Sanremo, stop al monopolio Rai: Amadeus potrebbe tornare con la Warner
Per il Tar l'affidamento diretto del Festival all'Azienda pubblica è illegittimo: nel 2026 possibile gara anche per Mediaset e Warner Bros. Discovery.

Bufera in arrivo alla Rai. Nelle scorse ore, il Tar (Tribunale amministrativo regionale) per la Liguria ha dichiarato illegittimo l’affidamento ‘diretto’ del Festival di Sanremo, da parte del Comune di Sanremo, all’Azienda pubblica. In parole povere, il tribunale ha dichiarato che, per stabilire chi organizzerà la kermesse canora, servirà una gara pubblica aperta a tutti gli operatori del settore televisivo. Questo significa che, oltre alla Rai, casa del Festival da 74 anni, potrebbero essere interessate a partecipare alla gare anche emittenti come Mediaset e Warner Bros. Discovery, ribaltando così le sorti delle prossime stagioni. Il Tar, con questa sentenza potenzialmente storica, mette la parola fine a quello che a tutti gli effetti è stato un monopolio della Rai da oltre 70 anni. Gli effetti di questa decisione, oltre ai danni economici per la Tv di Stato, potrebbe però aprire nuovi scenari, come il ritorno di Amadeus sul palco dell’Ariston.
Festival Sanremo, il Tar dice stop al monopolio Rai: che succede
Dal 2026 il Festival di Sanremo potrebbe non essere più nella mani della Rai. Il Tar per il la Liguria ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto da parte del Comune di Sanremo all’Azienda pubblica che invece detiene il format della kermesse. Il monopolio dell’emittente di Stato, che dura dal 1955, potrebbe quindi finire con il prossimo 75esimo Festival, condotto da Carlo Conti, in quanto "Risulterebbe evidentemente sproporzionato e irragionevole incidere sull’edizione del Festival già svolta e sull’edizione che si svolgerà tra pochi mesi", hanno fatto sapere i giudici. Ma dal 2026 il comune di Sanremo dovrà aprire una gara pubblica e le cose potrebbe andare diversamente: altri potrebbero prendere il posto della Rai, seppur senza avere la titolarità del format ‘Festival della canzone italiana’, che appartiene alla Tv di Stato. Si aprono quindi nuovi ipotetici scenari, in cui Mediaset e Warner Bros. Discovery potrebbero farsi avanti e dare il via a una nuova era della kermesse canora. Tra l’altro se a farsi avanti per il 2026 fosse proprio la Warner, nuova casa di Amadeus, è facile pensare che l’emittente possa proporre un nuovo festival sotto la guida del conduttore, cercando così di replicare il successo ottenuto dalla competizione artistica gli anni scorsi.
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Entra nel canale WhatsAppSanremo, ecco cosa perderebbe la Rai senza il Festival
Il Festival di Sanremo è molto di più che una grandissima vetrina per i cantanti, e oltre allo share c’è di più. La kermesse per la Rai è stata negli anni un vero affare milionario: nel 2024 l’azienda ha incassato 60.2 milioni di euro dalla raccolta pubblicitaria della trasmissione, dieci in più rispetto al 2023. Ma le cifre si comprendono meglio se si guarda all’intera raccolta pubblicitaria di viale Mazzini nello stesso anno, ossia 529 milioni di euro, per cui Sanremo per la Rai vale un decimo dell’intero anno. E infine, se togliamo da questa cifra anche i costi dell’organizzazione, i cachet dei conduttori e spese varia, per un totale di 20milioni di euro nel 2024 a 20 milioni di euro, parliamo di un saldo attivo di 40. Un motivo validissimo per cui battersi per tenere in casa il Festival.