Non è l'Arena, il vero motivo della chiusura è da brividi: c'entrano Berlusconi e Dell'Utri

Secondo alcune ipotesi a provocare la cancellazione del programma di Giletti sarebbero state 3 puntate sulla Mafia col coinvolgimento di Berlusconi e Dell'Utri

Letizia Bonardi

Letizia Bonardi

Web Content Editor

Content Editor e aspirante giornalista, appassionata di arte e libri con un amore per la scrittura scoperto quasi per caso.

Urbano Cairo ha deciso di chiudere improvvisamente Non è l’Arena, e da giorni ormai non si parla d’altro. Le ipotesi sulle motivazioni che hanno spinto il patron di La7 a licenziare in tronco Massimo Giletti sono innumerevoli, così come le dichiarazioni rilasciate da persone vicine al conduttore comunque spesso presenti nel suo programma. Tra chi ha voluto dire la sua, avanzando una nuova ipotesi, c’è il giornalista Giacomo Amadori, che ha scritto un lungo articolo sul tema sul quotidiano La Verità.

Giletti, la nuova ipotesi sulla chiusira di Non è l’Arena

Nel suo articolo, Amadori ricostruisce le vicende legate alla mafia, e in particolare alle stragi del 1993, su cui lo stesso Massimo Giletti stava indagando, per realizzare alcune puntate di Non è l’Arena. In queste indagini, portate avanti dal Procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli, sono coinvolti anche Silvio Berlusconi e l’ex sottosegretario di Forza Italia Antonio D’Alì, oltre che Marcello Dell’Utri. Il giornalista di chiede, dunque: "Ma perché Cairo non ha aspettato giugno, data di scadenza naturale del contratto, per chiudere la trasmissione?". La risposta fornita da Giacomo Amadori apre una nuova possibilità: "Qualcuno ipotizza che l’editore, ex dipendente di Silvio Berlusconi e in buoni rapporti con i leader dell’attuale maggioranza, potrebbe aver ritenuto che le prossime puntate in cantiere sui rapporti con Cosa nostra dell’ex sottosegretario di Forza Italia Antonio D’Alì, ma anche di Dell’Utri, non ancora pronta, ma in fieri, stridessero con le attuali condizioni di salute del Cavaliere, ricoverato al San Raffaele per una leucemia cronica".

Le parole di Massimo Giletti

Oltre a questo, c’è chi sostiene che il reale motivo che si cela dietro l’improvviso stop a Non è l’Arena sarebbe il fatto che Massimo Giletti si sia avvicinato troppo ai cosiddetti "intoccabili". Il giornalista stava infatti preparando alcune puntate del suo programma concentrandosi proprio sulle indagini sulle stragi di mafia degli Anni ’90, sollevando troppe polemiche e rischiando di rivelare verità "per cui l’Italia non è pronta" – come ha dichiarato lui stesso ricevendo il Tapiro d’Oro da Striscia la Notizia. A sostenere questa teoria c’è lo stesso Giletti, durante l’ultima riunione di redazione di Non è l’Arena. A riportare le sue parole è stata La Stampa: "Chiediamoci perché ci hanno chiuso. Stavamo preparando tre puntate importanti, delicatissime. Deflagranti. E siamo stati fermati", avrebbe detto Giletti, facendo riferimento a tre puntate incentrate sulla strage di Via d’Amelio e sulle accuse di associazione mafiosa nei confronti di Dell’Utri, Berlusconi e D’Alì. Per quanto riguarda, invece, il tanto chiacchierato ritorno in Rai, Massimo Giletti ha negato categoricamente la possibilità: "Voglio che sia chiaro per il rispetto che devo ad entrambe le aziende, sia a quella per cui ho lavorato in passato, sia a quella per cui resto a disposizione oggi", ha dichiarato ad Adnkronos.


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