Lino Banfi (censurato) sfida Facebook: lettera di fuoco a Zuckerberg

L’attore pugliese scrive all’imprenditore e si scaglia contro l’algoritmo di Facebook, che ha portato alla chiusura di un gruppo a lui dedicato con più di 27mila fan

Pietro Guerrini

Pietro Guerrini

Content editor

Laurea in Lettere, smania di viaggi e passione per i cartoni (della pizza e della Pixar).

Nell’estate in cui tiene banco il suo fanta-match di arti marziali miste con Elon Musk, Mark Zuckerberg si trova improvvisamente al centro di un nuovo, impensabile, scontro. Lino Banfi si è infatti scagliato contro l’imprenditore statunitense fondatore di Facebook, lamentandosi dell’operato dell’algoritmo del social network blu. L’attore pugliese ha scritto una lettera a Zuckerberg sul Corriere della Sera, denunciando la chiusura di un gruppo Facebook che contava più di 27mila suoi fan che ogni giorno si scambiavano video e citazioni tratte dai suoi film e messaggi in perfetto stile banfiota. L’algoritmo del social avrebbe infatti oscurato il gruppo "Noi che amiamo Lino Banfi official" per il linguaggio volgare utilizzato. Di lì la decisione di Banfi di scrivere la lettera. Scopriamo cosa ha scritto.

Lino Banfi contro Mark Zuckerberg

"Caro direttore, ti scrivo pregandoti di farmi da tramite al ‘nostro quotidiano’. Mi permetto di usare il termine ‘nostro’ perché dopo sessant’anni che lo leggo ogni mattina lo sento anche un po’ mio". Così Lino Banfi ha esordito nella lettera pubblicata sul Corriere della Sera, ringraziando il direttore per lo spazio concessogli per rivolgersi a Mark Zuckerberg.

"Insomma, cerco di spiegare meglio: da circa sette anni esiste un gruppo Facebook che si chiama ‘Noi che amiamo Lino Banfi’ ideato e coordinato da Calogero Vignera. E sono davvero tante le persone di tre generazioni e di inizio di una quarta, che fanno e pubblicano cose bellissime in mio onore (…) e cosa succede? Si iscrivono decine di migliaia di fan di tutte le età e zac, arriva il signor Zuckerberg che ordina ai suoi algoritmi italiani: ‘Chiudete subito Banfi!’".

L’algoritmo Facebook avrebbe effettivamente chiuso il gruppo di fan di Lino Banfi per il linguaggio utilizzato nei messaggi e nei video, ricco di citazioni di banfiana memoria, tratte dai suoi film ma, allo stesso tempo, volgari per i canoni del social: "E tutto questo perché i miei ammiratori si scambiano idee, video, messaggi, usando il linguaggio banfiota e in questo linguaggio ci sono esclamazioni come ‘Porca putténa, disgrazieto maledetto, ti metto l’intestino a tracollo’… Quest’ultima volta la chiusura è stata motivata dall’esclamazione ‘Picchio De Sisti’! Tutto viene cancellato, il gruppo annullato e si deve ricominciare da zero"

La lettera si chiude con un’ironica minaccia al patron di Facebook, in pieno "linguaggio banfiota": "Cosa ho fatto io a Mister Mark Zuckerberg e ai suoi algoritmi? Ci ho messo più di 60 anni per far parlare il mio linguaggio a tutti (…) Arrivati a questo punto, se vuole la guerra, mi sfogo! CHEZZO! CHEPO DI CHEZZO! Ti metto i menischi nella scapolomerale! Ti spezzo il capocollo e te lo metto a tracollo!"


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