Caso Varriale, testimonianza shock: "Va fermato prima che ammazzi qualcuna"

L'ex vice direttore di Rai Sport è tornato in aula dopo la denuncia di una seconda donna vittima di violenza: "Mi ha detto che se lo denuncio mi ammazza".

Letizia Bonardi

Letizia Bonardi

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Content Editor e aspirante giornalista, appassionata di arte e libri con un amore per la scrittura scoperto quasi per caso.

Enrico Varriale
Fonte: Screenshot

Un nuovo capitolo nella complicata vicenda giudiziaria che coinvolge l’ex vice direttore di Rai Sport Enrico Varriale, portato nelle aule del Tribunale dalla ex compagna che nel 2021 lo ha denunciato per lesioni e stalking. Nel corso del processo a suo carico, una seconda donna si è presentata in aula per testimoniare contro di lui: si aggrava, così, la posizione del giornalista, che ha ora a suo carico le denunce di due donne che sarebbero state più volte aggredite.

Enrico Varriale, la testimonianza della seconda vittima

Dopo la disposizione di un divieto di avvicinamento all’ex compagna, ora il giudice ha sentito in aula una seconda donna, che ha dichiarato di essere stata vittima dello stesso tipo di violenza. Il coraggio di denunciare è arrivato grazie alla solidarietà femminile instauratasi con l’ex compagna di Varriale, con la quale si è messa in contatto dopo aver appreso dai giornali quanto accaduto tra le mura domestiche. La testimone ha presentato come prove alcune conversazioni social tra le due donne, pubblicate da Repubblica: "Ciao, sono al pronto soccorso. Varriale ha aggredito anche me come un pazzo", scrive la seconda vittima – che nell’articolo viene chiamata con il nome fittizio di Laura, per proteggerne l’identità". La risposta è immediata:"Oddio, dimmi che non è vero. Ti prego!!", le scrive l’ex compagna (che chiameremo Francesca). Lo scambio, poi, continua: "Ti giuro, sono in ospedale al Gemelli. Domani devo andare al commissariato. Quello è pazzo Francesca, bisogna fermarlo prima che ammazzi qualcuna". "Chiama qualcuno che ti stia vicino adesso. Non stare sola", le dice Francesca". "Ok, è venuto l’ispettore. Domani se mi fanno uscire devo andare da loro. Varriale mi ha detto che se lo denuncio mi ammazza".

Uno scambio a dir poco agghiacciante, quello tra le due donne. Enrico Varriale, però, sostiene che Laura si sia inventata tutto, e che le accuse siano false. "La testimone ha affermato che il Varriale non ha subito alcun trauma all’occhio. La circostanza è documentalmente smentita da una foto che Varriale ha inviato alla testimone. Stiamo valutando se presentare denuncia per false dichiarazioni", hanno dichiarato i legali del giornalista, Ester Molinaro e Fabio Lattanzi. A sostegno della tesi di Laura, invece, il referto del policlinico Gemelli, che attesta un trauma cranico: Varriale avrebbe infatti aggredito la dnna dopo una discussione, lanciandole inizialmente piatti e bicchieri per poi sferrare uno schiaffo al volto che l’avrebbe fatta cadere sbattendo la testa.

Durante il processo, poi, la donna ha smentito quanto affermato da Varriale riguardo un’aggressione subita da Francesca, la prima ad averlo accusato. Secondo il giornalista, durante una lite la donna l’avrebbe colpito, procurandogli un occhio nero. Laura, però, ha negato tutto, sostenendo di averlo incontrato subito dopo e di non aver notato alcun segno visibile sul suo volto. La decisione spetta quindi al giudice, a cui i legali di Varriale hanno sottoposto una fotografia in cui la ferita è visibile.


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