Belve, Bernardini De Pace su Raoul Bova: “Lo ricordavo più allegro, la lettera non era per lui”

L’ex suocera dell’attore ha parlato dell’ospitata da Francesca Fagnani del genero ed è tornata sulle sue parole riguardo la famosa lettera pubblicata nel 2014

Pietro Guerrini

Pietro Guerrini

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Laurea in Lettere, smania di viaggi e passione per i cartoni (della pizza e della Pixar).

Nell’ultima puntata di Belve Francesca Fagnani ha avuto come ospiti Raoul Bova, Emanuele Filiberto e Patty Pravo. Sebbene quest’ultima sia forse stata la protagonista della serata, l’intervista pungente della conduttrice all’attore romano non è passata inosservata alla sua ex suocera, Annamaria Bernardini De Pace. L’avvocata non è rimasta particolarmente impressionata dalle parole dell’ex genero, ma – ospite di Un giorno da pecora su Rai Radio 1 – ha voluto commentare in particolare la domanda di Francesca Fagnani a Raoul Bova in merito alla famosa lettera pubblicata nel 2014 dall’ex suocera su Il Giornale. Scopriamo cosa ha detto.

Annamaria Bernardini De Pace su Raoul Bova a Belve

L’ex suocera di Raoul Bova Annamaria Bernardini De Pace ha dichiarato ai microfoni di Un giorno da pecora su Rai Radio 1 di aver visto l’ultima puntata di Belve dello scorso 3 ottobre, assistendo dunque anche all’intervista all’ex genero. L’avvocata ha detto di non essere stata molto "presa" dal programma di Francesca Fagnani, rimanendo a tratti annoiata, a eccezione dell’ospitata di Patty Pravo: "Sì ho visto Belve certo. Però è stato un po’ noioso. La Fagnani è stata bravissima, però così, le domande e le risposte. Mi è piaciuta Patty Pravo, gli uomini molto meno".

Annamaria Bernardini De Pace non sarebbe dunque stata particolarmente impressionata dall’intervista di Raoul Bova e ha approfittato dello spazio in radio per lanciare anche una frecciata non proprio velata: "Raoul? Io lo conoscevo più allegro e partecipe, polemico. Me lo ricordavo più più allegro e vivace, ieri sera mi è sembrato troppo buono".

La lettera del 2014

L’avvocata è naturalmente stata incalzata sulla domanda di Francesca Fagnani a Raoul Bova riguardo la famosa lettera intitolata "Caro genero degenerato" che l’avvocata gli avrebbe scritto nel 2014 pubblicandola su Il Giornale. La polemica lettera recitava: "Non hai né fegato né cuore, mio caro genero, o degenero per meglio dire. La tua forza, anche in camera, dura per il tempo di uno spot. Sei un uomo a breve termine di conservazione. Scaduto".

Nel corso degli anni, in più occasioni Annamaria Bernardini De Pace ha sostenuto che quell’attacco non fosse rivolto all’attore romano, lasciando però sempre qualche dubbio sul vero destinatario di una critica così specifica e mirata. A Belve Raoul Bova non ha infatti confermato la versione dell’ex suocera: "Se era per me? Lei dice di no. Sì, io dissi che quella lettera mi aveva profondamente ferito. Sono cose che fanno le persone che hanno un grosso dolore".

Ai microfoni di Un giorno da pecora Bernardini De Pace ha invece ribadito: "Tutti vi siete fissati che era per lui. Lui ha detto che io sostengo di non averla scritta contro di lui, ed è così, è stato buonissimo e corretto. Io l’ho scritta un anno prima che succedesse tutto. Ho testimoni che quella lettera non era per lui. Il compagno di Simona Ventura, Giovanni Terzi sa bene che non era per Raoul. Bova ha detto quella che è la verità".


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