Raoul Bova, il caso diventa sociale e anche il Codacons si schiera: “Inaudita gravità”
L’associazione dei consumatori è voluta intervenire sulla vicenda attraverso quattro richieste al Garante della Privacy: “Potrebbe succedere a chiunque”

Il caso Raoul Bova sta assumendo dimensioni inaspettate. La vicenda che ha travolto l’attore romano (con l’inchiesta della Procura di Roma sulla tentata estorsione) dopo le rivelazioni di Fabrizio Corona ha scatenato un vero e proprio caos mediatico. Dalla diffusione delle chat private – con tanto di audio – fino alla separazione da Rocío Muñoz Morales, la figura di Bova è stata messa alla gogna sul web e non solo. Il caso è stato ripreso (e strumentalizzato) anche per campagne pubblicitarie, come accaduto nel caso di Ryanair e del Napoli sui social. Ecco perché il Codacons ha deciso di intervenire. Scopriamo cosa ha detto e tutti i dettagli.
Caso Raoul Bova, l’intervento del Codacons
Dalle rivelazioni di Fabrizio Corona sulla relazione con la giovane modella Martina Ceretti, la diffusione delle conversazioni private, la figura del Pr Federico Monzino fino l’inchiesta sulla tentata estorsione, Raoul Bova è diventato il caso dell’estate. Da semplice gossip estivo, infatti, la rottura dell’attore con Rocío Muñoz Morales ha assunto dimensioni stratosferiche, finendo addirittura strumentalizzata in campagna pubblicitarie sui social. Il Codacons ha così deciso di intervenire e, tramite alcuni rappresentanti intervistata da Gabriele Parpiglia su Affari Italiani, prendere posizione sulla vicenda.
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Entra nel canale WhatsApp"La necessità di tale intervento è dettata dalla circostanza che, ad opinione di chi si occupa di consumatori, i nostri cittadini a breve dovranno affrontare una vera e propria emergenza sociale legata all’utilizzo sconsiderato e privo di regole dei social network" ha spiegato l’associazione dei consumatori, lanciando l’allarme: "L’esempio dell’evento che sta vedendo coinvolto il signor Raoul Bova denota aspetti di inaudita gravità (…) Quello che sta succedendo al signor Raoul Bova potrebbe tranquillamente accadere a qualsiasi altro cittadino".
La richiesta al Garante della Privacy dopo la vicenda Bova
Nel corso dell’intervista i rappresentti del Codacons hanno anche spiegato di avere sporto reclamo: "Ciò che noi chiediamo e che secondo noi deve costituire una priorità per il legislatore è la promulgazione di una normativa che si ponga a tutela della privacy di cittadini e consumatori e che consenta nel giro di meno di 24 ore di bloccare un contenuto che possa anche solo apparentemente costituire una potenziale violazione della propria privacy". Le richieste al Garante della Privacy sono quattro: trattare il caso come un problema collettivo, intervenire subito (per evitare il meccanismo della viralità), sollecitare Parlamento e Governo a promuovere leggi nell’ambito social e chat, lanciare campagne di informazione sui rischi del mondo digitale.