Achille Costacurta, dichiarazione choc ai followers: “Sono stato in un centro penale”. Poi il ‘mea culpa’
Il figlio di Billy e Martina Colombari ha parlato ai followers durante una diretta. Dove ha ricordato la vita in comunità di recupero e quello che ha imparato dall'esperienza.
A due mesi dall’ultimo scandalo social, Achille Costacurta torna a farsi vivo. Il figlio di Billy Costacurta e Martina Colombari è riapparso in video, ieri sera, con una diretta fuori programma su Tik Tok. Ha parlato senza filtri ai fan che lo seguono: a proposito degli errori commessi in passato, della volontà di ripartire con il piede giusto, e anche di un’esperienza molto dura all’intero di una comunità di recupero. Poi il giovane Achille ha chiuso con una promessa solenne: scriverà un libro per raccontare di questi ultimi anni turbolenti della sua vita. Vediamo qui sotto i particolari.
Achille Costacurta, il racconto choc sui social
A luglio scorso l’ultima bravata. Achille Costacurta si era mostrato, in una serie di foto e video, mentre maneggiava valanghe di contanti e polveri non meglio identificate. Poi i commenti contro la madre, per alcuni scatti in costume pubblicati online. E da quel momento i canali social del ragazzo erano stati silenziati. Fino a ieri sera, almeno, quando il figlio Billy e della Colombari è riapparso magicamente sul suo profilo Tik Tok. Con una diretta-fiume a tratti scioccante.
"Le polemiche?", ha esordito Costacurta jr., "faccio errori come tutti, ma sono un bravo ragazzo…Nella vita ho fatto tante cose, ho fritto in un bar e poi ho lavorato in ufficio. Ora mi sono fermato per pensare, il 3 ho un’udienza, poi vado a riscrivermi al liceo". Il racconto di Achille si è poi addentrato nei meandri (turbolenti) del suo recente passato. "Sono stato un anno e sette mesi in un centro penale a Parma", ha rivelato ai followers, "eravamo ragazzi di tutte le età, in camere da 4 ed eravamo in 30". Un’esperienza traumatica, in parte rimossa e in parte rievocata solo adesso.
"C’erano gli educatori ma non potevo uscire e non potevo fare nulla. Ci sono stato dai 15 ai 17 anni. La sveglia era alle 7:30 e se alle 7:45 non eri già a fare colazione avevi una sigaretta in meno, ne avevamo dieci al giorno. Se tutti i partecipanti non erano in fila, non facevano mangiare nessuno. Facevano arrabbiare tutti con chi sbagliava. Robe assurde. Era un posto gestito dalla Chiesa". Per quanto dura, l’esperienza in comunità di recupero sembra aver cambiato l’atteggiamento di Achille Costacurta. Ha maggiore coscienza dei suoi comportamenti. E si rende conto di aver imboccato, almeno per un po’, una strada totalmente sbagliata.
"Sbagliando si impara", ha ammesso il ragazzo al termine della diretta, "e per fortuna l’ho capito adesso, meglio ora che a 50 anni". Infine, il confronto con i followers si è concluso con un annuncio. Achille Costacurta ha intenzione di scrivere un libro, dove approfondirà questi ultimi anni tra alti e bassi, probabilmente con altre rivelazioni spiazzanti. "Dell’esperienza in comunità ne parlerò nel mio libro", ha detto, "tanti ricordi traumatici li ho rimossi, però questa esperienza dura mi è servita. La mia testa è un po’ matta e ogni tanto ci ricasco". Ma piano piano sta imparando.