La dottoressa Smile, la potenza del sorriso ritrovato su Real Time

Da martedì 22 novembre arriva in tv il primo smile make over italiano: intervista ad Annapaola Manfredonia, odontoiatra e protagonista del programma

Annapaola Manfredonia - La dottoressa Smile
Fonte: Ufficio Stampa Real Time

Ciro ha solo 39 anni, ma nella sua bocca rimangono non più di cinque denti, lunghissimi e deformati. Per questo nel suo quartiere lo chiamano ‘Squalo’, ma lui non smette di sognare invece un sorriso splendente, che possa fargli conquistare una fidanzata. Rosalba è una bellissima donna di mezza età, ma da tre anni non ha il coraggio di baciare suo marito perché si vergogna della sua bocca. Jennifer è giovane, affascinante e piena di talento: vuole fare la cantante e ha bisogno che le note e le parole escano da una bocca perfetta, che vuole avere a tutti i costi per lanciarsi con più sicurezza nella carriera dei suoi sogni. Tutti e tre, dopo molto cercare, hanno trovato la soluzione al problema che li affliggeva, rivolgendosi alla dottoressa Annapaola Manfredonia, nota professionista napoletana, specializzata in estetica dentale a cui molti vip affidano il proprio sorriso, e protagonista del nuovo make over in onda dal 22 novembre ogni martedì sera alle 22.45 su Real Time e disponibile in streaming su Discovery+ La dottoressa Smile.

In ognuna delle sei puntate del programma la nota odontoiatra restituirà il sorriso a pazienti scoraggiati, delusi e a disagio con se stessi, che grazie alle sue cure ritroveranno fiducia, entusiasmo e autostima.

Un programma che ricalca la linea classica dei format di ‘trasformazione’ mischiando storie di vita e divulgazione di buone pratiche, speranza e professionalità, voglia di riscatto e gioia per il risultato raggiunto.

Un viaggio nella ‘potenza del sorriso’, e anche nelle vite delle persone comuni protagoniste del make over, guidati dall’artefice della loro rinascita, per la quale gli autori hanno coniato il soprannome di ‘superoina del sorriso’. Che racconta così la sua prima esperienza in un programma tv:

"Partecipare a questo La dottoressa Smile è stato meraviglioso: con alcuni dei protagonisti delle puntate siamo ancora in contatto e posso vedere come la loro autostima sia stata completamente riconquistata dopo tanto tempo vissuto in uno stato di disagio".

Come è finita davanti alle telecamere?

L’ideatore di questo programma, Nando Mascariello di Viva la vita srl, era mio paziente e ha pensato di fare un programma sui denti e le trasformazioni legate al sorriso, che sono esteriori, ma hanno effetti anche sull’interiorità delle persone. Abbiamo realizzato una puntata zero per vedere se potesse funzionare e siamo stati sommersi da messaggi e richieste di partecipare. Abbiamo fatto oltre 400 casting, e alla fine di questo lavoro di selezione sono venute fuori sei puntate, in ogni puntata ci sono tre pazienti protagonisti.

Che tipo di approccio ha usato con questi pazienti arrivati da lei in modo così particolare?

Quelle che vedrete su Real Time per me sono state innanzitutto prove professionali. Ho guardato soprattutto all’aspetto scientifico del caso rappresentato da chi si rivolgeva a me, anche in questa forma inedita e particolare: attraverso un programma televisivo. Per me, la persona che viene in studio è comunque un paziente, e io mi concentro innanzitutto su come risolverne la patologia.

Ci sono storie che l’hanno colpita di più durante questa esperienza televisiva?

Mi sono trovata davanti a casi più semplici dal punto di vista professionale, ma che mi fanno comunque riflettere dal punto di vista generale: arrivano in studio sempre più ragazze che hanno bei sorrisi ma, anche per la pressione dei social, non sono soddisfatte, vogliono ancora migliorare e puntare alla perfezione. E’ sempre più diffuso un vero e proprio antagonismo tra l’immagine che vedono riflessa nello specchio e l’immagine che vedono passata attraverso i filtri, e pretendono sempre di più da loro stesse e dal loro aspetto. Ma questo è solo un esempio.

Ritiene ci sia un filo conduttore tra queste esperienze?

Le storie trattate dalla dottoressa Smile sono tre per ogni puntata e, pur essendo molto diverse tra loro, sono legate dal comune senso di disagio. I protagonisti sono spesso persone che si sono trascurate perché per tutta la vita si sono messe sempre al secondo posto rispetto alla cura degli altri oppure per altre ragioni: situazione economica, tempo che non c’è per dedicarsi un po’ a se stessi ecc.

E lei invece, come si è trovata a fare il suo lavoro di medico scrutata dalle telecamere?

Non ho mai recitato, sono stata me stessa, non ho voluto nemmeno i truccatori. Mi è stato semplice, perché quello che vedrete è quello che io faccio tutti i giorni con i miei pazienti. Quando li visito, la prima cosa che chiedo è: ‘Come mai è qui?’. Loro si siedono sulla poltrona e iniziano a raccontare la loro storia: quello che vedrete in tv è quello che succede sempre nel mio studio.

Il rapporto col paziente è dunque autentico quanto il risultato.

Anche nel mio lavoro quotidiano succede che mi dicano: ‘dottoressa mi ha regalato una nuova identità’ e questo è ciò c’è veramente dietro la ritrovata sicurezza di avere un bel sorriso.

Si sarebbe mai aspettata di diventare protagonista di un programma di questo tipo?

Io ho sempre guardato i programmi make over, di trasformazione, dall’epoca di Brutto anatroccolo o Bisturi, mi hanno sempre appassionato. Poi, quando mio figlio è andato a studiare negli USA andavo spesso a trovarlo e ho scoperto che lì questo genere tv era più diffuso e anche l’importanza che si dava all’estetica dentale, anche a livello mediatico e di programmi, quindi mi aspettavo che prima o poi qualcuno ci pensasse.

Pensa che questo genere di format possa essere in qualche modo una forma alternativa per divulgare messaggi utili?

Io con questo format, da medico, vorrei anche sdoganare l’idea che andare dal dentista debba sempre essere qualcosa che mette ansia e paura. Non è vero: se il medico è capace di creare empatia, non c’è niente da temere, e anzi è un’occasione importante per prendersi cura di se stessi in tutta tranquillità. Al dentista, e a tutti i medici, bisogna affidarsi, come fanno i bambini che ti danno davvero fiducia incondizionata.

In questo senso quale sarebbe il risultato ideale?

Mi auguro che questo format possa spingere più persone a curarsi. Alcuni casi di quelli che vedrete in trasmissione, mi hanno fatto riflettere su come, a tutt’oggi ci sia ancora poca cultura della prevenzione, dell’importanza fondamentale di prendersi cura della propria salute e di sé stessi. Spero che questo programma sia anche utile, proponendo casi che possono far capire agli spettatori con gli stessi problemi che, rivolgendosi a medici preparati, molte cose si possono risolvere.

Di Valentina Di Nino


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