Valentina Persia: "Ormai è ora di fare la vecchia in un film"

Dalle prove di Tale e Quale Show, la comica romana ci ha raccontato il suo sogno nel cassetto e le emozioni che sta provando nel talent di Rai 1.

Valentina Persia
Fonte: Ufficio Stampa Rai

Ne ha fatta di strada da quando, poco più che ventenne, ha esordito in televisione a La sai l’ultima?, conquistando il pubblico con la sua ironia e la sua esuberanza. Oggi Valentina Persia è tra le attrici più apprezzate del panorama della stand up comedy italiana, ed è tra i protagonisti dell’edizione 2022 di Tale e Quale Show. Un programma in cui "ho trovato un ambiente amicale e fraterno", condiviso con i compagni di avventura: insieme a lei ci sono Valeria Marini, Elena Ballerini, Rosalinda Cannavò, Andrea Dianetti, Claudio Lauretta, Samira Lui, Alessandra Mussolini, Gilles Rocca, Francesco Paolantoni, Antonino e Gabriele Cirilli. Il loro obiettivo? "Portare in scena un’imitazione pura e quanto più corretta possibile del personaggio che ci viene affidato, senza cadere nella macchietta", spiega la comica, che nelle ultime due puntate ha scalato la classifica generale e ha emozionato i giudici con le sue interpretazioni di Clementino e Gabriella Ferri. Quest’ultima, per lei, ha significato tanto: "La mia non era un’imitazione, ma un vero e proprio omaggio ad una donna che ho ammirato e continuerò ad ammirare sempre".

Con la sua imitazione di Gabriella Ferri ha fatto commuovere Loretta Goggi e il pubblico. Da romana, che rapporto ha con la sua musica?

È da sempre la prerogativa della mia vita. Era una donna che ha sofferto tanto, che non te le mandava a dire. Se te ce mannava ce dovevi annà per forza. Ha lottato tanto, era vicina al popolo e agli ultimi. E questo un po’ mi rispecchia, sento molta affinità con la sua personalità. Non con la sua voce, ovviamente: la sua era magica, dolorosa e sofferente.

A Tale e Quale Show sta ottenendo un grande successo, e le ultime due puntate lo hanno dimostrato.

È un’esperienza bellissima, che ho capito in corso d’opera. Sono entrata nell’ottica che la formula vincente per questo programma è divertirsi. Non possiamo fare altro perché non siamo del mestiere, soprattutto nella veste canora. Quindi, per dirla alla romana, sono molto "scialla".

Ha qualche punto di riferimento?

Il segreto è essere tranquilla nel fare determinate cose, perché sai che dove non potrai mai arrivare ci arriverà la leggerezza. È quello che mi ha insegnato negli anni Gabriele Cirilli, e che quest’anno ci insegna l’accoppiata vincente con Francesco Paolantoni.

Nella seconda puntata ha vestito i panni di Clementino: quanto è difficile interpretare un uomo?

Difficilissimo. La parte cantata è stata molto impegnativa, soprattutto per una donna; ma io non amo vincere facile, quindi. Poi la puntata, anche grazie ai miei compagni, è stata vinta, quindi ho avuto ancora più soddisfazione: è stato un personaggio tosto ma simpaticissimo. L’ho sempre seguito con ammirazione. Oltre il talento canoro indiscusso in lui c’è anche una poliedricità attoriale. Proprio per questo mi è piaciuto imitarlo mettendoci del mio.

C’è una star in particolare che vorrebbe imitare?

Se devo dire la verità, mi piacerebbe tantissimo interpretare Giorgia, ma so che non lo potrò mai fare. Conosco i miei limiti. Ok buttarsi e divertirsi, ma non posso lasciare l’ugola sul microfono.

Cosa intende?

Mi sarebbe piaciuto avere una bellissima voce, per poter omaggiare i cantanti che hanno fatto grande la storia dell’Italia. Ma non ce l’ho, e non potrei mai farcela. Il canto è una forma d’arte che ho sempre bonariamente invidiato. I cantanti hanno una qualità artistica eccezionale.

Quanto lavoro c’è dietro ogni esibizione?

Tantissimo. A mio avviso make-up e vestiti sono il 90% del risultato finale: pensi che per Clementino sono stata sei ore al trucco. I due minuti di interpretazione non rendono il giusto merito a tutto quello che accade dietro le quinte che, credetemi, è impressionante. Io torno a casa la sera come se avessi fatto otto ore di palestra.

Come si trova con i coach?

Li ammiro tanto, perché fanno il lavoro più difficoltoso. Manuela Aureli ci aiuta proprio ad entrare nella psicologia del personaggio; è grandiosa, ho ritrovato in lei una grande collega. La seguo come una mantra.

Oltre ad essere un’attrice, ha alle spalle una carriera da ballerina. Si sta rivelando un’esperienza importante per le sue performance a Tale e Quale Show?

La danza, soprattutto quella classica, è sempre utile. Non mi abbandonerà mai. Ti dà la disciplina, la puntualità, la memoria per le coreografie, ti fa arrivare sempre ben pettinata e truccata anche ad una semplice prova. E poi ti aiuta nel movimento scenico: chi ha fatto danza sa sfruttare lo spazio in maniera diversa da chi si trova un po’ in imbarazzo e non sa come muoversi. Gli addetti ai lavori lo notano subito in me, mi basta alzare un braccio e capiscono che sono stata ballerina.

Come mai ha deciso di cambiare strada?

Non è mai diventato il mio mestiere perché anche lì ho riconosciuto subito i miei limiti. Meglio lasciar fare a qualcun altro. E poi amo magnà, la ballerina ha un regime troppo severo.

Molti comici, nella loro carriera, si confrontano anche con le imitazioni. È capitato anche a lei in passato?

Come molti altri colleghi ho un vantaggio: ho un orecchio musicale, che già a scuola mi portava a replicare le voci dei professori. Ma non l’ho mai adoperato a livello artistico, durante i miei spettacoli mi sono sempre dedicata ad altro. E soprattutto ho lasciato fare ai grandi. Una cosa la so fare bene o non la faccio.

A Tale e Quale Show, però, è richiesto un tipo diverso di performance.

Nel programma ti viene data la possibilità di studiare tutta la settimana e aggiustare il tiro, perché per i comici è molto facile fare ironia e scimmiottare. Cerco di impegnarmi molto in questo.

Come si prepara per le sue interpretazioni?

Io ho una difficoltà, perché ho una voce inconfondibile. Faccio un azzardo: sono un po’ come la grande Monica Vitti, che tutti potevano riconoscere anche senza vederla. Questa è una problematica quando si imita: per quanto cerchi di avvicinarmi il più possibile al personaggio, ogni tanto esce il mio timbro. Ma io lo abbraccio sempre molto volentieri, mi pace mettere una firma e far capire che sotto c’è comunque Valentina. E che ce la sta mettendo tutta.

Durante la sua esperienza all’Isola dei Famosi ha avuto qualche screzio con alcuni naufraghi, che l’hanno criticata. A Tale e Quale Show, invece, sembra che siate molto legati.

È del tutto diverso. Qui ci sono ragazzi anche molto giovani, ognuno sta facendo il suo percorso. Siamo tutti diametralmente opposti, ma con un unico filo conduttore: il divertimento. La gara si sente, ed è giusto che sia così, ma c’è un ambiente meraviglioso. Addirittura ci prendiamo sempre in giro tra noi: quando qualcuno si sta truccando diciamo che assomiglia a tutt’altro personaggio, che magari non è neanche un cantante.

Andate tutti d’accordo, quindi.

Spero, diversamente da altre situazioni, di continuare a vederci e a sentirci anche fuori dal programma, perché ho scoperto e riscoperto tante persone. Alcune già le conoscevo, altre erano invece a me nuove e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa.

Per esempio?

Uno su tutti Gilles Rocca. Era con me all’Isola, ed è stato bellissimo ritrovarci in tutt’altro ambiente (soprattutto perché qui se magna). Ma la scoperta più bella che mi ha portato questo programma è Andrea Dianetti. È un ragazzo pieno di talento, ma puro e semplice come se ne incontrano pochi. Lo seguo fin dai tempi di Amici, sempre con un affetto fraterno.

Premesso che L’Isola dei Famosi e Tale e Quale Show sono programmi molto diversi tra loro, c’è un contesto nel quale si è sentita più a suo agio rispetto all’altro?

Non direi. L’Isola ha tirato fuori il lato più selvaggio di me, con il quale convivo da 51 anni e che amo molto. Vengo da un piccolo borgo della provincia dell’Aquila, sono abituata ad andare a raccogliere le olive e ho quattro fratelli maschi: insomma, sono una maschiaccia. A Tale e Quale, invece, sono davanti ad una telecamera e c’è quella magia che mi porto dietro da 30 anni e della quale io non posso fare a meno. Non finisco mai di emozionarmi.

Dopo la vittoria mancata per un soffio all’Isola dei Famosi, un buon risultato a Tale e Quale Show significherebbe una sorta di riscatto?

Non sono venuta a fare questo programma per vincere, non me ne può fregare di meno. Certo, non nego che se dovessi arrivare prima sarebbe qualcosa che mi lascerebbe proprio esterrefatta. Per quanto riguarda l’Isola, una volta che siamo saliti sul podio ed eravamo per mano con Rosolino, ammetto di averci sperato. Sarei ipocrita a dire il contrario. Mi ha fatto piacere, però, sentire una voce unanime dire che sono stata la vincitrice morale, per tutto quello che ci ho messo. Anche arrivare seconda è stato bellissimo, perché sono arrivata alla fine e ho chiuso un cerchio. Ora, invece, non credo assolutamente di riuscire a vincere, ci sono tanti altri talenti superiori al mio.

Quindi qual è il suo obiettivo?

Io ci metto tutto il mio impegno, la mia ironia e la mia poliedricità (sto interpretando personaggi molto diversi tra loro, e questo mi gasa moltissimo). L’importante per me è arrivare all’ottava puntata, quella del torneo a cui accedono solo i più bravi. Se così non dovesse essere non importa, sto facendo un programma bellissimo, che speravo di poter fare da anni. E io sto portando in scena una Valentina selvaggia, pazza, istrionica e che si sta divertendo come una bambina.

Dopo questa esperienza, ha qualche nuovo progetto in mente?

Grazie per avermi fatto questa domanda. Solitamente le vip rispondono dicendo "al momento non posso dire nulla"; sappiate che quando dicono così non hanno un bel niente all’orizzonte. Io un sogno ce l’ho: mi piacerebbe riuscire a trovare la chiave che mi faccia arrivare a fare l’attrice in una commedia. Non ho fatto tantissimi film. E sarebbe pure ora di farne, visto che inizio ad avere una certa età. Ormai mi faranno fare direttamente la vecchia.

Tramite le sue pagine social trasmette molta ironia e voglia di non prendersi troppo sul serio. È così anche nella vita reale?

Assolutamente, io sono il sinonimo della leggerezza. Non mi appartiene il detto secondo cui gli attori comici sono in realtà persone tristi. Anch’io ovviamente ho i miei momenti difficili, ma fondamentalmente vado sempre alla ricerca di un pretesto per sorridere.

Come fa?

Soprattutto quando si è in compagnia, non si sa mai chi ci troviamo davanti e quello che sta vivendo: io tento di assorbire le emozioni degli altri e cerco un modo per trovare una situazione che faccia stare bene tutti. Sono sempre allegra fin dalla mattina, nonostante la sveglia alle 6 per portare i bambini a scuola. Sono proprio come mi vedete.

Di Letizia Bonardi


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