Delitto Garlasco, la rasoiata di Roberta Bruzzone sul killer di Chiara: “Farneticazioni sulla famiglia Poggi”
Tra ipotesi, smentite e nuove analisi, il giallo di Garlasco torna a far discutere. E la criminologa Roberta Bruzzone che è sicura di sapere chi sia il responsabile.

Il delitto di Garlasco è tornato a far parlare di sé. Dopo anni di silenzio, le nuove indagini sull’omicidio di Chiara Poggi hanno riacceso un interesse mai del tutto sopito, spingendo opinione pubblica e media a riaprire un dibattito acceso e spesso confuso. Tra piste alternative, ipotesi investigative e dichiarazioni di esperti più o meno attendibili, la tensione attorno al caso è di nuovo altissima. E in questo clima già incandescente, non sono mancate reazioni forti.
Delitto di Garlasco: la Procura di Pavia prende posizione
È stata la stessa Procura di Pavia a intervenire pubblicamente con una nota ufficiale, firmata dal procuratore Fabio Napoleone, per mettere ordine in una situazione che rischia di sfuggire di mano. "Qualsiasi interpretazione proveniente da soggetti estranei all’Ufficio, in assenza di comunicati ufficiali, genera solo confusione" si legge nel documento, che ha il tono di un avvertimento chiaro e diretto. In sostanza, i magistrati vogliono ribadire che nessuna decisione è ancora stata presa e che le voci circolate in questi giorni non hanno alcun valore ufficiale. L’intenzione è quella di riportare il caso su binari più sobri, in attesa della conclusione delle nuove attività investigative. Ma nel frattempo il chiacchiericcio continua, alimentato anche da alcune dichiarazioni forti che arrivano dal fronte opposto.
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Entra nel canale WhatsAppRoberta Bruzzone non ha dubbi sul killer
Roberta Bruzzone, intervistata dal Corriere della Sera in occasione di un suo evento teatrale, non fa giri di parole: per lei il colpevole resta Alberto Stasi e non c’è nulla di serio contro altri nomi emersi di recente, come Andrea Sempio. La criminologa non ha dubbi: quello che sta emergendo dalle nuove indagini non offre alcun elemento concreto. "La spazzatura analizzata per cercare eventuali tracce della presenza dell’assassino in casa di Chiara non ha portato a nulla. C’è solo il dna della vittima e quello di Stasi", ha precisato. Bruzzone torna anche sulla questione del famoso "ignoto 3", cioè il dna rilevato nella bocca della vittima. Secondo lei è solo una traccia talmente esigua da non poter essere considerata attendibile, probabilmente una contaminazione. Nessun morso, nessuna colluttazione a confermare la necessità di andare oltre. Anche perché sul volto della ragazza non ci sono segni compatibili con un’aggressione simile.
Solidarietà alla famiglia di Chiara Poggi
La criminologa prende poi posizione a difesa della famiglia Poggi, oggetto, secondo lei, di attacchi infondati: "Ha subito un intollerabile attacco, illazioni e farneticazioni di ogni genere". E non risparmia parole dure a chi, cavalcando ipotesi fantasiose, ha chiamato in causa addirittura il fratello della vittima: "Può accadere che un imbecille qualsiasi non digerisca la peperonata la sera prima e quindi dica qualunque cosa gli passi per la testa".
Una conclusione ancora lontana
Mentre la Procura invita al silenzio e alla cautela, Bruzzone taglia corto e afferma che se non emergeranno novità sostanziali, non si tornerà a processo. Nel frattempo, il delitto di Garlasco rimane uno dei casi più controversi e divisivi della cronaca nera italiana. Un mistero che continua ad attrarre, indignare e alimentare il dibattito, anche a distanza di quasi vent’anni.