Il commovente discorso di Alberto Angela in ricordo di Piero

Nel corso dei funerali del divulgatore scientifico il figlio ha voluto omaggiare il padre con parole toccanti: “come figlio e come collega”

Alberto Angela
Fonte: screenshot

Si sono tenuti oggi funerali di Piero Angela. Nel corso della mattinata a Roma è stata aperta la camera ardente per l’ultimo saluto al padre della divulgazione scientifica in tv, scomparso lo scorso 14 agosto all’età di 93 anni. Un’edizione speciale del TG1 ha seguito in diretta la cerimonia, il cui culmine è stato indubbiamente il discorso del figlio, Alberto Angela, in un commovente ricordo del padre.

I funerali di Piero Angela: il discorso del figlio Alberto

"Non è facile per me, tenere questo discorso: sono abituato ad andare a braccio, ma oggi capirete…". Dopo i ringraziamenti alla tv e a tutti i partecipanti Alberto Angela ha esordito così, non nascondendo subito una certa emozione nel giorno dell’ultimo saluto al padre, che ha voluto ricordare parlando soprattutto dei suoi ultimi giorni:

"L’ultimo insegnamento me l’ha fatto non con le parole, ma con l’esempio: mi ha insegnato in questi ultimi giorni a non aver paura della morte. È la più grande paura dell’essere umano, ma lui l’ha attraversata con un’umanità, una serenità che mi ha colpito. Non l’ho mai visto in preda alla tristezza o allo sconforto. Ha riempito la sua vita, ha avuto una vita piena ed è stato uno dei motivi per cui se n’è andato soddisfatto, come se fosse alla fine di una bellissima cena con gli amici."

Alberto Angela ha poi sottolineato l’importanza che Piero ha avuto non solo come padre, ma anche come collega:

"Ha attraversato quest’ultimo periodo con una grande razionalità (…) Io non avevo mai visto una cosa del genere… lo dico come figlio e come collega."

Il commovente discorso si è poi concluso – non senza un’emozionata incrinatura nella voce – con un pensiero su ciò che Piero Angela ha insegnato e l’eredità che lascerà al figlio Alberto e a tutti:

"Continuerà a vivere, a mio modo di vedere. Dove? Certo, attraverso i libri, le trasmissioni, i dischi jazz… Ma secondo me continuerà a vivere in tutti quei ragazzi che hanno la speranza per il futuro e che soprattutto cercano l’eccellenza (…) L’eredità che lascia a tutti noi, e non solo a me, non è fisica, di lavoro, ma di atteggiamento nella vita. È la cosa più importante che ci ha lasciato."


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