Sanremo, la Rai rischia una mega multa: oltre 2,5 milioni. Perché

L'Agcom starebbe analizzando una decina di casi di presunta pubblicità occulta al Festival: ciascuno potrebbe costare 258mila euro. Rischiano Coletta e Fuortes

Fino a 2 milioni e mezzo: è quanto potrebbe trovarsi costretta a pagare la Rai se le accuse di pubblicità occulta dovessero trovare conferma. Sotto analisi ancora il Festival di Sanremo, che a quasi un mese dalla fine non smette di far discutere: sul palco dell’Ariston potrebbero essersi verificate delle irregolarità gravi, che rischiano di far scattare delle sanzioni piuttosto pesanti.

Andiamo con ordine: durante la kermesse canora, secondo le indagini che sta portando avanti l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, sembrerebbero essersi verificati una decina di casi di sospetta promozione di prodotti, senza che avvenisse la corretta informazione del pubblico. Sul taccuino dell’Agcom sarebbero stati appuntati una decina di episodi, che coinvolgono auto, gioielli, abiti, crociere, oltre al famoso social network al quale è stato iscritto in diretta Amadeus.

In base all’istruttoria aperta dall’agenzia, i rischi sono due: che la TV di Stato abbia sottoscritto con i vari brand degli accordi commerciali di promozione, che però non sarebbero stati resi ben riconoscibili dal pubblico (caso di pubblicità occulta) o che la Rai non abbia fatto alcun contratto con questi possibili inserzionisti, pur dando loro risalto nelle trasmissioni (ipotesi che configurerebbe un danno erariale).

In entrambi i casi ci sarebbe il pericolo, per l’emittente, di dover aprire il portafogli per ripagare il danno. Un rischio quantificato da Testo unico dei servizi radiotelevisivi in una cifra tra 10 e 258mila euro per ogni singolo caso. Se, estremizzando, ciascuno della decina di episodi in analisi meritasse la massima sanzione, il conto supererebbe i due milioni e mezzo. Una cifra piccola, se confrontata agli introiti monstre del Festival (si è parlato di oltre 50 milioni) ma pur sempre un importo considerevole.

La vicenda potrebbe poi avere conseguenze anche sui massimi dirigenti Rai, il cui posto sarebbe a rischio: sia Stefano Coletta, direttore dell’Intrattenimento del Prime Time, sia l’amministratore delegato Fuortes sarebbero nel mirino. Soprattutto il secondo che, in base alle voci di palazzo, il governo Meloni vorrebbe accompagnare alla porta per installare al vertice della TV un dirigente più "vicino".


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