Gabriele Muccino: "Racconto il lato più oscuro dell’animo umano"

Il regista parla della nuova stagione di A casa tutti bene, in arrivo il 5 maggio su Sky e Now: "Viviamo un tempo tragico. Più sperimenti il caos, più sei creativo"

Valentina Di Nino

Valentina Di Nino

Giornalista

Romana, laurea in Scienze Politiche, giornalista per caso. Ho scritto per quotidiani, settimanali, siti e agenzie, prevalentemente di cronaca e spettacoli.

A casa tutti bene 2
Fonte: Sky

"Mi piace credere che l’amore sia il tessuto connettivo della famiglia, un amore talmente grande, ancestrale, basato sul sangue, tribale di cui non possiamo fare a meno, anche quando vorremmo allontanarcene".

In questa frase durante l’incontro stampa di presentazione della seconda stagione della serie A Casa Tutti Bene, che arriva su Sky e Now da venerdì 5 maggio, c’è tutto il modo in cui il regista Gabriele Muccino ha approcciato le intricate vicende dei suoi protagonisti, i componenti della famiglia Ristuccia-Mariani, al centro di un grande e spesso cupo family drama, che in questa seconda stagione propone al pubblico una più accentuata venatura crime, tra nuovi colpi di scena, intrighi, segreti e bivi, davanti a cui i personaggi si trovano a dover prendere rapidamente decisioni difficili che cambiano il corso delle loro inquiete vite.

A Casa Tutti Bene 2 raccontata da Gabriele Muccino

"Negli episodi di questa nuova stagione vedremo ancora la scia del finale della prima – anticipa il regista -. Era impensabile che la carica esplosiva di quell’evento non avesse conseguenze successive. La scelta era se ripartire con la narrazione da un anno dopo o da quel momento esatto, io ho scelto di ripartire due ore dopo i fatti su cui si conclude la prima stagione, quindi a caldissimo, alla fine di una giornata che tutti i protagonisti sanno che non dimenticheranno mai. Poi facciamo un salto di un anno, il tempo necessario perché i personaggi riescano, almeno apparentemente, ad elaborare ciò che è accaduto, ma gli effetti collaterali di quell’esplosione se li portano tutti dietro".

Un esempio?
Ci sono molte micce innestate nella prima stagione che esplodono in questa, come la denuncia da parte di Carlo, Riccardo e Luana dei fratelli Abbrescia.

C’è un tema in particolare al centro di questa seconda stagione di A Casa Tutti Bene?
I personaggi si troveranno davanti a situazioni estreme, in cui la tipica scelta è: "fly or fight", quindi fuggi o combatti. Questa stagione esplora il tema di ciò che spinge a fare l’istinto di sopravvivenza davanti a un evento che cambia una vita, e le conseguenze di decisioni prese in un momento di black out.

Raccontare la famiglia, oggetto privilegiato della sua produzione anche cinematografica, è un po’ anche una sorta di catarsi per lei?
Io ho iniziato a fare cinema perché da adolescente balbettavo e perché volevo raccontare me stesso al mondo. In ogni film ho fatto questo, in alcuni casi meglio, in altri peggio. Ogni cineasta lo fa. Io penso che più sperimenti il caos nella tua vita più sei in un certo senso creativo, o comunque capace di raccontare meglio l’animo umano, perché probabilmente hai avuto modo di conoscerlo anche nelle pieghe più nascoste, e hai avuto esperienza di cose che non ti aspettavi o non avresti voluto conoscere. Poi dal caos a volte si produce solo altro caos. Di certo, di famiglie disfunzionali è piena la storia del cinema ma anche della letteratura.

Quindi nel suo cinema e in questa serie c’è molto di lei?
Fellini diceva: "L’ostrica produce la perla", vuol dire che ciò che produciamo dipende da quello di cui ci nutriamo. Il subconscio ci guida molto più di quello che crediamo, e sicuramente molto più della ragione. Il fatto che mi sia trovato a fare del crime con questa serie è perché mi sono accorto che avevo questa necessità in questo momento, di raccontare il lato più oscuro dell’animo umano fino a un punto di non ritorno.

E, a proposito di crime e di suspense, Muccino cita un film che per lui è un caposaldo
Shining lo considero uno spartiacque per la mia educazione filmica e, se vogliamo, è anche quello, in fondo, il racconto di una famiglia disfunzionale da cui uno alla fine esce matto e fa una strage. L’ho visto molte volte durante gli anni giovanili, credo che ci fosse qualcosa dentro quel film che già "mi parlava".

I personaggi femminili della serie sembrano rappresentare il buon senso rispetto agli impulsi di quelli maschili: era nelle sue intenzioni?
Sì, penso che questo sia molto vero. Il buon senso anche in questa serie è appannaggio delle donne che sono sempre più centrate, più lucide, più a contatto con la realtà che le circonda, mentre gli uomini hanno difficoltà a controllarsi. D’altronde sin dalle origini, gli uomini andavano a caccia o in guerra e alle donne spettava organizzare la vita vera, mandare aventi le cose, per loro e per gli uomini, e per fare questo hanno parlato, razionalizzato e si sono confrontate tanto, molto più di noi.

Il pessimismo che impregna la serie è personale o di questo momento storico?
Se vivo, è ovvio che assorbo come una spugna cose che contraddistinguono questo momento e che finisco per raccontare. Affronto la complessità di questi ultimi anni che ci hanno sfiancato con in più anche la novità psicologica dei social di cui ancora non capiamo tutte le implicazioni. Abbiamo affrontato la prima pestilenza della nostra generazione, abbiamo goduto di 50 anni di pace, cosa mai successa prima e siamo stati viziati da un periodo di grande benessere, forse per questo gli ultimi anni ci sembrano ora la fine del mondo a cui si somma la nuova alienazione del web. La percezione è che stiamo vivendo un tempo tragico e di questo è indice soprattutto il disagio dei più giovani.

Un bilancio di questa prima esperienza con la serialità?
La serialità permette cose che il cinema non permette: ognuno dei personaggi ha più di un’ora per raccontarsi. È tutto un altro terreno di gioco. E il tempo è il vero lusso per entrare nelle complesse dinamiche delle famiglie. I tempi delle serie ti danno possibilità che il cinema non ha.

A Casa Tutti Bene 2, cosa vedremo nella nuova stagione della serie

La seconda stagione della serie Sky Original firmata da Gabriele Muccino e prodotta da Sky Studios e Lotus Production, torna da venerdì 5 maggio a seguire le vicende della famiglia Ristuccia-Mariani. Gli spettatori ritroveranno i protagonisti della prima stagione, a partire dalla matriarca Alba, interpretata da Laura Morante, e dai suoi tre figli Carlo (Francesco Scianna), Sara (Silvia D’Amico) e Paolo (Simone Liberati), affiancati dai "cugini" Mariani, guidati da Maria (Paola Sotgiu) con i figli Sandro (Valerio Aprea) e Riccardo (Alessio Moneta). Intorno a loro si muovono mogli, ex mogli, mariti, flirt, figli e nipoti interpretati, tra gli altri da Euridice Axen, Laura Adriani, Antonio Folletto, Emma Marrone e Milena Mancini. Ad arricchire il già nutritissimo cast, quest’anno entreranno nella vita della famiglia anche un fascinoso chef interpretato da Tom Leeb e una determinata avvocata, interpretata da Camilla Semino Favro.

La nuova stagione di A Casa Tutti Bene ripartirà dalle ore successive al finale della prima stagione quando uno sconvolgente segreto, custodito dalle due madri, viene disvelato e cambia la vita di tutti. Dallo sconvolgimento delle reazioni a caldo, il regista ci fa fare un salto di un anno per capire le conseguenze a lungo termine di quell’evento. A pagare il conto più caro è Carlo che cerca di risollevare le sorti del San Pietro insieme ai fratelli, ma è anche impegnato a seguire il suo ingente investimento in Sardegna e deve anche prendersi cura di Ginevra, rimasta in coma dopo l’incidente.

Alba, si è ormai ritirata nella casa al mare, alla ricerca di un po’ di serenità, mentre Sara è alle prese con la fine del suo matrimonio, che sarà accelerata dall’incontro con un fascinoso chef che entrerà nella sua vita prima e in quella della sua famiglia poi. Paolo invece è risucchiato da una dolorosa guerra legale con la sua ex che non vuole più fargli vedere suo figlio che vive con lei e il nuovo compagno in Francia ma anche in questo caso sarà provvidenziale l’entrata in scena di un nuovo personaggio l’avvocata Rebecca Baldini decisa ad aiutare Paolo.

Anche in casa Mariani i guai non mancano. La vita di Sandro e anche quella di Beatrice è sempre più condizionata dalla malattia dell’uomo e la moglie si troverà a prendere una decisione non facile. Riccardo, diventato padre del bambino avuto da Luana, non fa in tempo a gioire di questa nuova vita che si ritrova di nuovo nei guai.

Queste le premesse e le linee narrative da cui si dipaneranno nuovi intrighi e colpi di scena, tra oscuri segreti vecchi e nuovi, decisioni disperate e conseguenze devastanti per i tanti personaggi che continueranno faticosamente la loro personale e forse impossibile ricerca della felicità.

Valentina Di Nino


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