Natasha Stefanenko: "Non volevo fare la modella. Mio marito scommise di portarmi a letto in 48 ore"

La showgirl russa ricorda la sua infanzia in una città fantasma dell'Urss e la sua carriera, ma anche il suo grande amore iniziato con un pregiudizio e una sfida

Letizia Bonardi

Letizia Bonardi

Web Content Editor

Content Editor e aspirante giornalista, appassionata di arte e libri con un amore per la scrittura scoperto quasi per caso.

Natasha Stefanenko: "Non volevo fare la modella. Mio marito scommise di portarmi a letto in 48 ore"

È una storia degna di un film quella di Natasha Stefanenko, modella e showgirl russa che vive e lavora in Italia da più di 30 anni. Nata nell’Unione Sovietica, laureata in Ingegneria Metallurgica, da adolescente non aveva alcuna intenzione di diventare modella. Tutto ciò, e molto altro, lo ha raccontato in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, nella quale ha rivissuto la sua infanzia e i suoi esordi, ma anche la sua lunga storia d’amore con il marito Luca Sabbioni.

Natasha Stefanenko, l’infanzia in una città fantasma

Innanzitutto, la sua infanzia a dir poco particolare. Natasha Stefanenko è nata nel 1969 in Unione Sovietica, ma nessuno conosce la città in cui è cresciuta. Si chiama semplicemente S-45, ed è "una città segreta che non esisteva sulla mappa geografica. Con la testa di oggi è una cosa inquietante a pensarci: era circondata da mura e filo spinato, allarmi ovunque, pattugliata da militari armati, ogni 100 metri c’era un cane lupo legato a un filo d’acciaio che correva a destra e sinistra". Una città fantasma, dunque, nel vero senso della parola: ufficialmente, non è mai esistita: "Si produceva uranio arricchito per le testate nucleari e mio padre lavorava lì. Città così ce n’erano una quarantina in tutta l’Urss, erano state volute da Stalin dopo la Seconda guerra mondiale. Città fantasma e segrete. S-45 fu costruita nel 1947, grazie ai detenuti dei gulag, che poi non potevano certo tornare a raccontarlo". Un luogo incredibile, ma che agli occhi di una bambina era semplicemente una città come un’altra: "Da ragazzina non vedevo questa inquietudine. È stata un’infanzia e un’adolescenza di amore e divertimento totale, non mi è mancato niente, studiavo, mi divertivo".

La carriera e il matrimonio con Luca Sabbioni

Parlando della sua vita lavorativa, Natasha Stefanenko ha ricordato come, da ragazzina, non avrebbe mai voluto fare la modella. Tutto è iniziato mentre si trovava in coda per l’apertura del primo McDonald’s a Mosca: "Dietro di me un truccatore gay — una cosa incredibile da noi — che si proponeva di truccarmi e farmi andare al concorso. Per me era una proposta sminuente.Se mi dicevano che potevo fare la modella era come se mi avessero detto che potevo fare la prostituta, pensavamo che le ragazze che vendevano il corpo anche solo per una pubblicità erano sceme". Alla fine, però, ha ceduto, e ha partecipato (e vinto) al concorso Look of the Year, dando il via alla sua carriera. Neanche la televisione, una volta arrivata in Italia, le interessava": A me non interessava, io volevo fare la modella, girare il mondo e poi tornare a fare il mio mestiere". Ma, alla fine, anche in questo caso ha cambiato idea: "Devo ringraziare Gerry Scotti e Fabrizio Frizzi". La showgirl ha poi raccontato di come l’imprenditore Luca Sabbioni, suo marito dal 1995, abbia tentato di conquistarla: "Fece una scommessa. Mi avrebbe portato a letto nel giro di 48 ore. Anche lui aveva il pregiudizio: russa ma seria non era possibile. Perse la scommessa ma fu bravo a confessarmelo prima che poi tra noi succedesse davvero qualcosa. Mi rivelò che aveva scommesso una pizza, ma poi quando mi aveva visto in costume aveva aggiunto lo spumante. Orgogliosa come sono, se avesse vinto la scommessa e l’avessi scoperto, l’avrei salutato".


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