Caso Garlasco, gelo in tv con l'avvocato De Rensis: "Rischierei di arrabbiarmi molto". E il legale di Sempio sbotta

Nella puntata di Filorosso del 21 luglio si parla del caso Garlasco con gli avvocati di Alberto Stasi (De Rensis) e Andrea Sempio (Taccia): cosa è successo

Rosanna Ilaria Donato

Rosanna Ilaria Donato

Web Content Editor

Laureata in Linguaggi dei Media, mi dedico al mondo dell’intrattenimento da 10 anni. Ho lavorato come web content editor freelance per diverse testate.

Caso Garlasco, gelo in studio a Filorosso con l'avvocato De Rensis: "Mi arrabbierei molto"
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Nella nuova puntata di Filorosso, il talk condotto da Manuela Moreno in prima serata su Rai 3 lunedì 21 luglio 2025, tra gli ospiti anche gli avvocati Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, e Angela Taccia, avvocata di Andrea Sempio, in studio per parlare del caso Garlasco. Durante la serata, un paio di momenti di tensione, con momenti in cui risulta incomprensibile capire cosa stiano dicendo in diretta, ma ecco cosa hanno dichiarato gli ospiti in studio nel corso del segmento dedicato a Chiara Poggi.

Caso Garlasco, De Rensis (avvocato di Stasi) perde la pazienza: cosa ha detto

Usa sempre toni pacati quando si tratta di esprimersi, l’avvocato Antonio De Rensis, ma assistiamo a un momento in cui sembra irrigidirsi e pronto ad alzare la voce più del necessario. Non arriva a farlo, o perlomeno non lo fa abbastanza da creare il caos in studio. Di certo c’è che i toni si fanno più accesi quando il giornalista Stefano Zurlo (Il Giornale) parla di fatti enfatizzati pure troppo durante le nuove indagini. Sottolinea infatti che attorno ad Andrea Sempio si sta ricostruendo il clima pesante di quando è stato indagato Alberto Stasi e, dopo aver detto che probabilmente l’opinione pubblica è sconcertata dal fatto di scoprire che abbiamo discusso settimana sull’impronta 33 che "è una fotografia e quindi non si può fare nulla se non inserirla in un contesto", si chiede "Allora su cosa stiamo indagando?": "Non si può fare l’incidente probatorio su una foto e questo fa capire la confusione che si è creata sull’indagine. E adesso l’opinione pubblica che ci ascolta dirà ‘Ma quindi?’".

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Poco dopo l’intervento dell‘avvocato: "Come ha ragione il Dottor Zurlo quando parla di notizie che vengono enfatizzate. Sa cosa mi viene alla memoria? I graffi che qualcuno ha dichiarato di aver immaginato di aver visto e che non esistevano, le foto pedopornografiche… Allora vorrei ricordare al Dottor Zurlo che su questi particolari si sono scritte pagine e pagine, quindi vorrei che ogni tanto facesse dei flashback e ricordasse quello che è stato fatto ad Alberto Stasi, perché la faccenda dei graffi non voglio nemmeno ricordarla: mi perdoni ma rischierei di arrabbiarmi molto, soprattutto pensando da dove è venuta fuori e come è venuta fuori". La conduttrice scioglie il momento di gelo ponendo una nuova domanda e tutto prosegue come se non ci fosse appena stata tensione in studio.

Filorosso, cosa è successo nella puntata del 21 luglio 2025

Il focus di "Filorosso" oggi è sul caso Garlasco. Prima sentiamo parlare un amico di Andrea Sempio, intervistato da un inviato del programma, poi in studio vediamo Angela Taccia, avvocato dell’indagato. Quest’ultima parla di cosa è accaduto il giorno dell’interrogatorio e del malore che il suo assistito avrebbe avuto quel giorno: "L’hanno chiamato e si è presentato anche se non stava bene per la febbre molto alta. Ha risposto a quello che gli hanno chiesto. La prima volta era andato poi a casa ma lo fecero tornare indietro perché non gli avevano chiesto la cosa più importante, cioè che cosa fece la mattina dell’omicidio, e in quella occasione disse di essere andato a Vigevano. Gli chiesero se avesse delle prove di ciò che stava dicendo e lui gli disse che aveva a casa uno scontrino di un parcheggio trovato dal padre e che la madre decise di tenere. L’hanno rimandato a casa, lo ha preso e poi consegnato. Invece che interrompere il verbale, hanno aggiunto ‘lo scontrino che vi consegno’. Doveva essere interrotto e invece è stato redatto un verbale in forma riassuntiva. Quindi è sembrato a tutti che fosse andato lì già con lo scontrino, ma non è così. Comunque non è un alibi, lascia il tempo che trova".

La conduttrice chiede all’ospite perché Sempio si sia sottratto per due volte agli inquirenti, ovvero per il prelievo del Dna e per l’interrogatorio o, meglio, perché abbiano scelto questa linea, e la Taccia spiega: "Andrea Sempio si è fidato di noi e si è affidato a noi, in realtà sia per il Dna che per l’interrogatorio lui era favorevole. Solo che ci sono tempistiche e procedure che vanno rispettate e delle garanzie difensive che noi vogliamo. E’ una scelta che rifarei, perché i processi non si fanno in base all’emotività o a quello che pensa la gente, ma in base alle norme".

Si parla poi del post pubblicato sui social dall’avvocata Taccia in vista dell’interrogatorio del suo assistito, ma lei si difende dicendo che "Io sui social non ho comunicato proprio un bel niente, non era un’anticipazione della strategia, sarei stata stupida. ‘Guerra dura senza paura’ è un motto, non ho mai scritto ‘Guerra alla Procura’, non sono nemmeno mai stata richiamata dall’Ordine, è una cosa passata malissimo dalla stampa". La conduttrice le fa anche notare che spesso hanno commentato anche il modo di vestire della legale e poi le chiede: "Lei coglie un po’ di sessismo?" La risposta è fulminea: "Ne colgo tanto, ma me ne frego. Io cerco di svolgere il mio lavoro nel modo migliore. Se parlano così tanto di me per queste stupidate vuol dire che non hanno niente di serio da scrivere, quindi sono quasi onorata che sprechino tanto tempo a parlare di me".

L’Avvocato di Alberto Stasi, Antonio De Rensis, raggiunge le due donne in studio e si comincia a parlare di ‘ignoto 3’, con i due avvocati che si dicono d’accordo sul fatto che sia troppo presto per dire qualunque cosa: "Dobbiamo avere molta prudenza tutti. Una volte escluse tutte le contaminazioni, potremmo fare un altro tipo di discorso" commenta De Rensis. Sul Dna trovato Taccia aggiunge: "Non mi stupisce che non sia di Andrea Sempio perché quel giorno non era lì".

L’avvocata dell’indagato, amico del fratello di Chiara Poggi, dice: "Non anticiperò quello che faremo in udienza, ma la cosa che mi rincuora è che è stata accettata la mia opposizione sul confronto delle impronte, perché questa è un’attività ripetibile che eventualmente sarà affrontata in un secondo momento". Manuela Moreno, molto curiosa su un’affermazione detta da De Rensis (pare sia successo "qualcosa di fondamentale" il 13 luglio del 2022, giorno in cui è uscito dal Palazzo di Giustizia con due cd in mano in cui si sentiva la voce di Sempio), gli domanda se sia oggi il momento giusto per parlarne, ma l’ospite ribatte: "Non è il momento giusto ora. Non ho usato il termine ‘fondamentale’, è successo qualcosa di particolare, ma la Procura sa. Parlo di un dato reale e documentato, non c’entra nulla Andrea Sempio, ma non è il momento giusto. In un’indagine ci sono momenti e momenti, e questo è quello in cui dobbiamo essere concentrati su altre cose. Non so neanche se la dirò in futuro. Io l’ho detto a chi lo dovevo dire, che è la cosa più importante".

Poi De Rensis aggiunge: "Ciò che mi dispiace è vedere autori delle indagini dell’epoca che sono diventati ora personaggi televisivi… Mi sarebbe piaciuto ascoltare un po’ più di umiltà dalle autorità dell’epoca, cosa c’è di più bello in un dramma dell’ammettere di aver sbagliato? Trovare giustificazioni in altri, o in circostanze o in particolari non credo sia giusto soprattutto nei confronti dei telespettatori". E ancora: "Condivido la protezione che ci deve essere verso la famiglia. Ho sempre detto che non commenterò mai le parole della madre, del papà e del fratello, i familiari. Questa è senza dubbio l’indagine che ha subito l’attacco più violento, a volte al limite del dileggio, che io abbia mai sentito. Dico anche a tutti i telespettatori che fino a quando ci saranno magistrati, operatori e genetisti che hanno coraggio, c’è ancora speranza per la giustizia, comunque finisca".

Il caso Garlasco punto per punto

Non manca il momento in cui i due avvocati si siedono al tavolo insieme ad altri ospiti. In questa occasione De Rensis ricorda che, secondo un comunicato emesso dalla Procura, un incidente probatorio su una fotografia è una cosa irrituale, non prevista. E lo stesso sottolinea Taccia: "Finalmente questa notizia viene appresa dai più, perché sono stata criticata da molti in quanto non ho voluto e non voglio chiedere l’incidente probatorio sull’impronta 33. Ma non perché abbiamo paura del risultato, ma perché proceduralmente non si deve fare". Si passa, poi, alla teoria del soffocamento di Chiara Poggi: se qualcuno, avendo studiato l’autopsia e la perizia collegiale, spiega che "in una nota i medici legali hanno rilevato dai segni di asfissia meccanica che Chiara sia stata parzialmente soffocata e a quel punto Chiara potrebbe aver morso il suo assassino o uno dei complici", dall’altra Ilenia Petracalvina sottolinea che nei documenti del processo bis c’è scritto che "Non ci sono segni che fanno pensare al soffocamento e quello che avrebbe potuto provocato l’enfisema polmonare in Chiara sarebbe stata la posizione del corpo", e aggiunge: "Questa ipotesi è stata smontata al processo".

L’avvocato De Rensis risponde all’affermazione del giornalista Stefano Zurlo – "Nelle carte c’è scritto che Chiara non si è difesa e adesso veniamo a sapere che forse avrebbe morso e addirittura ci sarebbe stato un soffocamento" – che "Le risultanze dell’epoca non avevano accertato tante cose che oggi riusciamo a scoprire, come la macchia sotto la cornetta… la dinamica di Chiara che apre si scontra con la logica, ma anche con quella che ha portato Stasi in carcere. Se quella notte ci fosse stato veramente quel litigio che ha portato Alberto a meditare a un omicidio, siamo sicuri che Chiara avrebbe aperto? O forse gli avrebbe parlato dal giardino? Dobbiamo pensare che tutto ciò che è stato affatto all’epoca non è Vangelo, è fatto da uomini che possono sbagliare sulla base di un’indagine stracolma di errori".

Poi si cambia discorso e la Taccia confessa: "Non sono convinta della ricostruzione con più soggetti. L’impronta è una lì dentro. Ma è anche vero che ho sentito dire che ci sono fotografie in quel salotto con 20 persone. Sì, però un conto è andarci a fare degli esami e un’altra è ricostruire la dinamica dell’omicidio. L’impronta di Andrea Sempio è comunque una tesi di parte, quindi vale tanto quanto quella dei nostri consulenti". Subito dopo l’avvocata si agita: "E a proposito di fuga di notizie, era uscito che quell’impronta insanguinata era vicina al cadavere. Quella fuga di notizie scorretta immaginate che ripercussioni ha avuto quel pomeriggio sul nostro assistito e anche su di noi come difesa. Ovviamente è successo due ore dopo che Sempio non si presenta all’interrogatorio. Poi la Procura ha chiarito con un comunicato, quindi non sto dicendo che la procura ha fatto uscire qualcosa. Poi sono usciti anche contenuti di oggetti sequestrati, una cosa gravissima. Sono anche arrivati a dire che è stata la difesa Scempio a far uscire questi contenuti. Ma come si ragiona? E’ uno stoltiloquio questo".

Infine, Antonio De Rensis dichiara che è indispensabile andare alla ricerca di ignoto 3: "Se è una traccia pura, bisogna trovarlo".


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