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Quali comportamenti rendono lo smartphone Android meno sicuro

Anche uno smartphone sicuro può essere vulnerabile se usato con leggerezza. Ecco come evitare errori comuni che espongono il tuo Android a rischi e violazioni

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Android pericolo Pungu x/Shutterstock

Gli smartphone Android integrano diverse funzionalità di sicurezza che aiutano a proteggere dati e attività personali. Nonostante queste protezioni, però, l’utilizzo quotidiano del dispositivo può comunque esporre l’utente a rischi importanti, come il furto di dati sensibili, l’accesso non autorizzato al telefono o l’installazione di software malevoli. E a volte sono proprio le abitudini più comuni a compromettere la sicurezza del dispositivo. La buona notizia è che, una volta conosciuti questi comportamenti rischiosi, diventa molto più semplice evitarli e usare il proprio Android in modo più sicuro.

I rischi di usare Wi-Fi e stazioni di ricarica pubbliche pubbliche

La connessione a reti Wi-Fi pubbliche, come quelle disponibili in aeroporti, bar o stazioni, rappresenta uno dei comportamenti più rischiosi per chi utilizza uno smartphone. Queste reti spesso non sono protette in modo adeguato e possono essere intercettate da malintenzionati attraverso tecniche come il “falso hotspot” (o Evil Twin) o lo sniffing dei dati non criptati. Connettendosi a queste reti, si rischia di trasmettere informazioni personali senza accorgersene.

Non meno pericolose, almeno sulla carta, sono le stazioni di ricarica pubbliche con porte USB. Quello che sembra un comodo servizio gratuito può trasformarsi in un’opportunità per i cybercriminali: tramite una tecnica nota come juice jacking, è possibile inserire malware nel dispositivo o accedere ai suoi dati attraverso il cavo di ricarica. Questa pratica non è molto diffusa, ma comunque è una possibilità: meglio usare un power bank personale.

Quando le app sono pericolose? Le buone norme da adottare

Le app sono il cuore pulsante di ogni smartphone, ma anche una delle principali fonti di vulnerabilità se usate con leggerezza. Spesso si tende ad accettare tutte le autorizzazioni richieste da un’app senza valutarne la reale necessità. Questo atteggiamento può spalancare le porte a violazioni della privacy, permettendo ad esempio alle applicazioni di accedere a microfono, fotocamera, contatti o alla posizione dell’utente senza un reale motivo.

Un altro comportamento da evitare è lasciare aperte app inutilizzate. Anche quando non visibili, molte applicazioni continuano a funzionare in background, consumando risorse e potenzialmente accedendo a funzioni sensibili. Chiuderle regolarmente è una buona pratica.

Inoltre, attenzione alle app pericolose che non provengono da fonti ufficiali: installare applicazioni da siti sconosciuti espone il dispositivo a rischi elevati, tra cui l’installazione inconsapevole di malware o software spia.

Controllare gli aggiornamenti regolarmente è fondamentale

Gli aggiornamenti software non servono solo a introdurre nuove funzionalità: sono il principale strumento con cui i produttori correggono vulnerabilità di sicurezza note. Rimandare o ignorare gli aggiornamenti significa quindi lasciare aperta la porta a potenziali attacchi.

Un’altra precauzione spesso sottovalutata è il backup regolare dei propri dati. In caso di attacco informatico, guasto improvviso o smarrimento del telefono, avere una copia recente dei propri file può fare la differenza tra un semplice disagio e una perdita irreparabile.

Come rendere lo smartphone Android più sicuro: i consigli

Alcune misure di sicurezza sono più conosciute, ma non per questo meno importanti. Una password o un PIN robusto, ad esempio, rappresentano la prima barriera contro accessi indesiderati. Meglio evitare combinazioni troppo semplici o facilmente intuibili.

Anche funzioni apparentemente comode, come lo sblocco prolungato tramite dispositivi fidati o luoghi attendibili, possono rappresentare una debolezza. Se il telefono resta sbloccato, chiunque entri in possesso del telefono potrebbe accedervi senza difficoltà.

Infine, è importante evitare il rooting o il jailbreak del dispositivo. Sebbene queste pratiche offrano maggiore controllo, disabilitano anche le difese di sicurezza fondamentali previste dal sistema operativo. A meno che non si abbiano competenze tecniche avanzate, è una scelta che espone a più rischi che benefici.