Delitto Garlasco in tv, il volto di Chiara Poggi e lo strano ripensamento di Stasi: parla l’esperto

Nuove parole sul delitto di Garlasco: al centro dell'attenzione c'è il volto di Chiara Poggi e quel 'pulito' detto da Alberto Stati che stonava con la dinamica

Rosanna Ilaria Donato

Rosanna Ilaria Donato

Web Content Editor

Laureata in Linguaggi dei Media, mi dedico al mondo dell’intrattenimento da 10 anni. Ho lavorato come web content editor freelance per diverse testate.

Delitto Garlasco in tv, il volto di Chiara Poggi e il ripensamento di Stasi
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Si torna a parlare del delitto di Garlasco, questa volta puntando sul volto di Chiara Poggi e le parole di Alberto Stasi – l’unico condannato per l’omicidio della ragazza (16 anni di carcere di cui ne ha scontati 10 per il momento) – durante l’interrogatorio, quando ha detto che, nel momento in cui ha trovato il corpo dell’ex fidanzata riverso sulle scale, il suo viso era "pulito", "bianco". Da tempo però si dice che la faccia di Chiara fosse tutta insanguinata: l’intera scena del crimine era piena di sangue ed è per questo che gli inquirenti ritenevano improbabile che Stasi avesse detto la verità su questo punto. A dare la sua opinione a tal proposito è stato l’esperto di Blood Pattern Analysis Enrico Manieri, e lo ha raccontato a Fatti di nera, il programma di approfondimento di Cusano Media Play. Ecco cosa ha detto.

Delitto Garlasco in tv, il giallo sul volto di Chiara Poggi

E’ il caso più caldo del momento, ma anche quello più discusso. E pure oggi non mancano nuove teorie al riguardo, come quella dell’esperto Enrico Manieri che parla dello stato del volto di Chiara Poggi dopo l’omicidio e delle parole, risultate ‘poco convincenti’ al tempo, di Alberto Stasi su quel dettaglio: "Una parte bianca che risaltava rispetto allo scuro che era intorno", aveva detto l’ex fidanzato agli inquirenti riferendosi al lato destro del viso della vittima, quello da lui intravista nel momento del ritrovamento. All’epoca fu proprio questo particolare, visto dalla Procura come un tentativo di costruire un racconto che non fosse compromettente per lui, uno degli elementi che lo misero in una posizione scomoda, tanto che alla fine venne condannato a 16 anni di carcere nel 2015.

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Le parole dell’esperto

Enrico Manieri, però, sembra dare ragione ad Alberto Stasi. L’esperto, infatti, sottolinea: "Io in questo momento, a schermo, ho la fotografia del corpo di Chiara che giace sulle scale. Sono nella posizione in cui Alberto avrebbe visto il corpo. Sono in cima alle scale, vedo Chiara in fondo a queste scale, è appoggiata con la guancia sinistra sul gradino, ha i capelli che coprono la zona della fronte e la zona dove c’è la ferita al sopracciglio destro. E dalla posizione in cui sono la porzione di viso che si vede è la porzione della guancia destra, che è bianca". E poi, sempre a tal proposito, aggiunge: "La foto di Chiara sulla scala, prima che venisse mossa, mostra uno spicchio di viso che è la guancia destra, non ha lesioni, non ha macchie di sangue. Inutile dire che era una maschera di sangue".

Ricordiamo che in un secondo momento, quando il maresciallo Marchetto gli mostrò una foto di Chiara (il corpo della ragazza era già stato mosso rispetto alla posizione del ritrovamento) durante l’interrogatorio, Stasi cambiò la sua versione in merito al volto dell’ex ragazza. Manieri però ne spiega il possibile motivo, dicendo che il cambio di versione sarebbe dovuto alla pressione che il carabiniere aveva esercitato su di lui in quella occasione, facendogli anche vedere l’immagine per metterlo in difficoltà. La causa quindi sarebbe "un altro errore fatto a livello investigativo".


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