Sanremo 2024, top e flop seconda serata: John Travolta umiliato, Emma (finalmente) viene fuori

Nella seconda serata del festival convincono Emma e Dargen mentre a deludere sono ancora un volta i siparietti e il modo in cui alcuni ospiti vengono trattati

Rosanna Ilaria Donato

Rosanna Ilaria Donato

Web Content Editor

Laureata in Linguaggi dei Media, mi dedico al mondo dell’intrattenimento da 10 anni. Ho lavorato come web content editor freelance per diverse testate.

Durante la seconda serata del Festival di Sanremo 2024, in onda mercoledì 7 febbraio su Rai1 e condotta da Amadeus, solo 15 dei 30 artisti si esibiscono sul palco del Teatro Ariston, ma non tutti lasciano il segno. Tra siparietti di dubbio gusto, ospiti nazionali e internazionali ed esibizioni, vediamo insieme quali sono i momenti migliori e peggiori della seconda serata.

Sanremo 2024, i top: da Giorgia a Dargen D’Amico

Il primo top lo diamo a Giorgia, che canta con estrema scioltezza ed eleganza E poi, regalando al pubblico uno spettacolo da brividi. Standing ovation, fischi di approvazione e applausi per i 30 anni della sua indimenticabile canzone e la sua perfetta, sia a livello tecnico che espressivo, esibizione canora. D’altronde stiamo parlando di Giorgia, la quale non delude nemmeno come co-conduttrice: molto brava a tenere il passo di Amadeus e rispondere nei tempi giusti alle battute con quel sorriso che le resta stampato sul viso anche quando svela dettagli del suo passato. Ma il punto più alto lo raggiunge quando canta un medley delle sue canzoni più celebri, tra cui Gocce di memoria e Di Sole e d’Azzurro. Altro che i "Big" in gara!

Il secondo top lo diamo al compositore Giovanni Allevi. Accolto dall’Ariston con un applauso di quasi 5 minuti buoni, è protagonista di un momento toccante e importante (per lui, ma anche per tutti noi), dove parla a cuore aperto e con una sincerità commovente: "Mi è crollato il mondo addosso. Non suono più il pianoforte davanti a un pubblico da quasi 2 anni. Il mal di schiena era talmente forte da non riuscire ad alzarmi dallo sgabello, poi ho scoperto la diagnosi. Ho perso il mio lavoro, i capelli le certezze, ma non la speranza e la voglia di immaginare. I numeri non contano, perché ogni individuo è unico, irripetibile e a suo modo infinito. Il giudizio dall’esterno non conta più, noi siamo quello che siamo", dice Allevi prima di togliersi il berretto ed esclamare: "Come è liberatorio essere sé stessi". Dopo aver svelato di avere due vertebre fratturate e la neuropatia (tremore e formicolio alle dita delle mani), a due anni dall’ultima sua esibizione in pubblico, suona il pianoforte: "Non potendo più contare sul mio corpo, suonerò con tutta l’anima". Lo spettacolo è intenso ed emozionante e la standing ovation meritatissima.

Il terzo top lo diamo a Emma, esplosiva sul palco come poche altre artiste quest’anno. Al secondo ascolto la sua grinta viene fuori tutta d’un colpo già dalle prime note, come la profondità della sua canzone d’amore. Ora possiamo dirlo: Apnea è una bomba! Mentre il quarto lo diamo a BigMama, sia per il messaggio dedicato alla comunità queer – "Amatevi liberamente" – sia per la canzone in sé, sempre più godibile man mano che aumentano gli ascolti: lei voce pazzesca, le parole e il sound lo sono altrettanto. Il quinto invece è per Loredana Bertè, tornata in scena con una tranquillità che mette in risalta la sua professionalità: sempre più rock con un testo che ne mette a tacere tanti altri in gara e una vitalità che è propria del suo essere (e così ci piace).

Mentre il sesto è per Mr. Rain, il quale convince più come presentatore – non sbaglia una parola ed è perfettamente a suo agio – che come cantante in gara. Il settimo top lo diamo ad Annalisa, oggi più convincente e sicura di sé in diretta: che energia e che look! L’ottavo top è per Mahmood che non solo tiene il palco come pochi sanno fare ma presenta un brano ricco di sfumature, a partire dai cambi di ritmo al suo interno. Il nono top lo diamo a Dargen D’Amico, meritatissimo per la complessità del testo di Onda Alta e per l’importante messaggio di fondo che emerge con forza, nonostante un sound che invita a scatenarsi e alleggerisce il dramma. Un mix perfetto, nato dall’abilità del paroliere.

Sanremo 2024, i flop: da Nek e Renga al siparietto con John Travolta

Il primo flop lo Nek e Renga per aver portato in gara un brano di una banalità sconvolgente sia per quanto riguarda le parole che il suono. È come se fossimo tornati indietro di decenni. Il secondo flop lo diamo ad Alfa, e più precisamente al testo della canzone perché sembra il plagio di almeno altre tre o quattro brani già esistenti. Vabbè, se non altro regala punti per il FantaSanremo introducendo una scopa sul palco.

Il terzo flop lo diamo ancora una volta ai siparietti e ad alcuni momenti davvero imbarazzanti. A parte il fatto di aver trasformato l’Ariston in una balera per i 50 anni di Romagna Mia di Mirko Casadei – basterebbe ascoltare l’incantevole voce della cantante senza strafare – assistiamo a una scena a dir poco umiliante per John Travolta, presentato da Giorgia. Viene da domandarsi come sia possibile che Amadeus abbia pensato di mettere in ridicolo per un quarto d’ora il suo ospite, senza nemmeno porgli qualche domanda interessante o metterlo a suo agio, facendolo addirittura aspettare in piedi davanti a tutti mentre il conduttore si rimette le scarpe sugli scalini dopo aver ballato con lui e proponendogli di imparare Il ballo del Qua Qua e la tarantella insieme a Fiorello. E poi il cappellino da papero che per fortuna Travolta non accetta di indossare. Un momento davvero degradante per un uomo che rappresenta una buona fetta della storia del cinema più recente. Però una cosa dobbiamo dirla: l’attore non perde il suo smalto come "ballerino".


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