Paola Cortellesi senza filtri, tra successi e famiglia: "Ecco cosa direbbe mio padre"

L’attrice si è raccontata in una lunga intervista parlando della propria vita privata, del lavoro dei suoi sogni e della nascita del film "C'è ancora domani".

Debora Manzoli

Debora Manzoli

Scrittrice ed editor

Scrittrice, copywriter, editor e pubblicista mantovana, laureata in Lettere, Cinema e Tv. Ha due libri all’attivo e ama la scrittura alla follia.

Paola Cortellesi, già reduce da grandi successi come attrice, nel 2023 ha fatto conoscere al mondo anche le sue straordinarie doti da regista con il film C’è ancora domani, che ha ottenuto un successo veramente importante. La commovente storia da lei raccontata e interpretata ha portato al cinema oltre 3 milioni di spettatori, numeri da record che rimarranno sicuramente nella storia. Reduce, quindi, da tanto successo, Paola si è raccontata tra le pagine de Il Corriere della Sera parlando di sé, della sua famiglia, del sogno di fare l’attrice che aveva fin da piccola e della nascita di questo grande film. Ecco cosa ha detto.

Paola Cortellesi racconta la nascita del film C’è ancora domani

Come è nato nella mente della regista un film di così grande successo? È la stessa Paola Cortellesi a raccontarlo a Il Corriere della Sera.

"Volevo raccontare i diritti delle donne. In particolare di quelle donne che non si è mai filato nessuno. Ho ascoltato tanti racconti di nonne e bisnonne che hanno vissuto quel tempo. Per questo il film è in bianco e nero, perché quando loro parlavano io le immaginavo così, le loro storie. Storie raccontate con disincanto, quasi con fatalismo – ammette Paola Cortellesi – […] Da piccola ascoltavo i loro racconti e mi sembrava che ci fosse una contraddizione, come uno stridere, tra la drammaticità del racconto di queste donne schiacciate dai mariti violenti e il tono che usavano, quasi leggero".

Paola Cortellesi e il cinema: "Volevo fare questo nella vita"

Paola Cortellesi non ha mai avuto dubbi: fin da piccola sapeva di voler fare l’attrice e anche la sua famiglia, pur con le normali e comprensibili paure, non le hanno mai tarpato le ali.

"Io ho studiato al liceo e poi mi sono iscritta a Lettere, indirizzo musica e spettacolo, che ho lasciato a metà percorso per studiare teatro. Volevo fare questo, nella vita – racconta l’attriceMa per la mia famiglia era una scelta bizzarra, non era il nostro mondo. Per cui sembrava solo un sogno, uno di quelli meravigliosi che si fanno da ragazzi. I miei volevano solo proteggermi da eventuali delusioni. Ma non mi hanno mai tarpato le ali, mai hanno fatto prevalere le loro legittime preoccupazioni sulla mia passione. Mi hanno seguito con affetto e discrezione".

Paola Cortellesi racconta il rapporto con papà

A proposito del rapporto il papà, Paola Cortellesi dice: "L’esistenza di mio padre mi ha illuminato la vita. Mi ha insegnato che ridere è una cosa seria. Mi ha insegnato l’umorismo e l’autoironia che mi hanno sempre salvato. Cosa mi direbbe oggi? ‘Bella di papà’".

Cosa direbbe Paola, oggi, alla sé bambina? "Le direi che ‘Va bene così’", risponde l’attrice.

Paola Cortellesi e il rapporto con i social

Nel corso dell’intervista a Il Corriere della Sera, l’attrice si è espressa anche a proposito dei social, oggi più utilizzati che mai. "Li trovo pericolosi. Io li utilizzo per promuovere il mio lavoro o condividere cose belle o divertenti, ma non capisco perché debbano essere la vetrina della propria vita personale. […] Mi preoccupano soprattutto gli adolescenti […] Non tutti hanno la forza di superare critiche feroci e derisioni. Avere un ‘pubblico’, a quattordici anni, è pericoloso, molto pericoloso".


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