Varriale contro la Rai: ancora sotto processo, vuole tornare in TV

Il giornalista sportivo fa causa alla TV di Stato per avere una trasmissione: era stato sospeso 6 mesi fa per le accuse di stalking per le quali è a giudizio

Varriale contro la Rai: ancora sotto processo, vuole tornare in TV

Il processo per stalking che lo vede coinvolto non è ancora terminato (la sentenza non è attesa prima del prossimo autunno) ma Enrico Varriale non intende aspettare oltre: dopo 6 mesi di sospensione "precauzionale" da parte della Rai, chiede a gran voce di tornare in video. E lo fa con una causa alla TV di Stato.

Il giornalista sportivo, ex vicedirettore di Rai Sport e volto di punta delle trasmissioni calcistiche della televisione nazionale, era stato "messo in panchina" quando erano emersi i suoi guai con la legge per i rapporti burrascosi con una sua ex fidanzata. Secondo le ricostruzioni, Varriale l’avrebbe perseguitata, insultata e perfino aggredita. Per i fatti è ancora in corso un procedimento, che non è ancora arrivato nemmeno al termine del primo dei tre gradi di giudizio.

Secondo l’accusa e le testimonianze, il comportamento del 63enne napoletano sarebbe stato piuttosto aggressivo nella vicenda. Le dichiarazioni del gip Monica Ciancio erano state pesanti: "Le condotte poste in essere dal Varriale danno conto di una personalità aggressiva e prevaricatoria, evidentemente incapace di autocontrollo". Per questo la giudice aveva disposto il divieto di avvicinamento a meno di 300 metri dai luoghi frequentati dalla persona offesa e di non comunicare con lei neppure per interposta persona.

Dalla sua parte, il giornalista aveva ribattuto: "Le false accuse che mi sono state mosse troveranno smentita nei fatti che ho potuto illustrare. Ho fiducia nella giustizia". Una fiducia che ora si spinge fino alla forzatura della mano con la Rai, alla quale Varriale chiede non poco, tramite il giudice del lavoro: vuole condurre una trasmissione in diretta, con collegamenti esterni e la partecipazione sia di tifosi sia di presidenti delle società di Serie A. Un format che rischia di essere esso stesso un bel grattacapo, visto anche che è già capitato, nei programmi guidati dal giornalista, che interviste e dibattiti si trasformassero in litigi molto accalorati.


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