Marcello Cesena, Jean Claude e Sensualità a Corte presto in una serie Tv: "C'è già un produttore"

Nell'intervista a Libero Magazine, l'attore, ora anche scrittore, ha parlato del suo thriller 'Un luogo sicuro', mentre sta per tornare con la Gialappa su Tv8.

Mara Fratus

Mara Fratus

Giornalista

Nella mia vita non possono mancare, il silenzio, il mare e Il Libro dell'inquietudine sul comodino, insieme a un romanzo di Zafon.

Marcello Cesena
Fonte: iPa

Chissà qual è il ‘luogo sicuro’ di Jean Claude, penso mentre parlo con Marcello Cesena, l’uomo che dà corpo al personaggio cult di Sensualità a Corte. Regista di film e pubblicità, attore, comico, imitatore, sceneggiatore e ora anche scrittore … tocca prendere il fiato per elencare tutti i suoi talenti e professioni. Un uragano di idee e progetti, tutti ben riposti in cassetti in attesa di essere realizzati: uno di questi è stato il romanzo Un luogo sicuro, edito da Sperling & Kupfer a maggio scorso, e nato dalla penna (o meglio, dalla tastiera) di Cesena nel 2015.

"Vivevo a Parigi quando ci sono stati gli attacchi terroristici al Bataclan e alla sede di Charlie Hebdo, e lì ho vissuto l’atmosfera neanche immaginabile da chi (fortunatamente) non era lì in quel periodoracconta lo scrittore, mentre mi spiega come ha preso vita il libro. – Questa cosa, ho pensato, valesse la pena di tradurla in qualcos’altro, forse anche per esorcizzarla e trasformare un’esperienza orrenda in una creazione artistica".

Nel romanzo, quindi, si riflettono inevitabilmente i luoghi che Cesena conosce bene, tutte le sue sensazioni e le cose che fanno parte della sua vita: "La protagonista è una regista cinematografica che è il mio lavorosottolinea. – Anche perché io credo che un autore dovrebbe parlare di ciò che sa". Mentre chiacchieriamo, più volte chiama il librofilm"Un lapsus che mi perseguita", confessa sorridendo. E in effetti Un luogo sicuro, grazie alla scrittura visiva di cui è dotato Cesena dopo anni di sceneggiature, potrebbe diventare un prodotto da portare sul grande schermo.

È un bilancio più che positivo quello di quest’avventura da scrittore di romanzi, tanto che nei momenti di libertà mentale ha già una bozza del prossimo libro: "So già, cosa scriverò, ho già la storia in testa, perfettamente, e mi ci muovo nei momenti prima di addormentarmi", spoilera. Ma tutto arriverà "Dopo aver debuttato nella nuova edizione del GialappaShow" che tornerà su Tv8 ad aprile e in cui rivedremo anche Sensualità a Corte, il suo piccolo capolavoro. Impossibile allora non parlare del ruolo che in questi anni lo ha reso un vero e proprio mito per intere generazioni: quello di Jean Claude, il barone dello sketch comico ideato dallo stesso Cesena nel 2005, e che negli anni è diventato un vero e proprio fenomeno cult.

Quanto ti pesa, se ti pesa, essere associato e riconosciuto come Jean Claude?

La cosa che un comico si augura tutta la vita è di fare un personaggio che la gente riconosca e ami. Io penso che Sbirulino per la Mondaini fosse uno dei trofei della sua carriera, e per me è la stessa cosa. Aver fatto un personaggio (Jean Claude, ndr) che dura da vent’anni e tutt’ora, lo devo dire anche se odio dire cose positive del mio lavoro, ha successo. Incontro persone cresciute con Jean Claude che mi presentano i loro figli, ma anche ragazzini che mi chiedono i selfie. Insomma, è una roba che è riuscita a passare indenne nel tempo, anzi, secondo me è anche migliorata, dato che è partita come una parodia di una serie e ora è una serie a tutti gli effetti.

Ci racconti come è nato Jean Claude e tutta l’idea di Sensualità a Corte?

Nel 2004, o nel 2005, sulla data precisa di inizio ci sono due correnti di pensiero. Lavoravo con la Gialappa, ovviamente, ma avevo la sensazione che mi occorresse qualcosa per differenziarmi da quello che già facevano tutti gli altri meravigliosi comici. E allora pensai che fare una cosa in costume fosse un buon punto di partenza. Ho iniziato anche a pensare a una storia che coinvolgesse più persone, di cui io ero sì il protagonista ma neanche tanto, visto che Madre se la gioca alla grandissima in questo. Poi in quegli anni andava in onda Elisa di Rivombrosa e la mia nipotina, l’opinion leader di casa mia che allora aveva 4 anni, mi obbligava a vederlo perché per lei era il top. Iniziai a pensare che la cosa in costume potesse funzionare, così come la pulzella trasformata in pulzello (cioè io), tutte robe mutuate da quel mondo e che hanno fatto sì che nascesse Sensualità.

E la scelta di Simona Garbarino nel ruolo di Madre? Come va questo sodalizio?

Feci un provino, lei allora era soprattutto impegnata nel sociale più che fare l’attrice. La trovai non brava, ma bravissima, al livello delle grandi caratteriste americane. Avendo tra le mani un così grande talento, così duttile, ho capito che potesse essere non solo una buona Madre, ma il punto da sviluppare della storia, facendola cresce e progredire.

Ho letto che su Sensualità a Corte c’è l’idea di un film, è vero?

C’è stata i primi anni ma naufragò perché l’idea di un film in costume spaventava i produttori italiani. Ora esiste la scrittura di una bibbia, ossia un riassunto di serie, e c’è anche una produzione con cui ho un contratto, per farne un prodotto per le piattaforme.

Abbiamo già accennato che ad aprile il GialappaShow torna su Tv8 con la nuova stagione e ovviamente Jean Claude non può mancare. Quali nuove avventure lo attendono dopo Sensualità a Corte Pechino e Sensualità a Corte 10? Arriveranno nuovi parenti?

Faremo le solite 8 puntate come sempre, credo. Ora sto scrivendo e a marzo comincerò a girare, dato che la parte che mi riguarda la produco interamente io fuori dagli studi, e poi passo tutto al programma. Ancora non ho idea cosa capiterà a Jean Claude questa volta: sto cercando l’argomento su cui far ruotare questa nuova serie, dato che la storia dipende anche dalle guest che avremo a disposizione. Diciamo che sto ancora raccogliendo gli ingredienti.

Cosa ha pensato dello sbarco della Gialappa su Tv8?

Tutto il bene possibile. Per chi fa televisione è evidente, ormai da qualche anno, che non c’è più un monopolio, né una classifica, e neppure la pigrizia del telespettatore ad andare a cercarsi le cose. Guarda ad esempio Che Tempo Che Fa che è passato con disinvoltura dalla Rai a un canale che se vogliamo, almeno sulla carta, era molto lontano sul telecomando, eppure ha fatto gli stessi identici ascolti. Quindi secondo me è stata una scelta intelligente sia da parte della Gialappa che di Tv8, e il risultato è stato ottimo.

Comico, attore, regista, sceneggiatore, imitatore e ora anche scrittore. Se dovesse scegliere una sola professione quale sarebbe?

Io ho due amori. Una è la regia: a me diverte recitare ma adoro costruire come autore il meccanismo narrativo e dirigere gli attori. Ma devo dire sinceramente che l’esperienza della scrittura mi ha colpito molto e non vorrei fosse una cosa occasionale.

Quindi quale è la moglie e quale l’amante?

La moglie la regia, l’amante la scrittura (dice sorridendo, ndr).

Se le affidassero un one man show, in un’epoca in cui lo fa chiunque, cosa direbbe?

Sì, e chiamerei 40 attori a farlo con me. Io amo fare così tante cose: mi piace girare, fare gli effetti speciali, curare la post produzione digitale, dirigere… e se mi dessero un palcoscenico io chiamerei tanta gente, perché non potrei mai limitarmi a scrivere un testo e recitarlo. Farei una roba ricca di ospiti, mini serie, filmati… perché farei quello che so fare.

Quindi un nuovo libro dopo l’impegno con la Gialappa. C’è altro in cantiere?

Ho sempre tante cose in cantiere. Io sono l’uomo dei piani A, B, C, D, E… non sono una persona che produce a vanvera testi e sceneggiature, detesto far le cose tanto per… Ora ho una sceneggiatura di un film, di cui esiste un produttore, e finito l’impegno con la Gialappa (che voglio fare bene), comincerò con le voglie in sospeso, film etc.

Qual è il luogo sicuro di Marcello Cesena?

Sarò banale ma è casa mia, anche se forse non è poi così banale dato che è un posto che ho costruito in base alle mie esigenze.

E un luogo dove ti senti a disagio?

Stare in coda al Mc Donald’s di fronte alla toilette. L’ incubo della mia vita. So che è poco poetico ma vorrei scrivere un romanzo su questo: un uomo eternamente in coda al Mac Donald’s davanti ai bagni, non avendo mai la possibilità di entrare e fare la pipì.


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