Giletti, caso Baiardo: la teoria sullo stop di Non è l'Arena (e il nuovo impegno in Rai)

Emergono dettagli interessanti sulle accuse a Baiardo, che portano a nuove ipotesi sulla famosa foto che avrebbe portato alla chiusura del programma di Giletti

Riccardo Greco

Riccardo Greco

Web Editor

Si avvicina all'editoria studiando all'IED come Fashion Editor. Si specializza poi in Comunicazione digitale, Giornalismo e Nuovi media presso La Sapienza, collaborando con alcune testate ed uffici stampa.

Novità sul caso Massimo Giletti-Baiardo. Il tribunale del riesame di Firenze ha sciolto finalmente la riserva e ha applicato la misura degli arresti domiciliari per Salvatore Baiardo, considerato collaboratore dei fratelli Graviano e indagato dalla Direzione distrettuale antimafia Toscana per il caso della nuova inchiesta sui presunti mandanti esterni delle stragi del 1993. Attualmente l’esecuzione del provvedimento sospesa.

Il caso

La richiesta di arresto era stata presentata dalla Procura e formulata dal procuratore Luca Tescaroli nel corso dell’udienza del 5 settembre. Ad aprile invece il Gip del Tribunale di Firenze non aveva accettato la richiesta di misura cautelare in carcere per Baiardo, che ha portato poi ad un appello alla Procura. Il riesame invece ha ora quindi accolto la misura cautelare degli arresti domiciliari, che però prima di diventare esecutiva dovrà passare dalla conferma della Cassazione. Quindi è ufficiale: Salvatore Baiardo deve essere arrestato. Identificato come calunniatore: ha mentito raccontando ai magistrati di Firenze di non aver mai mostrato a Giletti una foto con insieme Giuseppe Graviano con Silvio Berlusconi. Ha inoltre mentito quando ha accusato un sindaco della provincia del Verbano di aver custodito somme per la mafia. Perché? La motivazione sarebbe per favorire la mafia, nonché il suo amico Giuseppe Graviano, uomo con il quale "Nonostante il regime del 41 bis a cui è sottoposto" continua ad avere contatti dal momento che è informato su fatti che non dovrebbe conoscere. Per quanto riguarda le ipotesi di favoreggiamento a Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri non è stato ritenuto si avessero prove sufficienti. Nelle pagine firmate dal giudice Alessandro Moneti, con la presidente Grazia Aloisio, si legge: "Si tratta di un pluripregiudicato, con precedenti per calunnia, truffa, ricettazione ed altri reati pur oggi depenalizzati. Non solo: le calunnie che concernono questo procedimento risultano poste in essere su tematiche di estrema delicatezza inerenti la storia del nostro Paese, con assoluto disinteresse sia per le persone offese che per fatti che hanno condotto indicibili sofferenze umane e messo a dura prova la tenuta dell’ordinamento democratico".

La famosa fotografia e la chiusura dello show di Giletti

Novità anche per quanto riguarda la famosa fotografia che ritrarrebbe Graviano con Berlusconi. Il fatto che Giletti abbia intervistato più volte Baiardo, pagando, potrebbe essere una "Ragione di avvelenamento della genuinità delle dichiarazioni" scrivono i giudici. Il motivo alla base del ragionamento sarebbe che la foto potrebbe anche non esistere: "Ma sicuramente gli è stata fatta vedere: potrebbe essere un fotomontaggio o addirittura essere stata male osservata dal giornalista, per problemi di luce (l’ambiente in cui venne mostrata non era ben illuminato), od essersi egli sbagliato in ragione del breve tempo in cui gli venne mostrata, magari ingannato da tratti somatici simili a quelli delle persone che ha dichiarato di avere riconosciuto". Secondo i giudici è quindi possibile che la foto sia stata la causa chiusura della trasmissione di Giletti, dal momento che esiste "Un’elevata probabilità che la trattazione di questo tema da parte di Giletti gli sia costato la chiusura della trasmissione da parte di Umberto Cairo, persona in passato legata a Silvio Berlusconi. Non sono emersi ragionevoli altri motivi per la chiusura della trasmissione, né le indagini hanno fatto emergere una audience bassa in relazione ai programmi similari ed alla fascia oraria di messa in onda. Si segnala anzi la repentinità della decisione, maturata proprio quando veniva sviluppata l’inchiesta sui contatti Graviano-Berlusconi dei primi anni Novanta. Tuttavia la decisione, certamente allarmante sul piano della libertà d’informazione e della tutela del giornalismo d’inchiesta, non avvalora di per sé la fondatezza di una vicenda tremenda per la storia della Repubblica Italiana, quanto il timore di mandare avanti un’inchiesta scomoda".

Il nuovo impegno di Giletti in Rai

Intanto Giletti non si adagia sugli allori, e sembra che potremo vederlo in Rai prima del 23 gennaio. Massimo dovrebbe infatti condurre alcune serate evento sempre nel mese di gennaio, in prima serata. Una di queste dovrebbe essere fissata a mercoledì 3 gennaio 2024, data che segna i settant’anni delle trasmissioni televisive della Rai in Italia. Secondo quanto svela oggi Tvblog, inoltre, il conduttore piemontese sabato 27 gennaio 2024, in occasione della Giorno della Memoria, guiderà uno speciale organizzato su Rai 1 per commemorare le vittime dell’Olocausto. Lo scorso anno questo evento fu assegnata a Fabio Fazio insieme a Liliana Segre, con un programma in onda dal binario numero 21 della stazione Centrale di Milano. Nel 2024, vista la partenza di Fazio alla volta di Nove, la tv pubblica si affiderà a Massimo Giletti.


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