È morto Helmut Berger, l’attore che conquistò il cuore di Luchino Visconti

Definito “l’uomo più bello del mondo”, fu scoperto e amato dal regista di Ludwig. L’annuncio dell’agente: “Si è spento pacificamente ma inaspettatamente”.

Marcello Franco

Marcello Franco

Giornalista

Giornalista dal 2015, si occupa principalmente di televisione e dà i voti (spietati) ai principali programmi.

Helmut Berger
Fonte: IPA

Il mondo del cinema è in lutto. È morto l’attore Helmut Berger, storico compagno del regista Luchino Visconti, definito da molti "l’uomo più bello del mondo" e "il diavolo dal viso d’angelo". Diventato un interprete iconico grazie al ruolo di Alberto ne Il giardino dei Finzi-Contini e a quello di Martin von Essenbeck ne La caduta degli dei, Berger si è spento oggi – 18 maggio – a Salisburgo, sua città natale. Il prossimo 29 maggio avrebbe compiuto 79 anni.

È morto Helmut Berger, la nota dell’agente

La notizia è stata annunciata dall’agente dell’attore, Helmut Werner, che in una nota pubblicata sul suo sito internet ha dichiarato:

"Berger è stato uno degli attori più grandi e talentuosi che il cinema europeo abbia mai visto. Il suo mentore, il regista italiano Luchino Visconti, ha riconosciuto immediatamente questo talento (…). L’era del cinema europeo si è conclusa con la sua morte. L’ultimo grande attore austriaco ha chiuso gli occhi per sempre".

La notizia del decesso dell’attore nel giro di poche ore ha fatto il giro del mondo. Non è ancora nota la causa della morte, ma il manager ha precisato che Berger si è spento «pacificamente ma comunque inaspettatamente».

I film e la storia d’amore con Luchino Visconti

Classe 1943, Helmut Berger nacque a Bad Ischl, in Austria, da genitori albergatori. Ben presto, però, decise di non dedicarsi agli affari di famiglia per seguire il suo desiderio di sfondare nel mondo della recitazione. Da giovanissimo si trasferì in Italia, dove lavorò come modello mentre studiava all’Università di Perugia. La sua vita e la sua carriera cambiarono repentinamente nel 1967 quando incontrò Luchino Visconti, che lo volle in un episodio del film Le streghe. Berger diventò attore-feticcio del regista che lo diresse nei successivi La caduta degli dei (1969), Ludwig (1973), Gruppo di famiglia in un interno (1974). Tra loro nacque un amore profondo che durò fino alla morte del regista (1976), evento che spinse Helmut a cadere in una profonda depressione che lo tenne lontano dal set per alcuni anni e che lo portò quasi alla morte per eccesso di stupefacenti nel 1977.

La carriera

Berger lavorò anche con Vittorio De Sica ne Il giardino dei Finzi Contini (1970), vincitore di un Oscar, e nel 1975 fu protagonista dell’apprezzatissimo Salon Kitty di Tinto Brass. Nel corso degli anni ’80 il suo stellone artistico sembrò eclissarsi, ma tornò in auge nel 1989 grazie al ruolo di Egidio nello sceneggiato tv de I Promessi Sposi (1989) e, l’anno seguente, grazie a Francis Ford Coppola che lo scritturò per Il Padrino III. A fine 2019, in seguito a diversi problemi di salute, ufficializzò la fine della sua carriera cinematografica.


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