L’assurda lettera di Pupo a Dagospia: "Anche io, come Alessandro Impagnatiello"

Il cantante ha commentato la tragedia di Giulia Tramontano, uccisa dal fidanzato al settimo mese di gravidanza. Parere che, forse, non serviva. Ecco le parole.

Debora Manzoli

Debora Manzoli

Scrittrice ed editor

Scrittrice, copywriter, editor e pubblicista mantovana, laureata in Lettere, Cinema e Tv. Ha due libri all’attivo e ama la scrittura alla follia.

Giulia Tramontano, ventinovenne incinta di sette mese del piccolo Thiago, è stata barbaramente uccisa insieme al suo bimbo dal fidanzato Alessandro Impagnatiello. Un atroce fatto di cronaca che il cantante Pupo ha voluto commentare inviando un’imbarazzante lettera a Dagospia. Lettera necessaria? Decisamente no. Vediamo cosa ha scritto.

Pupo e le sue donne

È ormai risaputo che da tanti anni il cantante Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, viva con due donne: la moglie Anna con la quale è sposato ormai da 50 anni, e la fidanzata Patricia con la quale ha una relazione stabile da oltre 30 anni. Una condizione decisamente particolare che, tuttavia, sia Pupo che le due donne hanno sempre detto di vivere serenamente e in perfetta armonia.

Per motivi non molto comprensibili, Pupo dice di essersi riconosciuto nella situazione dell’omicida Alessandro Impagnatiello, impegnato nella gestione di più relazioni contemporaneamente. Una situazione che, a detta di Pupo, il ragazzo non ha saputo sopportare arrivando a compiere l’efferato omicidio. Parole imbarazzanti e che avremo fatto a meno di leggere.

La lettera di Pupo su Impagnatiello

Pupo ha aperto la sua lettera indirizzata a Dagospia con queste parole: "Anche io, come Alessandro Impagnatiello, sono un po’ stressato dalla gestione di due rapporti sentimentali che durano da trentacinque anni, ma voglio tranquillizzare tutti e soprattutto le mie due donne, mia moglie Anna e la mia compagna Patricia, non ho intenzione di uccidere nessuno".

Proseguendo, poi, anche peggio: "Questa vicenda non è solo la tragedia che coinvolge due povere famiglie, ma è il dramma di una generazione di ragazzi che non sanno più sopportare niente. È il risultato del vuoto e dell’ipocrisia della società in cui viviamo. Un contesto folle ed assurdo in cui il vero e il falso si sono mischiati al punto da non poterli più distinguere. C’è chi sbraita e urla che bisogna urgentemente trovare una soluzione, affinché fatti del genere non accadano più. Ma in che mondo vivono questi? È come dire che non ci devono essere più le guerre e che le persone devono smettere di odiarsi e di ammazzarsi fra di loro! Che ca**o vuole dire?".

Le conclusioni di Pupo sul caso di Impagnatiello

Come se le parole scritte dal cantante non fossero già abbastanza imbarazzanti, Pupo ha voluto concludere la lettera aggiungendo queste ultime, insensate e inutili, parole: "Non è così che si educano e si formano le nuove generazioni! Lo sappiamo benissimo che la vita è una sfida, una lotta cruenta, una guerra quotidiana e che nessuno ti regala mai niente ed è questo che dovremmo comunicare ai ragazzi. A questi ‘poveracci’ sempre più smarriti e disperati che, di fronte al primo problema, al primo ostacolo, si arrendono e perdono la testa".

In altre parole, non un femminicidio, ma un semplice ragazzo che a causa di un’educazione errata non ha saputo "gestire" e "sopportare" il peso di più relazioni amorose contemporaneamente, arrendendosi e perdendo la testa. Il tutto in un mondo dove, a detta di Pupo, chi dice che bisogna fare qualcosa affinché tragedie del genere non accadano più, sbaglia, perché è normale nella "lotta cruenta" della vita. Una lettera che indubbiamente si commenta da sola, senza altro da aggiungere.


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