Addio a Siniša Mihajlović, il “campione della vita”

Morto a 53 anni l’ex giocatore: il ricordo delle sue comparsate in TV (per Mara Venier era "campione della vita") e il cordoglio del mondo dello spettacolo

Siniša Mihajlović
Fonte: ANSA

Si è spento oggi a Roma Siniša Mihajlović, a soli 53 anni. Ospite a Domenica In, dove l’ex allenatore del Bologna e terzino della Lazio raccontò della sua dura battaglia contro la leucemia, solo due anni fa Mara Venier lo definiva "un campione della vita", ma purtroppo anche i campioni devono incassare delle sconfitte. Quella più tragica, letteralmente nella partita della vita, è arrivata questo pomeriggio per il tecnico serbo. Ad annunciarlo è la famiglia; soprannominato "il Sergente", Siniša lascia la moglie Arianna e cinque figli, a causa della brutta malattia contro cui lottava dal 2019.

Addio a Siniša Mihajlović, asso dello sport e non solo

Classe 1969, nato nella Jugoslavia di Tito, figlio di madre croata e padre serbo, Siniša Mihajlović è stato una sorta di "italiano adottivo" per il nostro Paese. Approdato a Roma nel 1992, il terzino si è affermato alla Samp e poi ancora nella Capitale, questa volta sponda biancoceleste – alla Lazio – prima di chiudere la carriera all’Inter. Poi Catania, Firenze, Genova, Milano, Torino e Bologna: Siniša è stato uno degli allenatori più presenti nella nostra Serie A. Il 13 luglio 2019 la conferenza stampa nella quale annunciava di aver contratto una forma acuta di leucemia. Di lì la sua partita più difficile, quella contro la malattia – pur senza mai rinunciare a sedersi in panchina. La lotta di Siniša è stata esemplare nella sua forza e determinazione, anche fuori dal rettangolo di gioco.

Il 15 novembre 2020, ospite a Domenica In, Mihajlović emozionò tutti – sé stesso compreso, commuovendosi – raccontando tutto il dramma vissuto, dalla scoperta della leucemia fino alle cure. Mara Venier lo definì "un campione della vita e nella tua vita professionale".", un esempio nel combattere le paure ("La paura si vince con il coraggio" dichiarò). Il suo messaggio in tv arrivò anche in Honduras, quando a L’Isola dei Famosi papà Siniša fece una sorpresa collegandosi con le figlie Viktorija e Virginia a Cayos Cochinos con parole d’incoraggiamento prima e dopo l’eliminazione: "Ragazze mie, non perdete mai il sorriso. Camminate a testa alta". Il tecnico serbo ha però saputo anche divertire, basti pensare al duetto con Ibrahimović a Sanremo 2021 sulle note di "Io Vagabondo" dei Nomadi (a zittire i tifosi razzisti che davano loro degli "zingari") o, ancora da Amadeus, ai Soliti Ignoti.

Siniša Mihajlović lascia purtroppo la moglie, l’ex soubrette televisiva Arianna Rapaccioni, e cinque figli: Viktorija e Virginia (che abbiamo conosciuto, appunto, a L’Isola dei Famosi ), Miroslav, Dusan, Nicholas e la nipotina Violante.

Il ricordo del mondo dello spettacolo

Ovviamente non solo il mondo dello sport sta ricordando e omaggiando il tecnico serbo. Anche il mondo dello spettacolo si stringe attorno al dolore della famiglia Mihajlović, e sui social non mancano tweet commossi in memoria di Siniša. Da Lorella Cuccarini ("Un guerriero fino alla fine. Un uomo speciale. Ciao Sinisa…") a Barbara D’Urso ("Che enorme dispiacere… La tua forza rimarrà per sempre un esempio… Ciao campione") passando per Myrta Merlino ("Onore a te combattente coraggioso che sorride dolcemente. Resterai nei nostri cuori. Che la terra ti sia lieve"), Sonia Bruganelli ("Un pensiero d’amore a chi rimane. RIP grande uomo") fino a Enrico Ruggeri ("Spesso la parola "guerriero" viene usata a sproposito. Lui lo era veramente: grande giocatore, grande allenatore, grande uomo. La sua fierezza e i suoi principi resteranno per sempre."). Insomma, in un mondo dove spesso a farla da padrone è la polemica, ci si unisce nel ricordare un uomo che ha messo d’accordo tutti, come spiega anche Antonello Piroso: "Ci sono quelli che non prendono mai posizione,non hanno valori,ma sono sempre in vendita per il miglior offerente. Ci sono i viscidi,i senza palle,gli ipocriti,i sepolcri imbiancati,i doppiogiochisti,i mezzi uomini, gli ominicchi,i quaquaraquà. E poi ci sono i Sinisa Mihajlovic."


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