Alberto Angela minaccia la Rai: "Vado altrove". Poi la gaffe sui suoi guadagni

Il divulgatore ammette: "Vorrei continuare qui ma non sono legato col sangue". La stecca: "Non prendo come Amadeus, coi privati potrei guadagnare 10 volte tanto"

Letizia Bonardi

Letizia Bonardi

Web Content Editor

Content Editor e aspirante giornalista, appassionata di arte e libri con un amore per la scrittura scoperto quasi per caso.

Tra pochi giorni debutta con Noos – L’avventura della conoscenza, che segna l’inizio di una nuova era della divulgazione televisiva dopo il Superquark del padre Piero Angela. Per l’occasione, Alberto Angela si è raccontato in un’intervista rilasciata al Messaggero, nel quale ha toccato numerosi argomenti, dalle fake news al compenso che riceve dalla Rai. Ed è proprio quest’ultimo punto che ha fatto maggiormente discutere, a causa di alcune dichiarazioni.

Alberto Angela parla della Rai

Noos, l’erede di Superquark, non poteva che andare in onda su Rai 1, la rete sulla quale Piero Angela ha lavorato per tutta la sua carriera. Anche Alberto Angela, poi, ha seguito le orme del padre, realizzando innumerevoli programmi per la tv di Stato. E anche oggi, con la rivoluzione in atto in Viale Mazzini, il divulgatore ha deciso di rimanere in Rai. Nonostante questo, però, il divulgatore non esclude a priori che in futuro possa decidere di cambiare aria e trasferirsi su altre reti: "Sono un consulente che non è legato alla Rai con un contratto di sangue. Se l’azienda vuole, ci sono e ci sarò. Sono un professionista che lavora per la Rai ormai da trent’anni, ma succede anche nel calcio: c’è il bomber che gioca per una vita nella stessa squadra e poi se ne va". Alberto Angela – che si definisce "un paleontologo prestato alla televisione" – sostiene però quanto sia importante che i suoi programmi, come quelli del padre, vadano in onda sulle reti pubbliche: "Finché posso, vorrei continuare qui perché la divulgazione deve essere pubblica", ha spiegato. "Ma se la Rai mi mette in condizione di non lavorare al meglio, o ha dei dubbi, io vado altrove".

Alberto Angela ha anche parlato del proprio compenso, paragonandosi ad altri grandi nomi della tv di Stato. "Non guadagno come un calciatore né come Amadeus. Molto meno, non ho gli sponsor", ha rivelato il divulgatore. "Di sicuro, se lavorassi con i privati potrei guadagnare molto di più, anche dieci volte di più. La conoscenza però, deve essere divisa con tutti, come il pane, e per me la migliore tavola è il servizio pubblico". Nonostante Alberto Angela abbia nominato Amadeus presumibilmente soltanto per fare un esempio, il manager del conduttore Lucio Presta lo ha letto come un attacco personale al proprio cliente, e si è sentito in dovere di intervenire sull’argomento. "Non si perde mai buona abitudine di cercare la pagliuzza e non vedere la trave. Quando vuole il Dott. Angela possiamo pubblicare i compensi di entrambi (anche la Sua parte produttiva) e poi mostriamo i ricavi che entrambi portano alla Rai", ha scritto l’agente su Twitter.


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