopo quasi due decenni, la Procura di Pavia ha riaperto le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi. Due elementi nuovi hanno spinto gli inquirenti a rimettere mano al fascicolo: un’impronta compatibile con Andrea Sempio trovata vicino al corpo della vittima e una testimonianza finora inedita, raccolta da Le Iene, che potrebbe cambiare completamente lo scenario.
Le impronta sul muro e le novità dal TG 1
Secondo quanto riportato dal Tg1, una nuova perizia avrebbe evidenziato un’impronta della mano di Andrea Sempio sul muro, accanto al cadavere di Chiara. Un dettaglio che, se confermato, rimette tutto in discussione. La scoperta ha portato gli inquirenti a convocare nuovamente Alberto Stasi, condannato in via definitiva, e lo stesso Sempio, attualmente unico indagato. Ma Sempio non si è presentato: il suo avvocato ha dichiarato che l’invito ricevuto era nullo, e che attendono una nuova convocazione. Se non si presenterà nemmeno la prossima volta, si potrà procedere con l’accompagnamento forzato.
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Entra nel canale WhatsAppLe Iene rilanciano la testimonianza nascosta
L’altra novità arriva da Le Iene, che hanno intervistato un uomo che sostiene di aver visto qualcosa il giorno dell’omicidio. Per anni ha taciuto, dice, per paura. Ora ha deciso di parlare: "Mi è stato ordinato di non dire niente. Lo faccio solo per quella ragazza, degli altri non me ne frega niente." Sulla base delle sue parole, la polizia ha ispezionato un canale a Tromello e ha trovato tre oggetti che potrebbero essere compatibili con l’arma del delitto: un attizzatoio, una mazzetta da muratore e la testa di un’ascia. I reperti sono sotto esame.
Non solo la guerra alla notizia di TG 1 e Le Iene: i messaggi vocali
Tornano a circolare anche i messaggi vocali di Paola Cappa, cugina di Chiara, che anni fa fecero discutere per una frase: "Mi sa che abbiamo incastrato Stasi". Ora il destinatario di quei messaggi, Francesco Chiesa Soprani, chiarisce che si trattava solo di un’etichetta personale usata per archiviare i file audio. Nessuna prova, quindi, solo un fraintendimento.
Le prossime mosse
La Procura ha convocato Stasi, Sempio e Marco Poggi, il fratello di Chiara. Gli inquirenti stanno aspettando i risultati dell’incidente probatorio, che potrebbe fornire nuovi riscontri genetici. Si fa strada l’ipotesi di un delitto a più mani. Dopo anni di processi, condanne e dubbi, qualcosa si muove davvero. E forse, questa volta, la verità non è più così lontana.