Rocco Siffredi piange a Verissimo: “La croce del mio lavoro sulla mia famiglia, ma non mi vergogno”

Il porno attore ospite di Silvia Toffanin si commuove pensando alle difficoltà della moglie e dei figli nel sopportare i pregiudizi causati dal suo lavoro

Valentina Di Nino

Valentina Di Nino

Giornalista

Romana, laurea in Scienze Politiche, giornalista per caso. Ho scritto per quotidiani, settimanali, siti e agenzie, prevalentemente di cronaca e spettacoli.

Tra gli ospiti accolti da Silvia Toffanin nel salotto di Verissimo nella puntata di domenica 6 ottobre 2024, c’è anche Rocco Siffredi. Il pornoattore, tanto per cambiare, si commuove di nuovo, come lo abbiamo spessissimo visto fare, di fronte alla telecamera, in particolare mentre parla della moglie Rosza Tassi, al suo fianco da 30 anni. L’attore racconta di essere grato di quello che ha avuto dalla vita: "Ho 60 anni ma mi sento più giovane dei miei figli, io nella mia vita rifarei tutto: ho dei ragazzi e una moglie fantastici, ho realizzato tutti i miei sogni e adesso vorrei che Lorenzo e Leonardo si realizzassero e siano felici"

Ciò che, di lì a poco, fa spalancare i condotti lacrimali di Rocco Siffredi è il pensiero di quanto possa essere stato difficile, per questa donna, stare vicino a un uomo che fa il suo lavoro. "Quando ho deciso di fare questo lavoro, non mi rendevo conto di quello che sarei diventato. E io piango perché so che la mia professione ed essere chi sono io, non è stato facile da sopportare per mia moglie Rosza con cui sono sposato da 30 anni e per i miei figli che mi adorano", racconta durante l’intervista Siffredi che poi spiega anche di aver sentito spessissimo su di sé il peso dei pregiudizi, che ha dovuto condividere con la sua famiglia: "Dentro di me è come se sentissi sempre il giudizio della società. Ho una famiglia bellissima, mia moglie è una donna speciale, che non giudica mai e che si arrabbia quando vede qualcuno che punta il dito e, a volte, sento come di aver dato questa croce del mio lavoro anche a Rosza e ai miei figli. Mi vergogno? No. La mia scelta 30-40 anni fa è stata un po’ una croce, è come se avessi messo mia moglie e i miei figli a tirare questa croce con me. Io ho sempre fatto il mio lavoro con la massima onestà e questo mi porta, a volte, ad avere qualche difficoltà. La gente, purtroppo, non riesce sempre a vederti per come sei se non ti collega a quello che fai".

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Poi rivela una particolare sofferenza, già raccontata l’anno scorso in occasione della partecipazione del figlio Lorenzo a Ballando con le Stelle: "Mio figlio è stato fidanzato per 13 anni, era fidanzato con una donna che amava. Vederlo soffrire perché il papà rappresentava qualcosa che altri non accettavano, mi ha spinto a dirmi ‘mio figlio non ha scelto questa vita’…", racconta ancora l’attore. "Sto diventando sempre più empatico con i miei figli. Se loro sono contenti, io sono felice. Se li vedo tristi, io ho il bisogno di stargli più vicino. Ho più difficoltà ora a dire ‘quello è il passato, chiudi e vai avanti’. Non riesco a fingere che tutto vada bene, perché dovrei farlo?"

L’intervista a Silvia Toffanin è l’occasione per Rocco Siffredi, anche per ribadire il suo amore per la moglie Rosza, madre dei suoi due figli, che è seduta accanto a lui in studio: "Rosza è il grande amore della mia vita. Noi ci siamo messi insieme quando io ero già famoso ma non avevo una lira, quindi lei si è messa con me perché mi amava davvero e non perché fossi "Rocco Siffredi". A un certo punto, ero io l’insicuro della coppia perché mi sono chiesto più volte perché rimanesse con me. Una donna fantastica che mi ha sempre sostenuto nelle mie scelte lavorative e alla quale devo tanto".


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